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UNIONE RENO LAVINO SAMOGGIA: Progetto”Badando”: firmato accordo

Firmato Accordo tra Unione, Azienda USL Distretto Reno Lavino Samoggia , ASC InSieme e Organizzazioni sindacali sul Progetto Badando 3.0

È stato siglato oggi, lunedì 5 febbraio 2018, presso il Comune di Casalecchio di Reno, dall’Unione dei Comuni Valli Reno Lavino Samoggia, dal Distretto socio-sanitario Reno Lavino e Samoggia, dall’Azienda Speciale ASC InSieme e dalle Organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, un Accordo che riguarda il Progetto Badando 3.0. Nel testo dell’accordo si legge: “Tra l’autosufficienza e la non autosufficienza grave ci sono molti passaggi intermedi, ai quali si può rispondere in forma innovativa con strumenti leggeri, flessibili e personalizzati che privilegiano la soluzione domiciliare con gradi crescenti di protezione”.

Il progetto Badando, che si integra con gli altri servizi del welfare tradizionale, cresce e allarga progressivamente la sua portata. Oltre a favorire la domiciliarità delle persone fragili, gli obiettivi centrali sono: aumentare la qualificazione del lavoro di cura dei caregiver professionali e familiari; mettere a sistema l’assistenza familiare privata integrandola nei servizi territoriali; qualificare l’investimento della famiglia; favorire l’emersione del lavoro nero; mediare tra famiglia e assistente familiare professionale.

Ecco in sintesi le attività che fanno parte del Progetto:

– a favore delle famiglie: aggiornamento albo distrettuale dei caregiver professionali formati, supporto nella scelta del caregiver professionale più adatto alle esigenze della famiglia, monitoraggio del lavoro svolto, accreditamento agenzie interinali per fornitura pacchetti di assistenza, riconoscimento di un sostegno economico alla famiglia;

– a favore dei caregiver professionali o badantiapplicazione del CCNL nazionale e territoriale in vigore per il settore, formazione anche e-learning attraverso la piattaforma regionale Self PA, attestazione competenze maturate, consulenza sulla normativa legata ai contratti di lavoro, ascolto e supporto tramite gruppi di sostegno e di auto mutuo aiuto, dialogo con cooperative/aziende inserite nel sistema di accreditamento affinché nella scelta del personale valutino badanti iscritte all’Albo;

– a favore dei caregiver familiariformazioneascolto e supporto tramite gruppi di sostegno e di auto mutuo aiuto, attestazione competenze maturare nell’assistere il proprio caro.

– a favore dell’utente finalemeeting center per persone anziane con disturbi di memoria o deterioramento cognitivo, gruppi di sostegno con cadenza prefissata e gruppi di auto mutuo aiuto con facilitatori, “Spazio disabilità” ossia uno sportello dedicato alla disabilità rivolto a utenti e familiari con apertura bisettimanale nelle due sedi di Casalecchio di Reno (Casa della Salute) e Valsamoggia (presso il Municipio di Bazzano).

Alcuni dati

Nel 2016, ultimi dati rilevati, gli assistiti tramite il progetto Badando sono stati 296 di cui 101 i pacchetti di assistenza attivata per periodi limitati nel tempo, le badanti che hanno partecipato a percorsi di formazione sono state 75. Dal 2009 ad oggi le assistenti familiari che hanno fatto parte del Progetto Badando sono state oltre 700.

Dichiarazioni

Fabia Franchi, Direttore Distretto Reno Lavino Samoggia Azienda USL di Bologna

“I contenuti di questo accordo si inseriscono appieno nelle politiche regionali sul sostegno alla domiciliarità e sul riconoscimento del prezioso lavoro di cura che viene quotidianamente svolto dalle assistenti e dai caregiver familiari. In coerenza con il recente Piano Sociale e Sanitario, vengono concretizzate azioni per il loro riconoscimento e la loro partecipazione attiva alla rete dei servizi e al piano di assistenza. Una particolare attenzione viene rivolta alla loro salute che, per la condizione che vivono, spesso trascurano. Sono infatti previsti anche specifici interventi di sostegno, educazione e prevenzione”.

Giorgio Tufariello, presidente ASC InSieme

“Siamo soddisfatti che questa felice intuizione nata nel 2009 – con la firma del primo Protocollo con i Sindacati – sia stata perfezionata e migliorata attraverso i vari Accordi compreso naturalmente quello odierno. Un progetto riuscito che siamo orgogliosi di poter anche esportare nella realtà metropolitana”.

 

Gianni Monte, Responsabile CdLI/CGIL Casalecchio

“L’intesa raggiunta oggi rappresenta il miglior modo per proseguire nel segno delle buone pratiche, facendo di questo modello di welfare cucito sulla persona un esempio esportabile in tutta la città metropolitana.

Dal 2009 a oggi il progetto distrettuale Badando si è contraddistinto per aver puntato sulla domiciliarità come scelta strategica per migliorare l’assistenza nei confronti delle persone fragili, coniugando il supporto alle famiglie con la valorizzazione del lavoro di cura di qualità.

I punti salienti del Protocollo Badando 3.0 appena firmato sono quindi:

– potenziamento del ruolo del caregiver familiare e professionale puntando sulla formazione e sulla garanzia dei diritti e delle condizioni retributive;

– creazione di un Albo dei caregiver più intrecciato con i soggetti gestori dei servizi accreditati.

Con questo accordo avremo assistenti familiari più formati e con più tutele, che potranno anche spendere le loro competenze all’interno delle aziende e delle cooperative che operano nel sistema di accreditamento dei servizi socio-sanitari. Questa è la prima tappa della road map che le parti si erano date con l’accordo sul riordino socio-sanitario, ed è stato possibile grazie sia all’impegno delle amministrazioni sia al lavoro costante fatto in questi anni dagli uffici preposti. A dimostrazione che esiste un lavoro pubblico innovativo e competente che  lavora per la qualità dello sviluppo e per la realizzazione della persona”.

Alberto Schincaglia, CISL Bologna

“È stato rinnovato un importante accordo che rappresenta una pietra miliare per quanto riguarda il tema dei servizi agli anziani, perché non solo conferma in termini di investimento e di impegno la volontà espressa dalla parti di far entrare nella rete dei servizi di domiciliarità le assistenti familiari, ma ha avuto nel corso del tempo la capacità di innovare i presupposti del servizio stesso a garanzia sia degli utenti che delle stesse lavoratrici impiegate, sostenendo i costi delle famiglie e rendendo così concreto il tema della domiciliarità quale alternativa all’istituzionalizzazione degli anziani non autosufficienti presso le strutture accreditate. È un percorso che noi giudichiamo estremamente positivo ed auspichiamo possa essere esportato come buona pratica anche in altri distretti sia territoriali che regionali”.

 

Luciano Roncarelli, UIL Bologna

“Dal primo accordo stipulato in data 10/3/2009 è fuori discussione che sono stati concordati oggettivi miglioramenti per quanto concerne un problema che sempre più vede coinvolti gli anziani e le loro famiglie.

Mi sento di ringraziare l’Unione del Comuni Valli del Reno Lavino Samoggia per la sensibilità e la disponibilità dimostrate su questo delicato tema. In merito all’accordo, basterebbe garantire l’applicazione integrale di quanto espresso nella premessa, ad esempio: integrazione della domiciliarità protetta, risposte personalizzate, assistenza professionale, per ottenere ottimi risultati.

Uno degli scopi principali che ha animato la trattativa è stato quello di trovare soluzioni al fine di posticipare a l massimo gli inserimenti nelle strutture protette.

È del tutto evidente che tale obiettivo si raggiunge solo con adeguati interventi economici mirati ed equamente distribuiti avendo cura di salvaguardare, soprattutto, la qualità e la professionalità dell’assistenza attraverso una adeguata formazione.

L’accordo inoltre pone l’attenzione sulla tutela delle famiglie, attraverso risposte personalizzate con l’intento di inserirle nella domiciliarità integrandola nelle reti dei servizi.

L’ultimo argomento che mi interessa evidenziare è quello che riguarda le “badanti”: l’affermazione che auspica l’applicazione del CCNL in vigore nel settore, non solo garantirebbe equità e omogeneità nel trattamento economico e normativo dei lavoratori/trici interessati, ma soprattutto si otterrebbe un forte calo di lavoro nero che attualmente è molto presente”.

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