SASSO MARCONI – “Book In Park” appuntamento all’anno prossimo

Sta per concludersi la “gustosa” rassegna della gelateria "Al Capolinea", ma Matteo e Cesare già assicurano la nuova edizione

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Foto di Alessandra Pozzi

 

Il piacere della lettura. Un incontro informale con un autore del territorio, tra cultura, ironia e la passione per la parola scritta, il tutto inserito in un vivace e fresco contesto come quello del Parco Marconi, terminando l’incontro con un delizioso caffè ed un ottimo gelato, tra la curiosità e l’entusiasmo del pubblico intervenuto e soddisfatto della prima edizione di Book in Park.

Ecco gli ingredienti principali di una rassegna letteraria fuori dagli schemi, dove la cordialità rappresenta l’elemento fondamentale di ogni incontro, nella quale scrittori di vario genere hanno potuto presentare le loro ultime opere e anche parlare di sé stessi, svelando piccoli segreti personali e aneddoti del proprio percorso artistico, sempre chiacchierando liberamente e lasciando che i minuti potessero scorrere con la massima fluidità.

La prima edizione si avvia alla conclusione (due ancora gli appuntamenti in calendario, ogni venerdì alle 18.30, fino al 27 luglio), ma Matteo Mellini e Cesare Minoccheri, proprietari della gelateria sita nel parco vicino al capolinea delle corriere, hanno già in mente nuovi spunti per la seconda edizione, senza lasciarsi minimamente scoraggiare dalle serate che hanno avuto meno affluenza, dagli imprevisti dovuti al maltempo e dalla scarsa pubblicità da parte delle istituzioni che avrebbero potuto premiare maggiormente questa originale iniziativa per la promozione della cultura, del divertimento e del territorio.

Ci avviciniamo alla fine della prima stagione di Book In Park. Matteo, Cesare: qual è il vostro bilancio?

Quando a Marzo fantasticavamo su quell’idea di portare gli scrittori locali nel Parco Marconi, fuori dai consueti luoghi di presentazione come biblioteche o librerie, pensavamo proprio di non vederla mai realizzata. “Ma chi chiamiamo che non conosciamo nessuno?”, “Ma verrà poi qualcuno ad ascoltare le presentazioni?”, erano le domande più ricorrenti quando abbiamo ideato questa prima edizione di “Book in Park”, poi è iniziato il viaggio.

Ad Aprile siamo partiti di corsa con una frenetica fase organizzativa inserendo i primi appuntamenti in programma già ad inizio Maggio. Fortunatamente abbiamo trovato il sostegno, non avendo le necessarie conoscenze ed i giusti contatti in campo letterario per organizzare una tale rassegna, di Fabrizio Carollo e Alessandra Pozzi, che si sono dimostrati perfetti curatori dell’iniziativa, moderando le serate e contattando gli autori. Nei primi incontri, la stagione ancora incerta non ha aiutato, ma questo non ha scoraggiato un pubblico vario e caloroso. Anche noi siamo stati coinvolti, scoprendo di volta in volta talenti nati dal territorio; inoltre la possibilità di chiacchierare serenamente in un contesto informale ha aiutato sicuramente il pubblico ad appassionarsi.

Ora abbiamo veri e propri FAN della rassegna, che ci chiedono come procede, che si affliggono quando non riescono a presenziare, e nuovi autori che ci domandano come poter partecipare. Non c’è che dire, la bilancia pende abbondantemente verso il positivo e questo anche grazie alle numerose relazioni umane che un’iniziativa di questo tipo sta creando, sia per noi, sia per i partecipanti alla rassegna.

“Vedrete, la cultura non richiama come uno spettacolo di intrattenimento!”, ci dissero ancora prima del primo appuntamento, ma siamo persone testarde ed amiamo le sfide difficili, quindi AVANTI TUTTA.

L’idea di strutturare gli incontri con l’autore non focalizzandosi su un singolo genere letterario, ma affrontando anche temi di nicchia, si è rivelata vincente?

Non scegliere un unico genere letterario è stata la scelta vincente.Il pubblico può vivere con il fascino della scoperta ogni appuntamento e mettere in discussione anche i propri gusti in ambito letterario. Oggi ovunque si parla forse troppo di cucina e poco di libri… tanti cuochi, ma pochissimi lettori. La lettura, e parliamo di lettura riferendoci ad ogni genere letterario, è un’esperienza multisensoriale unica, da promuovere e incentivare in ogni luogo. Grande e duraturo sarà il nostro supporto per questo.

Come possono, rassegne come questa, avvicinare le persone alla lettura e far conoscere maggiormente il territorio?

Sicuramente, poter conoscere scrittori del territorio ha un fascino maggiore.In generale percepiamo una certa fame di conoscenza locale o forse è meglio definirlo “attaccamento patriottico”. Prima parlavamo di cibo… il pomodoro del proprio orto lo si mangia con più gusto, vero? Il concetto possiamo sicuramente associarlo anche agli autori: se ho potuto conoscere chi ha ideato una determinata storia la leggerò con più curiosità cercando tra le righe di percepire tratti della personalità dell’autore e, perché no, anche del territorio che abita.

È veramente paradossale andare a cercare chissà cosa chissà dove, quando abbiamo così tanto proprio in casa, il più delle volte, purtroppo non sapendolo. Per questo crediamo in iniziative come “Book in Park” ed auspichiamo un coinvolgimento sempre maggiore di persone che valutino con orgoglio la ricchezza culturale del nostro Appennino.

 Book in Park avrà una seconda edizione la prossima estate?

Assolutamente sì. Stiamo già pensando alla nuova edizione e non vediamo l’ora! Sicuramente si arricchirà dell’esperienza maturata in questo primo anno e degli stimoli raccolti di appuntamento in appuntamento. Come diceva Vasco… è ancora piccolo, ma crescerà!

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