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SASSO MARCONI: I discendenti dei Lang

Alexander e Rosa Lang con il figlio Vladimir, erano tre dei sei cittadini di origine ebrea che, durante la II Guerra Mondiale, il sassese Alfonso Canova* salvò dalla deportazione nei campi di sterminio, offrendo loro rifugio e favorendone poi la fuga con l’aiuto della sua segretaria, Anna Di Bernardo: un gesto che valse al nostro concittadino  il riconoscimento di “Giusto tra le Nazioni” da parte dello Stato di Israele.

A oltre settant’anni di distanza da quegli avvenimenti, i discendenti di  Alexander, Rosa e Vladimir – Dan e Hana Lang, che vivono negli Stati Uniti  a Saratoga (città della California) assieme ai loro figli Rachelle e Joshua – sono riusciti a mettersi in contatto con la nostra concittadina Lucia Canova, figlia di Alfonso, esprimendo il desiderio di visitare l’Italia e in particolare i luoghi dove i loro familiari, grazie al gesto di generosità e altruismo di Canova, riuscirono a trovare rifugio.

Proprio in questi giorni  Dan, Hana Lang  e i loro due figli  si trovano a Sasso Marconi, ospiti della famiglia Canova, e nella mattinata di oggi, 22 giugno, hanno visitato – grazie alla collaborazione della Fondazione Marconi e della sezione sassese di ANPI – alcuni dei principali luoghi di interesse storico e culturale della nostra città, come il Museo Marconi di Villa Griffone, il settecentesco Borgo di Colle Ameno e l’ Aula della Memoria, lo spazio didattico in cui sono conservati  documenti e testimonianze sulla II Guerra Mondiale (quando Colle Ameno  fu sede di un campo di concentramento e smistamento di civili sotto il comando delle SS).

La mattinata si è chiusa con la visita al cippo commemorativo dedicato ad Alfonso Canova (nel parco di Villa Putte) e con un momento istituzionale in Municipio, dove la famiglia Lang ha incontrato il sindaco Stefano Mazzetti per un saluto. Il primo cittadino di Sasso Marconi ha sottolineato il valore dell’eroico gesto di Alfonso Canova, per poi omaggiare gli ospiti venuti dagli USA con alcune pubblicazioni di storia e cultura locale e con gadget (cappellini e felpe) messi a disposizione dalla locale associazione sportiva di baseball, il BSC Sasso Marconi. Presenti all’incontro in Municipio anche la prof.ssa Antonia Grasselli che, attraverso una ricerca storica condotta alcuni anni fa assieme ai suoi alunni (due classi  del Liceo “Fermi” di Bologna e dell’Istituto Agrario “Ferrarini” di Sasso Marconi)  ha permesso di riportare alla luce la vicenda di Alfonso Canova, rimasta sconosciuta per oltre 60 anni (Canova non ritenne infatti di divulgarla continuando a mantenere in forma privata i contatti con le persone che aveva salvato) e divenuta oggi trait d’union per riannodare i fili di una storia di grande altruismo e solidarietà umana.

* N el 1943 Alfonso Canova, a gente immobiliare di professione, contribuì a salvare sei ebrei confinati nel comune di Sasso Marconi: oltre ai Lang, l’ingegnere polacco Leonard Pivok, l’austriaco Loebl e la jugoslava Luisa Altaraz Benveniste, trovando loro un rifugio e aiutandoli poi ad espatriare in Svizzera a rischio della sua stessa vita (Canova venne anche arrestato proprio perché sospettato di nascondere cittadini ebrei). Per il suo operato, nel 1968 venne riconosciuto “Giusto tra le Nazioni”. Canova fu anche nominato primo sindaco di Sasso Marconi del Dopoguerra e fu poi Consigliere comunale a Sasso Marconi.

Nella foto: la famiglia Lang, Lucia Canova, il sindaco Stefano Mazzetti, la Vice Marilena Lenzi, la Consigliere comunale Silvia Martini, la prof.ssa Antonia Grasselli e i rappresentanti di ANPI Sasso Marconi nella Sala Consiliare del Municipio

 

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