Continua a nevicare e proseguono purtroppo le logiche lagnanze dei residenti della Media e Alta Valle del Reno e del Setta per il persistere di gravi disservizi. L’erogazione dell’energia elettrica e la connessione per telefoni e internet sono i tasti più dolenti.
A Mongardino, sulle alture di Sasso Marconi, la situazione è tutt’altro che tranquilla.
–Da ieri sera è mancata l’energia elettrica a parecchie famiglie.– ci dichiara Carla Fini dell’Agriturismo Fattorie di Montechiaro, con tono ovviamente molto amareggiato – Accendi e spegni, spegni e accendi avremo sicuramente tutti molti danni agli impianti e alle attrezzature che potremo verificare solo più avanti. Alle Fattorie di Montechiaro, insieme ad altre utenze di Via Tignano e Via Angonella, siamo al buio da ieri alle 22. Ci aspettiamo tutti il gelo già preannunciato da giorni, ma per noi che siamo già a ” muri freddi” sarà un vero grande disagio.
-Nel percorrere le strade della zona già si vede l’origine dei problemi
-Sono spesso interrotte da alberi caduti o grossi rami, spesso appoggiati sui cavi Enel o Telecom. Questo ci amareggia in modo particolare perchè da mesi facciamo pressione sul Comune affinchè si attivi in qualche modo per costringere Enel o i proprietari degli alberi o chi di dovere a mantenere puliti i bordi strada e i sottolinea. Questo, come altri, è un disagio annunciato.
Giuste le lagnanze degli abitanti di Mongardino e dintorni . Sul problema degli alberi vi è il solito nodo burocratico di fondo . Il proprietario di un appezzamento che volesse pulire, ho detto pulire, un tratto a valle della strada per m 15 ed uno a monte per 25 m con taglio di alberi ed alberelli sul ciglio e vecchi alberi decrepiti o grossi rami secchi, si troverebbe a seguire un iter burocratico assurdo con costi sia di tempo che economici, assurdi . Sarebbe sufficiente che detti proprietari inviassero una lettera o una e-mail al Comune ove insistono dette aree boschive con comunicazione delle loro intenzioni e poi si desse avvio a tale ripulitura che tanti inconvenienti verrebbero risolti . Se poi le proprietà si trovassero in una zona Parco, è meglio lasciar perdere, non si arriverebbe a capo di nulla . Sono proprietario di alcuni appezzamenti a castagneto in quel di Lizzano in B. . Detti terreni sono sul fianco della strada comunale ma entro il perimetro del Parco . Quando ero bambino, fine anni 40 ed anni 50 del secolo scorso, la gestione dei castagneti era questa : i Primavera avanzata si potavano i castagni dai rami secchi, talvolta si abbattevano castagni ormai secchi o non più produttivi, per metterne a dimora altri nuovi, eventuali piante infestanti quali carpini, maggiociondoli ed altri venivano tagliati . Alla fine dell’estate si provvedeva al taglio dell’erba (armondadura) ed alla sistemazione dei muretti a secco che formavano dei ripiani ( roste ) al fine di trattenere sia le acque di ruscellamento che il ruzzolare delle castagne . Quest’ultimo lavoro, compito quasi esclusivo mio, era di una importanza fondamentale per la conservazione del terreno . Non è casuale che l’UNESCO e varie associazioni internazionali abbiano messo in rilievo l’importanza dei terrazzamenti e dei muretti a secco contro i dilavamenti delle piogge . Se io oggi andassi a sistemare i muretti, tagliare le piante infestanti, potare i castagni e togliere quelli secchi, mi beccherei una denuncia . Chi è fuori dai canoni ? Una cultura plurimillenaria a difesa del territorio o una burocrazia asfissiante ed ottusa ?