Dietro un muro di separazione degli spogliatoi è stato ritrovato un involucro con una fotografia dei primi del ‘900: un documento molto importante, da un punto di vista sociale, tecnico e culturale…
Si tratta di un’immagine fotografica ottenuta con il processo della dagherrotipia (dal suo inventore L.-J.-M. Daguerre 1837) che prevede un’unica copia positiva non riproducibile, su supporto in argento, ottenuta in camera oscura tramite esposizione a vapori di sodio. Lo scatto testimonia la presenza di uno stabilimento balneare e la vivacità culturale del borgo del Sasso nei primi anni del secolo scorso, proprio mentre Guglielmo Marconi mieteva i suoi primi successi internazionali.
Lo scatto è firmato da Sergej Markionskj, probabilmente un fotografo russo al seguito dello Zar Alessandro II che in quegli anni frequentava la Valle del Reno per curarsi con l’elettromeopatia presso la Rocchetta Mattei.
Nulla si sa dei 2 soggetti ritratti che per eleganza, muscolatura tonica e sguardo fiero, potrebbero essere due giovani atleti locali oppure militari al seguito dello Zar (i marinai del Baltico infatti hanno adottato la divisa a righe orizzontali indossata dai due protagonisti della foto).
Non è chiaro il motivo per cui la foto sia stata “murata”, forse per occultare la fuga dei due militari dai doveri quotidiani di sorveglianza dello Zar, o come rituale pagano di buon auspicio per la costruzione della piscina. La lastra in argento, molto ben conservata, è ora oggetto di accurate ricerche e analisi chimiche presso laboratori specializzati di Helston (UK) ma verrà esposta a partire dal 30 febbraio 2018 presso la sala Consiliare del Municipio di Sasso Marconi per essere vista dagli appassionati di tutto il mondo.
Morale : i muri non servono solo per separare ma anche per conservare, ergo, le muraglie atte a separare i popoli andrebbero abbattute, almeno ci si conosce meglio .
Va di moda la bufala… che dice stavolta la sovrintendenza?