Sull’attuazione del piano riordino ospedaliero in Appennino, partito nello scorso settembre e subito molto discusso da parte degli utenti, abbiamo ricevuto questo commento dal Comitato Ospedale NoiVoiVergato :
“Sono già passati sei mesi dal trasferimento del reparto di Ortopedia da vergato a Porretta e sono già in archivio anche due incontri del Comitato di monitoraggio, nel corso dei quali sia la dottoressa GIBERTONI che il direttore QUARGNOLO ci hanno rassicurato che tutto andava bene dipingendo un quadro bellissimo della situazione, confermato anche dalla dottoressa CACCIARI che ha definito questo piano di riordino “UN SOGNO CHE SI E’ AVVERATO “, ma temo, mio malgrado, che il sogno si stia trasformando in un incubo per gli utenti, in particolare per le categorie che loro definiscono “fragili”. Vediamo un po’ più nei particolari:
Punto 1) non essendo stato attivato un servizio navetta, l’ospedale di Porretta continua ad essere difficilmente raggiungibile; le corse ATC sono poche e al di fuori degli orari di ambulatorio .
Punto 2 ) del medico ortopedico in più, promesso a suo tempo dai dirigenti ASL, non si sa nulla. Secondo alcune voci di corridoio pare che anzi ne perderemo uno con tutti i disagi che ne conseguiranno. Ad esempio qualche giorno fa nell’ambulatorio ortopedico, dove si effettuano prime visite e visite di controllo post operatorio, era disponibile un solo medico, ma è stato chiamato in sala operatoria per un’urgenza e le persone hanno dovuto aspettare ore e ore. L’ultima visita si è conclusa infatti dopo le 20 di sera .
Anche il personale infermieristico non è in numero sufficiente, perchè si deve occupare contemporaneamente di chirurgia, urologia e ora pure di ortopedia. Non c’è una divisione per aree, ma per patologie e queste sono tre diverse, perchè ci sono pazienti che necessitano di tre diversi tipi trattamenti. Inoltre la movimentazione dei pazienti operati di ortopedia è particolare e spesso gli infermieri non sanno come muoverli, creando disagi ancora maggiori ai pazienti stessi. Le fisioterapiste eseguono la ginnastica riabilitativa al malato direttamente sul letto, perché non esiste uno spazio adibito a palestra e i medici devono cercarsi i pazienti sparsi per varie stanze che sono disposte su due piani. E ci risulta che alcuni pazienti siano poi stati trasferiti a carico dell’ ASL in altre strutture per la riabilitazione.
Si ha la netta impressione di un ospedale gettato nel caos, riempito in fretta e furia di tanti servizi a discapito dell’efficienza.
Oltre alle voci ci sono i fatti: un componente del nostro Comitato ho potuto vedere e seguire di persona un parente operato di protesi all’anca destra a novembre 2018 al “COSTA” di Porretta ed aveva seguito lo stesso parente l’anno precedente operato all’anca sinistra a VERGATO ed ha notato una bella differenza, perchè nel primo intervento i medici avevano accompagnato il paziente in tutto il percorso post operatorio.
Siamo in attesa di sapere il motivo per cui il sindaco Nanni, dopo aver smentito se stesso(nel lontano ottobre del 2015 aveva dichiarato che i servizi andavano mantenuti esattamente dove erano) e aver ottenuto i servizi in cambio della fusione, non abbia poi dotato l’ospedale di Alto Reno Terme di un adeguato servizio di trasporto. Probabilmente questo spiega anche perché il nostro sindaco GNUDI non si sia poi opposto con maggior forza.
Il reparto di Ortopedia a Vergato è nato circa 43 anni fa ed è sempre stato un’eccellenza, un’eccellenza che la montagna tutta rischia di perdere .”
COMITATO NOI VOI VERGATO
L’orario dei bus che collegano la stazione di Porretta Terme all’ospedale è stato oggetto di contrasto fra chi ha hatto commenti al comunicato del Comitato Ospedale NoiVoiVergato e pertanto ho chiesto che mi fosse inviata la tabella degli orari affinchè i lettori abbiano un’dea precisa.
Ringrazio i lettori che hanno inviato mail e/ho fatto telefonate. L’argomento è sicuramente molto importante e merita il Vostro interesse. Desidero solo ricordare che al centro di tutto non ci sono idee politiche o pareri personali bensì dei malati, cioè persone che soffrono.
M.B.