Videocamera Piazza 1 Maggio
Il comune di Vergato tramite un progetto gestito dall’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese ha sostituito il vecchio impianto di videosorveglianza e aggiunto nuovi punti monitorati
È ormai pronto a partire il nuovo sistema di videosorveglianza messo a punto dal Comune di Vergato grazie al lavoro congiunto di polizia municipale e servizio informatico dell’Unione dei comuni dell’Appenino bolognese. C’è ancora da mettere a punto qualche dettaglio da un punto di vista organizzativo, ma per il resto il sistema sarà presto operativo.
Vergato disponeva già di un sistema di videosorveglianza costituito da una trentina di videocamere, ma con gli anni era diventato obsoleto e necessitava di essere ammodernato. Il nuovo impianto ha un minore consumo energetico, più videocamere (35 e non 31) e una definizione delle immagini più elevata, per consentire alle forze dell’ordine di risalire agli eventuali autori di illeciti riconoscendo automobili o persone. In alcuni casi le camere sono mobili, per coprire un raggio di azione più ampio. Il tutto ovviamente nel pieno rispetto delle norme che garantiscono la privacy, visto che i filmati sono accessibili solo alle forze dell’ordine o eventualmente all’autorità giudiziaria, e visto che dopo una settimana gli archivi sono distrutti. Le videocamere sono in funzione senza interruzione 24 ore su 24.
Videocamera Giardini
«Si tratta di un sistema tecnicamente molto evoluto che garantisce un migliore presidio del territorio» spiega il comandante della polizia municipale Carlo Poletti. Gli fa eco il sindaco di Vergato Massimo Gnudi commentando che «Si tratta di un servizio di controllo del territorio all’avanguardia: abbiamo reputato importante investire per migliorare la sicurezza dei cittadini». L’investimento affrontato dal Comune ammonta a circa 30 mila euro e comprende l’assistenza per i prossimi cinque anni.
Nella scelta del posizionamento delle videocamere ovviamente si sono scelti i punti più popolati o maggiormente sensibili come le piazze, i giardini pubblici, le vie centrali in prossimità delle scuole. Oltre tutto l’amministrazione ha scelto anche di presidiare la stazione ecologica, per contrastare comportamenti che anche se non necessariamente sfociano in reati rappresentano comunque un danno per la comunità.