ALTO RENO – Turismo con i bus

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Quando si cerca di incentivare il turismo in montagna, invitando il pubblico a visitare la valle del Reno con i bus di TPER, bisognerebbe prima di tutto ricordare che i poveretti che scendono alla stazione di Porretta per recarsi al locale ospedale hanno davanti a loro circa due chilometri di strada in salita, e se non sono giovani e sani, se non possono disinvoltamente permettersi un taxi, se non hanno un familiare che li accompagna con un veicolo privato, recarsi all’ospedale può essere un problema, anzi un grosso problema.

Ritengo, come cittadino, che TPER dovrebbe dare una concreta dimostrazione di senso civico istituendo corse frequenti di bus-navetta dalla stazione ferroviaria di Porretta all’ospedale e viceversa, in concomitanza con l’arrivo e la partenza dei treni della linea Bologna-Porretta.

Questo provvedimento sarebbe un MINIMO risarcimento per il disagio creato a seguito del trasferimento del reparto ortopedia da Vergato a Porretta, trasferimento che grava due volte sui cittadini della media valle del Reno: innanzitutto per il depotenziamento dell’ospedale di Vergato, prova generale di una probabile futura chiusura del nosocomio, e poi per le grandi difficoltà logistiche derivanti dall’infausta posizione dell’ospedale di Porretta rispetto alla stazione FS, frutto di un scelta politica assurda e incomprensibile al pari del trasferimento di ortopedia.

I dimostranti hanno viaggiato in treno e dalla stazione sono stati portati alla Regione in pulmann

Se TPER non intendesse farsi carico degli oneri dei servizi aggiuntivi stazione-ospedale, per elementare giustizia questi dovrebbero essere assunti dai comuni di Vergato, Marzabotto, Castel d’Aiano e Grizzana Morandi i cui sindaci hanno a suo tempo votato a favore del piano di riordino. Non si possono fare scelte invasive scaricandone gli oneri sui cittadini, soprattutto sulle categorie più deboli e vulnerabili come gli anziani e i malati.

Mi affido ai vertici TPER e spero, come cittadino, che la sensibilità umana prevalga sugli equilibri di bilancio.

Ferdinando Petri

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Un commento

  1. Sig. Petri, lei è fondamentalmente un ottimista! Sa cosa importa alle poltrone del potere i disagi creati a causa di un dissennato piano di smantellamento ospedaliero? Niente alla ennesima potenza! I nostri amministratori devono rispondere solo alle segreterie partitiche che li hanno messi sulla seggiola.

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