Lo Statuto del Comitato assegna infatti alla Città metropolitana due nomine in Assemblea, di cui una in rappresentanza delle minoranze presenti in Consiglio.
Tosi e Mengoli occuperanno i posti delle dimissionarie Raffaella Santi Casali (del gruppo Pd) e Marta Evangelisti (del gruppo Uniti per l’Alternativa), nominate dal Consiglio metropolitano a giugno 2018.
In prima istanza erano due le candidature presentate dai gruppi di minoranza: Carlo Monaco da Rete Civica e Uniti per l’Alternativa e Luca Alessandrini, proposto dall’indipendente Palumbo. Candidature poi ritirate per convergere su Lorenzo Mengoli (consigliere di Rete Civica) che ha ottenuto l’approvazione di Rete Civica e Palumbo mentre Uniti per l’Alternativa non ha partecipato al voto.
Il Sacrario dei Caduti
“Il Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto – come recita l’articolo 1 dello Statuto – ha per fine istituzionale il mantenimento del ricordo del sacrificio dei cittadini vittime dell’eccidio perpetrato dai nazifascisti nell’autunno del 1944. Si propone di promuovere e diffondere, fra le genti del nostro e di altri Paesi, gli ideali di libertà, di pace, di giustizia sociale, di solidarietà e di cooperazione internazionale, per un mondo affrancato dalla violenza, ideali che costituirono le basi del patto unitario delle forze antifasciste nella Resistenza, che sono fondamento della Carta Costituzionale”.
Se la prima proposta di candidatura avanzata da Santoni di Rete Civica indicante Carlo Monaco ci trovava in accordo, nel rispetto dello spirito di unità dell’opposizione, di presenza sul territorio dato il suo attuale incarico di Assessore, elemento considerabile quale valore aggiunto, candidatura poi fatta saltare in aula dallo stesso gruppo che lo aveva proposto, la candidatura del collega Mengoli risulta politicamente irricevibile, data la sua appartenenza politica.
Prendo atto della volontà, da parte di alcuni gruppi, di voler mantenere una continuità politica all’interno di un Comitato che, se da una parte gestisce ingenti risorse economiche, dall’altra parte ha visto le dimissioni di entrambi i membri della Città metropolitana, una del Pd ed una di opposizione, per mancato coinvolgimento nella operatività anche istituzionale del Comitato. Atto che avrebbe dovuto generare una profonda riflessione bipartisan.
Presentare un ulteriore candidato in aula sarebbe stato un esercizio di stile privo di contenuto, dati i numeri al voto.
Dato il senso delle istituzioni e non ultima la stima verso il collega candidato Mengoli, riteniamo di prendere atto delle scelte ma, non ritenendole consone, ho scelto, a nome del gruppo, di non partecipare al voto.”
Erika Seta
Capogruppo Uniti per l’Alternativa della Città metropolitana di Bologna