Bob Ferrari
La rassegna Caleidoscopica (promossa dall’associazione Teatra’ndo Vai e dal Comune di Marzabotto) dimostra, ancora una volta, l’attenzione per l’arte in ogni sua forma e il grande impegno di portare nel territorio eventi innovativi, già conosciuti nelle grandi realtà cittadine, ma ancora poco noti nei comuni della provincia.
Cultura significa anche comicità, anzi è probabile che proprio questa forma artistica sia la più adatta per esprimere al meglio il concetto di cultura e per diffondere la stessa nelle menti di un pubblico ancora più numeroso di quello che si può trovare negli appuntamenti più seri ed accademici, per così dire.
Perché, per usare una frase banale, far ridere è certamente più difficile che far piangere, anche se tale luogo comune non potrebbe essere più azzeccato.
Una risata (se intelligente) è ciò che raggiunge, rimane ed aiuta a riflettere e chissà a migliorare quegli aspetti della società moderna nei quali, purtroppo c’è ben poco da ridere.
Alla Casa della Cultura e della Memoria, questo sarà l’obiettivo della serata di venerdì 16 marzo, alle ore 21, quando quattro scatenati e simpatici cabarettisti, o meglio esperti di Stand Up Comedy, diranno al pubblico tutto ciò che pensano, senza fronzoli o mezzi termini.
Facendo ridere, però!
Bob Ferrari, Ricky Cantoni, Il Walt e Bruno Donatiello, armati solo di microfono, saranno i protagonisti di una serata tutta dedicata all’umorismo ed alla comicità, nonché alla difficile arte della Stan Up Comedy.
Reno News ha incontrato Bob Ferrari, incaricato di spiegare le origini di questa singolare performance, alternando discorsi seri con frasi surreali e una mimica spiazzante ed esilarante.
-La Stand Up Comedy. Di cosa si tratta e quando è nata?
-E’ un tipo di comicità che si fa da soli sul palco, armati solo di un microfono. I monologhisti ci sono sempre stati (Walter Chiari su tutti), ma lo Stand up Comedian parla soprattutto di sé stesso e dei suoi problemi. Poi è chiaro che c’è chi ha un approccio leggero e chi si occupa invece di società e satira. E’ nata negli USA, da mostri sacri come Lenny Bruce, Woody Allen e Bill Cosby, i quali cominciarono a trasformare il classico monologhista da varietà in qualcosa di più intimista, portando le loro battute nei piccoli locali a contatto con la gente.
-E tu perché hai deciso di buttarti in questo particolare percorso artistico?
-Credo ci sia un bisogno molto profondo per chiunque abbia scelto questa strada. Gli americani lo chiamano “Funny Bones”, avere le ossa divertenti: ci nasci. Credo di esserci nato, poi questo non vuol dire che sia bravo, ma vuol dire che non ho scelta.
-Dal momento che hai parlato di un qualcosa di più intimista nella struttura della Stand Up Comedy, presumo che anche i tuoi sketch contengano molti aspetti della tua vita…
Naturalmente. Anche se spesso le mie battute hanno premesse bizzarre, quasi inventate, in realtà vengono tutte da esperienze o stati d’animo che ho provato sulla pelle.
-Quali sono i tuoi modelli di comicità?
-Facilissimo: Jerry Lewis, Woody Allen e Paolo Villaggio. Tutti e tre hanno creato un loro mondo e un loro linguaggio e, personalmente, mi sento ispirato direttamente dalla loro opera. Jerry e Paolo sono morti l’anno scorso: è chiaro che in questo momento si stanno rivoltando nella tomba!
-Ed a quale tipologia di pubblico ritieni possa essere maggiormente rivolta la comicità dello Stand up Comedian?
-Rispondere “a tutti” è la risposta sbagliata, però sarebbe bello se fosse così. La Stand Up Comedy è soprattutto rivolta ai giovani e a coloro… no dai non ce la faccio! Per me è per tutti. O almeno per tutti quelli che sono intelligenti-
-Parlaci un po’ dei tuoi “colleghi” che ti accompagneranno nell’avventura marzabottese.
-Ricky Cantoni, il primo che ha iniziato a fare stand up comedy qui a Bologna e ha contagiato tanti altri comici; è esplosivo, un mitragliatore umano di battute! Poi c’è “il Walt” uno studente fuori sede che racconta la sua vita da un punto di vista cinico e autolesionista. Infine, Bruno Donatiello, un artista della battuta veloce e arguta. Ci sarà da divertirsi, insomma.
Ricky Cantoni (a sn) e Bob Ferrari
-Cos’è che fa più ridere Bob Ferrari?
-Il tizio che inciampa, sbatte la testa e muore. Se si facesse “solo” molto male sarebbe troppo drammatico e non farebbe più ridere!
Inutile ripetere, quindi, che sarebbe davvero una disgrazia perdere lo Stand Up Comedy Show alla Casa della Cultura di Marzabotto. Perché il riso fa buon sangue e quattro artisti così non possono che proporre una ricetta davvero unica.
Ingresso a offerta libera