MARZABOTTO: Primo Levi rivive in “Legg’Io”

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Un ritorno a casa lungo ed intenso, sotto tutti i punti di vista, verso il non facile rientro in una società a cui erano stati strappati con violenza.

Un viaggio di ritorno raccontato attraverso gli occhi dell’anima e l’incontro di personaggi straordinari, unici.

Un ritorno a casa ed una tregua per il cuore e la mente, nelle parole di Primo Levi, in quello che è certamente il più famoso ed autobiografico dei suoi romanzi.

In occasione della Giornata della Memoria, La Tregua, ha ritrovato la linfa del suo viaggio nelle voci del bravissimo gruppo di lettura Legg’Io, che ormai da anni ha fatto dell’attività di lettura, un momento culturale e di riflessione di altissimo livello.

Da un’idea di Donatella Vanghi, Amalia Corsi e Roberta Graziani, il romanzo di Primo Levi ha permeato le mura della Casa della Cultura e della Memoria di Marzabotto.

È un progetto di cui io personalmente e l’intera associazione andiamo molto fieri” ha spiegato Donatella Vanghi “Ovviamente, non abbiamo potuto realizzare una lettura integrale del romanzo, ma abbiamo scelto alcuni dei passaggi da noi ritenuti maggiormente significativi, lasciandoci guidare anche dall’impatto emotivo che hanno avuto su di noi. Un viaggio, quello di Levi, che giunge benedetto dopo un tremendo periodo che segnerà lui e tutti i sopravvissuti per il resto della vita, ma che può essere visto anche come una sorta di convalescenza, dopo tutto il male subìto e le tremende privazioni che i deportati di Auschwitz sono stati costretti a sopportare, nel mezzo del folle odio nazista. Durante il suo ritorno a casa, lungo e periglioso, Levi incontrerà però tantissimi personaggi che lo ispireranno in maniera profonda, per la scrittura di questa Odissea meno epica, ma certamente più importante, dal punto di vista introspettivo e di crescita personale.

Nonostante qualche piccolo inconveniente tecnico che ha reso difficoltoso l’accompagnamento audio, i membri dell’associazione si sono avvicendati abilmente nel racconto degli episodi, facendo rivivere tutti i protagonisti della vicenda ed alternando drammaticità, dolcezza, speranza e soprattutto quella memoria che sempre rimarrà viva nel cuore di tutte le persone intervenute, che hanno ascoltato in silenzio fino al lungo e sentito applauso finale.

Fotografie e stralci di pellicole sul tema, sono state proiettate per rendere ancor più grande il pathos, anche se le voci narranti sono state le vere protagoniste di un incontro importante, intriso di voglia di ricordare e pieno di insegnamento per ciò che è stata la pagina più oscura del passato della razza umana, lasciando che il monito continui a toccare le generazioni attuali e quelle future e facendo capire ancora una volta, come la parola sia forse il mezzo più importante per unire e dare un messaggio di positività al futuro.

Foto di Fabrizio Carollo

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