LIZZANO: Chiacchiere e realtà

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Già da vari anni si sottolinea che i nuovi impianti del Corno, compresa l’idea del Mega Collegamento Galattico, servano per portare persone con disabilità motoria sul crinale appenninico per vedere le bellezze panoramiche dei siti, vorrei sapere cosa si è architettato sino ad oggi per aiutare dette persone. Esprimo qui quale sarebbe stato il modus operandi su detto argomento. 1° Fare un censimento di tutte le attività commerciali o di ristorazione e di ospitalità alberghiera in merito al loro adeguamento per adeguarsi all’accesso o a fornire servizi, tipo toilette, a tali persone. Tali categorie avrebbero potuto rispondere ad un elementare formulario in varie maniere : 1) Non mi interessa 2) Sono già a norma in tutti i parametri 3) Sono adeguato agli spostamenti interni ma non nelle toilette 4) Mi interessa ma sono completamente non adeguato . Ultimo paragrafo : a chi interessa detta clientela far fare un preventivo di quanto costerebbe detto adeguamento. Starà, dopo, alla Pubblica Amministrazione o a chi ha responsabilità nell’ambito turistico, fare tra tramite fra privati operatori, imprese, finanziamenti pubblici e loro peculiarità, ovvero : finanziamenti a fondo perduto, finanziamenti in % sulle opere, eventuale detrazione delle spese sostenute sulle imposte ecc ecc . Questo, ovviamente, sino a giungere in località Cavone e La Polla. Lì, oltre agli operatori privati di cui prima, esiste il problema dei parcheggi e dei collegamenti tra questi e i luoghi di ristorazione che andranno adeguati alle peculiarità della mobilità per le persone di cui stiamo parlando. Si sarebbero dovute prendere in considerazione quali modifiche approntare alle seggiovie già in essere per giungere sino al Rifugio de Le Rocce con adeguamento di detta struttura e suo collegamento con la stazione di arrivo. Ultimo punto la tratta da tale Rifugio sino alla cima del Corno. Qualora si optasse per una visione panoramica da tale vetta, sarebbe necessario il collegamento Rifugio-Stazione di Partenza, l’adeguamento dell’impianto della seggiovia in essere e la sistemazione della stazione di arrivo con possibilità di un modesto piazzale ove detti ospiti possano tranquillamente nuoversi in sicurezza. Ho detto modesto piazzale di pochi m2 o decina di m2. Non mi sembra, a tutt’oggi, che si sia operato nei termini che ho accennato, neppure a fare il censimento cartaceo. Si parla molto che “Quando ci saranno i nuovi impianti si faranno tante cose ecc ecc ecc ” . Tutto viene rimandato al famoso Paese di Alice. Siamo veramente sicuri che l’interesse primario sia quello di far godere un panorama a persone con disabilità motoria o non sia questa un’ulteriore scusa per dar stura ad un ulteriore sperpero di pubblico danaro ? Se si considerasse solo l’aspetto economico e di immagine del territorio, visto che queste persone viaggiano quasi sempre con uno o due accompagnatori, pubblicizzarsi così “Il Belvedere, una zona montana che si è attrezzata per avere quali graditi ospiti i nostri amici ” con immagine della carrozzina . Un vantaggio economico ed una manifestazione di umana solidarietà. A che punto siamo ?

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