Sono iniziati i lavori diu consolidamento dell’abitato di Lizzano in belvedere a monte della strada statale 324 e a valle della località Fondaccio.
La Legge 445 del 1908 tra ha inserito l’abitato di Lizzano in Belvedere tra gli abitati da consolidare e per questo nel tempo sono stati fatti a più riprese studi e indagini geologiche dal Servizio Tecnico Bacino Reno ora Servizio Area Reno e Po di Volano dell’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la protezione civile per definire la perimetrazione e zonizzazione delle aree in dissesto.
Lo stesso Servizio Tecnico aveva predisposto e seguito per tre decenni il monitoraggio dell’abitato mediante letture periodiche degli inclinometri e piezometri installati.
I dati indispensabili per definire i lavori di consolidamento sono stati integrati via via che si rendevano necessari specifici progetti di intervento. Tra il 2010 e il 2012 sono stati realizzati interventi per uno stanziamento di euro 517 mila circa realizzati presso la località Fondaccio dove era in atto un dissesto con erosione e arretramento della scarpata a valle dell’abitato.
Gli inverni del 2013 e del 2014 sono stati poi caratterizzati da eventi meteorologici particolarmente avversi che hanno dato origine a molti dissesti nell’Appennino emiliano a cui sono seguite le Ordinanze 83 del 2013 e 174 del 2014 e relativi piani di protezione civile. Nella parte del versante a valle della zona del Fondaccio si sono verificati problemi di dissesto e in alcuni degli edifici e dei manufatti c’è stato un aumento delle lesioni già presenti mentre le verifiche degli strumenti installati hanno evidenziato un deterioramento delle condizioni della scarpata.
Di qui il progetto esecutivo finanziato dalla Regione Emilia-Romagna per un importo di 500 mila euro. La progettazione e la direzione lavori è stata effettuata dai funzionari tecnici del Servizio Reno e Po di Volano della sede di Bologna, Anna Rita Bernardi, Gianfranco Rodolfi, Sara Vacchi e Matteo Bernardi mentre il responsabile del procedimento è il Responsabile del Servizio area Reno e Po di Volano Claudio Miccoli.
L’intervento prevede opere di rafforzamento della stabilità del pendio per una larghezza di circa 40 metri che in questo tratto si presenta particolarmente acclive e con edifici limitrofi al bordo della scarpata e la realizzazione di ancoraggi flottanti al di sopra delle terre rinforzate.
Si tratta di una tecnica innovativa studiata da ricercatori dell’Università di Padova e disponibile solo da pochi anni alternativa ai tradizionali rinforzi per la stabilizzazione di movimenti franosi lenti e di pendii instabili che richiede una cantierizzazione meno complessa e articolata con mezzi più leggeri e minor movimentazione di carichi. La durata dei lavori è prevista di circa 240 giorni.