”Alcuni del posto mi hanno detto che un vento così forte (ndr dicono oltre i 180 kmh) non si era sentito da diversi decenni”
E’ ovviamente molto amaro il commento di Michele Sandri davanti alle strutture delle sue serre abbattute dalle fortissime folate che sono scese dalle alte montagne vicine.
Laureato in scienze etno-antropologiche, originario di Crespellano, dopo aver trascorso lunghi periodi all’estero, quattro anni fa ha deciso di aprire un podere, che ha chiamato “Le Cascate”, a Rocca Corneta, dove produrre ortaggi, erbe officinali e sementa
– Ho dato vita a quest’azienda agricola grazie all’aiuto fondamentale di tanti amici che tutt’ora sono parte fondamentale del percorso. Tutti noi abbiamo pensato che in questo modo avremmo anche contribuito a ridare vita ad un territorio quasi abbandonato
Da pochi decenni in effetti sono sorte a macchia di leopardo varie realtà che hanno dato vita a coltivazioni biologiche, biodinamiche, ecc.
-Dove vendete i vostri prodotti ?
– La maggior parte del nostro prodotto è venduto direttamente a privati, con consegne casa per casa o attraverso mercati contadini . Siamo membri dell’associazione campi aperti, un’associazione nata a Bologna che difende la sovranità alimentare auto organizzata, sul territorio bolognese.
– Il vento vi ha distrutto delle strutture che avevate messo di recente
– L’anno scorso ho vinto un bando europeo per giovani agricoltori che mi ha permesso, nonostante il contributo non mi sia realmente ancora arrivato, di fare investimenti su mezzi e strutture. Tra questi buona parte sono ricaduti su serre, fondamentali per prolungare la stagione di produzione di ortaggi, soprattutto a queste altitudini. I venti eccezionali che si sono registrati ultimamente hanno però spazzato via i nuovi tunnel e compromesso i vecchi.
Ed ora ?
-Dopo la disperazione abbiamo tentato di reagire e su suggerimento di amici abbiamo dato vita ad una raccolta fondi per tentare di recuperare parte del danno. Non è stato facile chiedere aiuto ma abbiamo fatto comunque questa scelta sperando che la gente capisse che il reddito del piccolo agricoltore biologico, non permette di inserire nel bilancio della propria attività voci che possano tutelare da eventi calamitosi come quello occorso. Stiamo ripartendo, aspettiamo unicamente che il sole torni e che la primavera scacci l’inverno, presto le nostre verdure torneranno sui banchi dei mercati.
-Avete lanciato un appello ad amici e a chi ha fiducia in voi
– Non è stato facile chiedere aiuto ma abbiamo fatto comunque questa scelta sperando che la gente capisse che il reddito del piccolo agricoltore biologico non permette di inserire nel bilancio della propria attività voci che possano tutelare da eventi calamitosi come quello occorso.
Foto dal sito fb “Le cascate”