GRIZZANA MORANDI: La coppia Fresu – Di Bonaventura illumina la Rocchetta

I due musicisti in un concerto magico per la rassegna Crinali

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Foto di Fabrizio Carollo

 

Che sarebbe stato un evento di grande qualità già si sapeva e le aspettative non sono rimaste affatto deluse.

Ma Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura, in concerto ieri sera alla Rocchetta Mattei, in occasione della nuova edizione del Festival Crinali, sono riusciti nell’intento di creare qualcosa di più di un semplice tripudio di melodie sublimi e perfettamente legate fra loro. Ciò che si respirava nel cortile della sempre speciale cornice serale della Rocchetta era pura energia positiva: intensa, potente e dolce al tempo stesso, con le note che si libravano nell’aria, ora permeate da profonda malinconia e ora allegre e spensierate, catturando istantaneamente i cuori e le menti di tutto il pubblico presente, che ha poi onorato i due grandi musicisti con lunghi applausi, ma soprattutto con lo sguardo pieno di gratitudine per le emozioni provate e respirate.

Un concerto riuscito, dove la sintonia fra i due artisti era evidente in ogni momento, così come la loro stessa emozione nell’esibirsi in un luogo a sé stante, tanto ricco di storia, ma anche di magia e leggenda, sempre legato al fascino del Conte, che sembra non aver mai abbandonato le mura del castello, tanto è visibile la sua impronta in ogni dettaglio dello stesso.

Di certo, il contesto nel quale si suona è molto importante, quasi decisivo per noi musicisti” ha commentato Di Bonaventura, maestro di Bandoneon “Uno scenario come quello della Rocchetta Mattei, non soltanto rapisce in termini di acustica ed illuminazione, ma possiede anche il potere di donare quel qualcosa in più che rende la musica ancora più profonda e personale, arrivando immediatamente a prendere per mano l’ascoltatore e condurlo in quello che è ciò che vogliamo comunicare.

Dello stesso parere anche Paolo Fresu:

Nonostante io e Daniele ci conosciamo da tempo ed abbiamo tante collaborazioni all’attivo, il concerto di questa sera, in un luogo che trasuda così tanta cultura e mondo, non può che risultare effettivamente più completo e unirci ancora di più, attraverso la musica, come se tromba e bandoneon si fondessero in quella che è la melodia più emozionante, scandita dall’anima.

Grande soddisfazione da parte di Claudio Carboni e Carlo Maver, musicisti ed esperti direttori artistici di un festival itinerante che, con le rassegne Infrasuoni e L’Eco della Musica, promette nuove sorprese e grandi nomi e tradizioni musicali che arricchiranno la bellezza dell’Appennino anche quest’anno ed è stato emozionante, al termine del concerto, vedere Fresu e Di Bonaventura aggirarsi tra le stanze del conte, fotografando e riprendendo tutto quello che li ha emozionati, come due bambini pieni di entusiasmo e speranza negli occhi, che vedono realizzato un sogno importante e, probabilmente, il segreto dell’arte vera è proprio questo: un fanciullo che coltiva i propri sogni, permettendo al talento dell’adulto che diverrà di concretizzarli, raggiungendo gli altri, in questo caso, attraverso l’eterna bellezza della musica.

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