PROTEZIONE CIVILE E-R: Gaggio Montano (Bo), ripristino della frana in località Marano

Partito nel Comune di Gaggio Montano l’intervento per ripristinare la sezione idraulica e la difesa spondale del Fiume Reno. Investimento complessivo di 580 mila euro

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 A due anni dalla riattivazione della frana a Marano (in località Vaina), nel Comune di Gaggio Montano, che compromise in pochi giorni l’ex strada statale SS 64 Porrettana, l’alveo del fiume Reno e il regolare deflusso dell’acqua, mettendo a forte rischio l’abitato a valle e la ferrovia Bologna-Porretta, si è reso necessario intervenire con un progetto a più ampio respiro che comprende: la sistemazione del versante con il ripristino del movimento franoso e la sistemazione idraulica del fiume Reno a difesa del piede della frana.

L’attuale intervento di Marano è stato anticipato dai lavori in somma urgenza realizzati immediatamente dopo la riattivazione della frana, resi necessari per contenere la formazione di un lago artificiale che avrebbe potuto raggiungere dimensioni e soprattutto quote molto pericolose per tutta la zona interessata.

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I lavori, a monte dell’abitato di Marano, interessano un tratto del Reno tra i Comuni di Gaggio Montano e di Grizzana Morandi, rientrano all’interno del “Piano di interventi urgenti per l’annualità 2020” e sono progettati e diretti dall’Agenzia regionale per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile (Servizio Area Reno e Po di Volano). La società aggiudicataria dell’appalto è la Cooperativa di Produzione e Lavoro di Castel dell’Alpi (Bo); l’Impresa Tovoli Primo di Castel di Casio (Bo) è in regime di subappalto.

Il progetto prevede il consolidamento del profilo di fondo dell’alveo in corrispondenza del piede della stessa frana, grazie alla creazione di una rampa in massi ciclopici.

Questa tipologia di intervento garantirà la continuità morfologica del corso d’acqua e al tempo stesso una notevole dissipazione di energia su tutta la lunghezza dell’opera, scongiurando il rischio di erosioni e assicurando stabilità al letto del fiume Reno. Altresì, si prevede la realizzazione di due scogliere; la prima in corrispondenza della sponda destra a protezione della ferrovia, la seconda sulla sponda sinistra in corrispondenza dell’opera idraulica.

A conclusione dei lavori la rampa avrà uno sviluppo tra le due sponde di circa 37 metri e una lunghezza in asse con il corso d’acqua di circa 34 metri. La rampa sarà realizzata in massi ciclopici con una conformazione ad arco (vedasi immagine) e con una sezione a corde a molle che garantisce la concentrazione del flusso principale in asse al Reno.

Questo primo intervento riguarda soprattutto la sistemazione idraulica del profilo di fondo del fiume a difesa del piede della frana, ma l’obiettivo finale è intervenire all’interno del corpo franoso per creare un’opera duratura nel tempo. Sulla base di un approfondito studio in corso, i tecnici dell’Agenzia regionale produrranno un progetto esecutivo di consolidamento dell’intero versante entro il 2021. Una volta realizzati questi lavori sarà possibile concludere la sistemazione complessiva dell’area con l’allargamento della sezione idraulica del fiume al fine di permettere il deflusso, in sicurezza, della piena duecentennale.

I lavori compresi nell’appalto, per un importo complessivo di 580mila euro, sono iniziati ad ottobre 2020 nonostante l’avanzata stagione autunnale e proseguiranno finché le condizioni del tempo saranno favorevoli.

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