Problemi di connessione e bandi deserti per l’affidamento del servizio nell’Alto Appennino bolognese. La segnalazione arriva da Maurizio Malavolti, responsabile per Forza Italia del dipartimento Appennino bolognese, che punta il dito ancora una volta su problemi annosi che necessitano di soluzioni definitive. A portare la vicenda in Città Metropolitana, con specifica interrogazione, è Marta Evangelisti, consigliere di Uniti per l’Alternativa, mentre il deputato e commissario regionale di Forza Italia, Galeazzo Bignami, ha interessato la Regione Emilia Romagna attraverso un atto ispettivo del gruppo azzurro.
“A subire il disagio maggiore è la frazione di Marano di Gaggio Montano – spiegano -. Il problema riguarderebbe l’impossibilità di attivare nuovi contratti, anche aziendali, in quanto la centralina della frazione risulterebbe satura. Marano infatti non dispone di una propria centralina, ma solo di una sottocentrale in parallelo a una centrale posta in località Cà dei Ladri, la quale fornisce un numero limitato di mb/sec, superati i quali non sarebbe più possibile attivare nuovi contratti. Ciò, ovviamente, sta creando notevoli disagi anche in considerazione del recente avvio dell’obbligo di fatturazione elettronica”.
Ma le criticità riguardano in generale le frazioni e i borghi del crinale. “Alcuni anni fa la società Lepida aveva messo in atto e portato a termine il progetto di installazione della fibra ottica prevalentemente nei Comuni dell’Alto Appennino bolognese (Gaggio Montano, Lizzano in Belvedere, Alto Reno Terme, Castel di Casio, Vergato, Castel d’Aiano, Marzabotto) – proseguono – Successivamente ci risulta che la Regione Emilia Romagna abbia dato corso ad un bando per incaricare un gestore di mettere in atto le connessioni richieste dalle piccole aziende e dai cittadini; bando che, purtroppo, parrebbe essere andato deserto, evidentemente con motivazioni di scarso interesse dal punto di vista economico; Secondo questa logica, dunque, le piccole frazioni di crinale non potrebbero disporre in nessun caso della connessione, essendo particolarmente difficoltoso individuare un gestore che trovi ‘appetibile’ l’investimento in queste zone”.
“In Città metropolitana ho depositato anche un emendamento al DUP – ricorda Evangelisti – affinché venga inserito un paragrafo dedicato proprio a questa problematica, e un impegno e attenzione specifici per le aree dell’Alto Reno e dell’Appennino”.
“Regione e Città metropolitana devono attivarsi – concludono – ognuno per le proprie competenze, per risolvere problemi che stanno mettendo in seria difficoltà soprattutto gli operatori commerciali e lasciano scoperte, per i cittadini, intere fasce di territorio dalla connessione veloce. Il tutto in un contesto dove l’attuale Governo non ha mostrato un minimo segnale di apertura rispetto alle difficoltà di questi territori, avviando, senza alcuna proroga o deroga, il regime di fatturazione elettronica obbligatoria anche per i territori montani. Almeno ci si attivi per consentire alle aziende e titolari di Partita Iva di operare in maniera efficiente”.