Il rischio sempre più concreto di un accorpamento tra la centrale Enel di Castel di Casio con quella di Sasso Marconi ha portato il consigliere regionale Michele Facci a rivolgere all’esecutivo regionale un intervento “..affinchè non venga privato il territorio di un ulteriore ed essenziale servizio pubblico”
Qualsiasi eventuale riorganizzazione territoriale di Enel, si legge nell’atto ispettivo, “comporta necessariamente delle ricadute pratiche sugli accordi operativi tra la stessa società e la Regione Emilia-Romagna, stipulati, attraverso un protocollo d’intesa approvato nel novembre 2016, nell’ambito della pianificazione delle attività periferiche di protezione civile”.
Questo protocollo, conclude Facci, “ha definito gli interventi e la struttura organizzativa necessaria per fronteggiare gli eventi calamitosi e ulteriori aspetti inerenti ai rapporti tra l’Agenzia regionale ed Enel”.