L’Unione dell’Appennino al fianco di Santoni: il suo progetto per accogliere studenti è valido e lo sosteniamo

Non solo i sindaci hanno manifestato la loro solidarietà al collega di San Benedetto colpito da un atto vandalico, ma hanno deciso di rilanciare: allo studio iniziative per invitare a vivere in Appennino anche lavoratori e famiglie

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I sindaci dell’Unione dell’Appennino bolognese, nel corso della seduta di giunta del 28 ottobre, hanno voluto manifestare il loro sostegno unanime all’iniziativa del sindaco di San Benedetto Val di Sambro Alessandro Santoni che propone tre mesi di affitto e di mezzi pubblici gratis agli studenti universitari fuori sede che si trasferiscono in un appartamento in montagna.

L’iniziativa era stata criticata nei giorni scorsi da un gesto eclatante del Collettivo “Noi restiamo” che aveva imbrattato le pareti della stazione ferroviaria di San Benedetto con la scritta “Unibo ti sbologna: i ricchi in centro, i poveri al confino”. La frase era stata accompagnata da una serie di volantini in cui si sosteneva che l’iniziativa del sindaco, avviata di concerto con l’Università di Bologna ed Ergo, l’azienda per il diritto allo studio dell’Emilia-Romagna, era una “ridicola soluzione abitativa per gli studenti e una falsa speranza di ripopolamento”.

Alessandro Santoni

 

L’attacco del collettivo ha semmai convinto ancora di più gli amministratori locali della montagna bolognese della bontà dell’iniziativa, che parte da un presupposto semplice: a Bologna studenti e lavoratori non trovano alloggio, mentre in Appennino ci sono appartamenti sfitti in località prossime alle stazioni ferroviarie o all’autostrada, quindi distanti dal centro della città bolognese non più di 40 minuti di tragitto.

Al di là della solidarietà nei confronti di un sindaco attaccato con strumenti vandalici, i sindaci si sono detti intenzionati a proporre iniziative analoghe anche nei loro territori. «Non solo riteniamo che l‘iniziativa del sindaco vada sostenuta, ma intendiamo lavorare per estenderla a tutte le aree dell’Unione che presentano condizioni analoghe per aumentarne la forza e l’efficacia» ha spiegato Maurizio Fabbri, presidente dell’Unione dell’Appennino bolognese. «Se questi studenti arrivano a paragonare il nostro Appennino ad un luogo di confino, significa che hanno le idee molto confuse e probabilmente bisogno di conoscere un po’ di più la realtà che li circonda».

Maurizio Fabbri

 

L’idea dei sindaci è quella di coinvolgere i proprietari di immobili sfitti affinché si crei una mappa della disponibilità di posti letto e la si metta a disposizione dei canali universitari gestiti da Ergo. Ma non solo: l’obiettivo è quello di rilanciare invitando anche i lavoratori e le famiglie. C’è infatti una vasta fascia di famiglie monoreddito ma anche con due stipendi che non rientrano nei canoni previsti per ottenere un alloggio di edilizia popolare, ma al tempo stesso, se non sono proprietari di un immobile, faticano sempre di più ad arrivare a fine mese pagando l’affitto. A fronte di una città sempre più costosa (ma anche i comuni della cintura hanno dei canoni d’affitto piuttosto alti) è giusto che le famiglie sappiano che in Appennino un alloggio per quattro persone costa indicativamente sui 300 euro. La vita in Appennino ha sicuramente alcuni disagi, concludono i sindaci, per cui non è consigliata a tutti, ma di sicuro vale la pena prendere in considerazione questa possibilità soprattutto se si cercano tranquillità e comunità accoglienti.

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