“Da bambini, nelle mattine d’inverno, abbandonare il tepore della cucina economica era un atto di coraggio, oltre che l’assolvimento dell’obbligo scolastico.
Dopo aver fatto colazione con pane e latte caldo si usciva di casa, rigorosamente soli, perché anche per i più piccoli l’essere accompagnati sarebbe stato motivo di scherno. Prima di uscire, nelle giornate più fredde, mi davano, in un bicchierino piccolo come un ditale, un dito di una bevanda forte, dal sapore graditissimo. Affrontavo la giornata con coraggi oed allegria: era merito del Vov casalingo, di cui riporto la ricetta utlizzata da nonna Elena” (ricordo di Barbara Tattini)
Il Vov di Nonna Elena
Ingredienti: 1 bottiglia da 750 ml di Marsala secco – 750 gr. di zucchero – 8 uova – 10 limoni grandi – 1 stecca di vaniglia – 1 litro di alcool (tipo Buongusto) –
Procedimento: lavare bene le uova con un ospazzolino, sciacquarle ed asciugarle. Metterle in un vaso di vetro largo a chiusura ermetica (di quelli con la guarnizione di gomma). Spremere i limoni e versare il succo filtrato sulle uova finché non sono completamente coperte. Sigillare il vaso e tenerlo fermo per una decina di giorni (nonna lo metteva tra i doppi vetri ma non credo che l’azione della luce sia necessaria).
I gusci delle uova (composti principalmente da carbonato di calcio) si scioglieranno a contatto con l’acido citrico, ma le uova rimaranno integre grazie alla loro pellicola interna. Sbattere il vaso, filtrare il contenuto con un colino versandolo in un altro vaso di vetro più capiente. Unire lo zucchero, il marsala, la vaniglia e l’alcool.
Conservare il vaso per una settimana agitandolo ogni giorno per far sciogiere bene lo zucchero. Filtrare il contenuto, mescolarlo e imbottigliarlo.
Il liquore è pronto dopo un mese e si mantiene a lungo.
Prima di versarlo occorre agitare la bottiglia.
(tratto da “Il profumo dei ricordi Loiano” (Collana I Quaderni del Loggione – Damster Edizioni)