Ciambella, profumo di casa

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Ciambella 1

di Katia Brentani

“Non tutte le ciambelle riescono col buco, ma è altrettanto vero che non attorno a tutti i buchi c’è una ciambella” scherzava  Flavio Oreglio.

La ciambella è il dolce dell’infanzia, quello che accompagnava le nostre colazioni o i fine pranzi della domenica. Gli adulti ci lasciavano “tocciare” (inzuppare) la brazadéla (ciambella) nel vino. Una delizia che ci regalava gote arrosate, uno sguardo spiritato  una ridarella contagiosa.

Oggi, con le azdore in via di estinzione, ci pensano le Cesarine gli appassionati di cucina e alcuni forni artigianali a tenere alta la fama della brazadéla, il cui nome pare derivi dal dialetto bolognese braz (braccio). L’oste porgeva la brazadéla ai clienti tenendola infilata in un braccio, mentre con l’altro versava il vino nel bicchiere dove la brazadéla veniva “tocciata”.

Ciambella che si regalava, cosparsa con la granella di zucchero, ad amici e parenti. Non solo, il giorno della Cresima veniva regalata ai giovani cresimati da parte delle madrine e dei padrini. Non una, ma una pila di ciambelle, dalla più grande alla più piccola, legate da un nastro rosa, per le bambine, e un nastro azzurro per i maschietti, come segno beneaugurante.

Brazadéla che, ancora oggi, rappresenta per un bolognese doc la quotidianità, la famiglia, il focolare domestico e sta a un bolognese come le madelaine a Proust.

Ciambella (brazadéla)

Ingredienti: 250 gr. di farina 00 – 100 gr. di burro –  100 gr. di zucchero – 1 uovo intero – ½ bustina di lievito per dolci – scorza grattugiata di un limone – un pizzico di sale – latte q.b. – a scelta, da aggiungere all’impasto, una bustina essenza di vaniglia – per la decorazione: zucchero in granelli e un tuorlo d’uovo.

Procedimento: disporre la farina a fontana mettere al centro le uova intere, lo zucchero, il burro ammorbidito, il lievito, la scorza del limone e un pizzico di sale. Impastare bene, aggiungendo la quantità di latte necessaria per ottenere una pasta omogenea. Fare un cordone e disporre in uno stampo per ciambella con buco, imburrato e infarinato, unendo le estremità.

Con un coltellino affilato fare un’incisione al centro dell’impasto lungo tutta la circonferenza. Spennellare bene con un tuorlo d’uovo sbattuto e guarnire con i granelli di zucchero. Cuocere in forno a 180° per mezz’ora. Servire fredda.

Sull’Appennino Bolognese si prepara una ciambella con la farina di castagne ingredienti usato nella preparazione di altri dolci montanari e nelle frittelle di castagne.

La castagna in montagna e le uova in campagna. La tradizione culinaria è legata ai prodotti che si reperivano sul territorio.

Ciambella con la farina di castagne

Ingredienti: 400 gr. di farina di castagne – 200 gr. di zucchero  150 gr. di burro – 500 ml. di latte – 3 uova – una bustina di lievito per dolci – un bicchierino di liquore all’anice – un pizzico di sale – 4 cucchiai di cacao amaro Procedimento: in un tegame montare le uova con lo zucchero, unire la farina di castagne, il latte, un pizzico di sale, il cacao in polvere, il burro sciolto a bagnomaria e il liquore all’anice. Per ultima incorporare la bustina di lievito per dolci, mescolando bene.
Imburrare e infarinare uno stampo per ciambelle con il buco e cuocere in forno a 170° per 35-40 minuti.

Notizie e ricette tratte da “Bologna la dolce. Curiosando sotto i portici fra gli antichi sapori” (Collana I Quaderni del Loggione – Damster Edizioni).

 

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