CALCIO: Bologna, febbrile attesa per l’arrivo della Beneamata al “Dall’Ara”

La persistente emergenza per infortuni risalta un gruppo compatto che risalta le secondo linee, come l’emergente Moro, salito alla ribalta per due assist vincenti. Domenica la prova proibitiva contro l’Inter del redivivo Lukaku.

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Orsolini

 

Belle e cattive notizie in casa Bologna. Le belle notizie riguardano il duplice recupero di Sansone e Soumaoro e lo stadio quasi esaurito per Bologna-Inter di domenica alle ore 12.30, le brutte riguardano ancora gli infortunati e soprattutto quella legata al bomber Arnautovic, che purtroppo torna a marcare visita per un ulteriore problema all’anca destra (lesione di primo grado dell’otturatore esterno: due settimane di stop). In altre parole, il giocatore più prolifico della squadra felsinea rimane ancora al palo (siamo a quota 8 assenze per infortunio più la giornata di qualifica) e di fatto priva all’allenatore l’elemento più rappresentativo della rosa. Allo stesso tempo non sono ancora indisponibili Bonifazi e Zirkzee, mentre Sansone non si è allenato per sindrome influenzale.

Eppure, il Bologna ha dimostrato che si può andare oltre l’emergenza e non a caso ha vinto quattro delle ultime sei partite (una persa ed una pareggiata) e se allarghiamo l’orizzonte sono 25 i punti raccolti nelle ultime 13 partite, anche grazie all’apporto delle seconde linee che hanno avuto un rendimento al di sopra di ogni aspettativa. Come nel caso di Sansone (il suo gol con l’Udinese ha regalato punti e consapevolezza all’ambiente) e del giovane centrocampista croato Nikola Moro, salito alla ribalta per i due assist vincenti che hanno portato in dote sei punti pesanti: suggerimenti verticali a Sansone e Orsolini rispettivamente con Udinese e Sampdoria.

Ci soffermiamo sul mediano della Croazia in quanto è una delle scommesse presentate alla piazza dal nuovo responsabile sportivo Giovanni Sartori. Moro è arrivato da queste parti con ottime credenziali, ma, come tutti i calciatori stranieri, ha avuto bisogno di tempo per ambientarsi in un campionato difficile e combattuto come quello italiano. Il ragazzo croato è riconosciuto dai più come uno dei talenti emergenti del calcio europeo, poiché elemento polivalente; in altre parole, si adatta in più ruoli in mediana, è ambidestro ed ha una grande visione di gioco. Forse a suo sfavore un’altezza importante (185 centimetri) non gli permette una grande rapidità. Il nazionale croato non ha una grande fisicità, ma lo stesso dicevamo di Dominguez e abbiamo visto come l’argentino oggi sia diventato il miglior centrocampista per rendimento dei rossoblù. Moro, che fin qui ha collezionato 437 minuti in 11 presenze (solo due da titolare), ha già alle spalle un curriculum di tutto rispetto: ha debuttato appena diciasettenne con la Dinamo Zagabria, con cui ha vinto 4 scudetti e 3 Coppe nazionali, collezionando oltre 114 presenze e togliendosi anche qualche soddisfazione realizzativa: 10 reti e 8 assist. Sempre con la casacca della Dinamo Zagabria si fa esperienza in Europa: 6 in Champions League e 8 in Europa League, compreso i turni di qualificazione. Poi il passaggio alla Dinamo Mosca dove si è distinto in due anni con altre 66 presenze, 5 reti e altrettanti assist. In poche parole, al “Moro di Bologna” l’esperienza non manca ed ha tutte le carte in regola per rilevare il compagno Dominguez, destinato a ben altre platee se il suo agente Pablo Sabbag non trova in tempi brevi un accordo con la società felsinea.

Per il Bologna l’attualità si chiama Inter davanti al pubblico di casa (con stadio praticamente esaurito) e l’attesa per questa partita diventa quasi febbrile, non solo perché la squadra vuole assolutamente riscattare la debacle dell’andata (pesante sconfitta 6 ad 1: Dzeko, Di Marco – doppietta -, Lautaro Martinez, Calhanoglu e Gosens, per i rossoblù Lykogiannis), ma soprattutto per dimostrare che il piazzamento utile per giocare la Conference League è impossibile, al netto della corsa della Juventus in campo (è settima in classifica) e sul fronte amministrativo con il ricorso al Collegio di Garanzia del Coni contro la penalizzazione ricevuta per il caso plusvalenze. A tal proposito apriamo un inciso. Se il Collegio di Garanzia del Coni rigetterà il ricorso il club piemontese potrebbe rivolgersi alla giustizia ordinaria presentando un’istanza al TAR del Lazio, se ottiene la deroga dalla FIGC. Tuttavia, la Juventus è parte in causa anche sull’altra inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza sulla contabilizzazione di alcuni stipendi rinunciati da alcuni tesserati per fare fronte alla crisi economica post Covid. Da quanto emerge dal rinvenimento di una scrittura privata sottoscritta con Ronaldo e dai primi interrogatori eseguiti dalla Gdf, questi stipendi sarebbero stati ugualmente onorati eludendo i versamenti all’erario. Se così fosse per il club bianconero si aprirebbe un nuovo procedimento sportivo che porterebbe ad un’ulteriore penalizzazione.

L’Inter, dopo la delusione della scorsa stagione per lo scudetto perso di un soffio a vantaggio del Milan (86 punti contro 84), anche in questa stagione si trova a rincorrere la capolista, ma questa volta davanti a sé ha una montagna insormontabile di nome Napoli, avanti sui nerazzurri di ben 15 punti (62 contro 47). La dote nerazzurra è in virtù di 15 vittorie, 2 pareggi e 6 sconfitte. Oltretutto, nel girone di ritorno i nerazzurri hanno conquistato finora 10 punti in quattro gare. Un bell’andare ma lontani dal rendimento della squadra di Spalletti, che ha fatto il pieno nelle ultime 4 gare. In tutti i modi parliamo sempre di una squadra di vertice: 44 le reti realizzate dai nerazzurri, media 1.91 a differenza dell’1.3 dei rossoblù, vale a dire secondo attacco del campionato dopo quello dei Partenopei con 56. Tredici i giocatori andati a rete che fanno dell’Inter una multinazionale in fase realizzativa, ma in generale è ben attrezzata in tutti i reparti. In avanti il Campione del mondo Lautaro non ha perso il vizio (già 13 reti in 23 presenze, un solo rigore, davanti solo a Osimhen con 18), poi Dzeko (7 gol in 23 partite) e Barella (5). La punta bosniaca non ha del tutto fatto rimpiangere l’infortunato Lukaku, da poco rientrato a disposizione dopo tre infortuni consecutivi che l’hanno lasciato fermo dal 30 agosto dell’anno scorso, in tutto 12 giornate: 8 per un problema alla coscia, 3 giornate per un’infiammazione al retto muscolare e 1 per un problema al ginocchio. L’attaccante belga, di origine africana, il padre era un calciatore nazionale dello Zaire, è reduce dalla rete partita realizzata con il Porto in Champion League: il suo rientro è stato graduale e solo sabato scorso ha ritrovato la via del gol con l’Udinese. Si tratta del suo secondo sigillo stagionale.

I precedenti fra Bologna e Inter li conosciamo e pendono pesantemente a favore del club milanese. Solo nelle ultime 5 gare i nerazzurri si sono imposti in quattro occasioni, mentre il Bologna annovera la vittoria del 27 aprile dell’anno scorso. In quell’occasione la squadra di Sinisa Mihajlovic si prese l’intera posta allo Stadio Dall’Ara: 2-1. Dopo appena tre minuti Perisic porta in vantaggio la Beneamata, Arnautovic impatta nel primo tempo e Sansone sigla il gol vittoria a nove minuti dal termine, grazie ad una imprudenza del portiere nerazzurro Radu.

Ecco i confronti complessivi: 186 gare fra campionato e coppe, 91 vittorie Inter, 54 Bologna, 41 pareggi. 294 reti siglate dai nerazzurri contro 222 dei rossoblù. In campionato siamo invece a 151 incontri: 42 vittorie per il Bologna; 74 per l’Inter e 35 pareggi. Il trend allo Stadio Dall’Ara: 31 vittorie Inter, 30 vittorie Bologna, 14 pareggi.

Il Bologna ha vinto quattro delle ultime sei partite di Serie A (1N, 1P): nel periodo infatti, da metà gennaio, i rossoblù hanno guadagnato 13 punti (al pari di Inter e Roma), meno solamente della capolista, il Napoli (18).

Thiago Motta – foto bologna to day

 

Thiago Motta in conferenza stampa punta dritto allo spessore dell’avversario, la sua vecchia Inter, che è da scudetto e da Champions League. La premessa non gli evita la domanda, tanto scomoda quanto efficace a capire lo spessore del suo Bologna: mancano i punti non prese con le big? La squadra lavora per crescere e competere con tutte, compresa l’Iter e già domenica il Bologna cercherà di limitare. Della partita capestro dell’andata rimangono i primi trenta minuti giocati a buoni livelli, ma questa settimana la squadra ha lavorato molto bene e l’obbiettivo (raggirando la domanda sull’Uefa) è impegnarsi al massimo e con entusiasmo per fare una grandissima partita contro l’Inter.

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