CALCIO: Il Bologna è più forte dell’emergenza

Dalla ripresa nera post mondiale alla striscia positiva di quattro turni contro dirette concorrenti. Con Motta in panchina arrivati sette successi in quindici giornate. E domenica arriva la rilevazione Monza del cavalier Berlusconi

0
575

foto eurosport

 

L’anno nuovo del Bologna che non ti aspetti. Dalla partenza negativa con due sconfitte consecutive (con Roma e Atalanta) al recupero lampo nelle ultime quattro gare, a cominciare dalla vittoria in trasferta a Udinese, per finire alla vittoria a Firenze. Due trasferte, due vittorie. In mezzo il bottino casalingo: il pareggio discutibile con la Fortezza Cremonese e la vittoria convincente con lo Spezia. Tutto questo nonostante l’emergenza più totale.

Eppure, in questo nuovo anno le due sconfitte iniziali ci avevano indotto a ricercare qualche alibi che potesse assolvere allenatore e giocatori: il mondiale di mezzo che ferma la squadra nel bel mezzo del buon cammino (vittorie con Lecce, Monza, Torino e Sassuolo) e i numerosi infortuni, che obbligano il tecnico ad inventarsi sovente nuovi schieramenti. Succede invece quello che non ti aspetti, che i panchinari offrono adeguate garanzie e portano alla causa punti pesanti.

 SANSONE SIMBOLO DEL RILANCIO – Come nel caso di Sansone, l’attaccante dalle valigie già pronte (frase fatta e spesso abusata quando si è in pieno mercato) per un imminente disimpegno dal club Felsineo. In assenza delle punte titolate Arnautovic e Zirkzee, è toccato a lui togliere l’allenatore da una situazione a dir poco critica. Il suo gol di rapina a Udine che pareggia il vantaggio in contropiede di Beto: Moro s’inventa una verticalizzazione coi fiocchi, Sansone stoppa, si gira e insacca alle spalle del portiere avversario Silvestri. Un trionfo non annunciato.

La rete del falso nueve rossoblù è servita su un piatto d’argento e diventa il simbolo del rilancio del Bologna. Peraltro, finora è l’unica rete realizzata in stagione dal ragazzo italo tedesco in dieci spezzoni di gare. Più quello annullato, sempre ad Udine. Sansone merita più di una semplice considerazione: il ragazzo è stato spesso messo in discussione per la sua scarsa vena realizzativa (e soprattutto per i rigori sbagliati) e per il lauto ingaggio, ma sulla sua professionalità non si può avanzare nulla; peraltro ha sempre accettato il ruolo di comprimario senza alcuna rimostranza. Purtroppo per lui è arrivato l’infortunio (frattura al piede) nel momento più propizio della stagione.

A proposito di comprimari, in quel di Udine, oltre a Sansone, è da sottolineare anche l’impegno dei vari Aebischer, Moro e Schouten. Sono loro a creare i presupposti per rilanciare la squadra e permettere, nelle giornate successive, di raggiungere la zona nobile della classifica.

L’urlo di Orsolini – foto Bolognatoday

 

LA FORZA DEL GRUPPO – I dieci punti raccolti in piena emergenza nelle ultime quattro gare consecutive mettono in evidenza la forza e la coesione della squadra guidata da Thiago Motta, che ha lavorato sodo per superare la criticità presentatasi peraltro al cospetto di un calendario fitto di impegni, fra campionato e Coppa Italia. Criticità – sottolineiamo – condizionanti per qualsiasi allenatore, figuratevi per chi è subentrato in corsa e lavorato intensamente per conoscere le risorse a sua disposizione.

L’emergenza in casa Bologna non è del tutto rientrata, anzi è dell’ultima ora il nuovo stop di Zirkzee, questa volta per una lesione di primo grado all’adduttore lungo di destra: per l’olandese si prevedono 2-3 settimane di recupero. Sono rientrati a disposizione del tecnico De Silvestri, Medel e Arnautovic e queste sono buone notizie in vista dell’impegno casalingo contro la matricola Monza, mentre rimangono in infermeria Sansone, Soumaoro, Bonifazi. Visto l’assenza del difensore franco maliano e la contemporanea assenza di Lucumì per squalifica, si prevede il dirottamento di Posch al centro della difesa per fare coppia con Sosa, ma per quel ruolo è pronto anche Medel. In luogo del difensore laterale destro dovrebbe giocare Cambiaso, ma non si esclude il ritorno dal primo minuto di De Silvestri. In avanti saranno Barrow e Soriano a contendersi la maglia da centrattacco, mentre Arnautovic dovrebbe partire dalla panchina. In ultimo, per il rientro di Bonifazi si parla di fine mese.

 

L’AVVERSARIO MONZA – La matricola lombarda è una delle rilevazioni del campionato nonostante l’avvio da dimenticare e il cambio tecnico operato in corso di stagione. Il precedente allenatore, Giovanni Stroppa, protagonista della promozione dalla serie cadetta, si è trovato a lavorare con una squadra totalmente rivoluzionata in sede di mercato estivo. Il tempo non lo ha assecondato e l’ex centrocampista di Milan e Lazio ha pagato le cinque sconfitte consecutive. L’unico punto, conquistato a Lecce, non lo ha salvato dall’esonero. Con Palladino la musica cambia e il Monza diventa la seconda formazione del campionato per possesso palla. L’ex attaccante di Juventus e Genoa, giusto per citare i club più titolati in cui ha giocato, nel 2019 appende le scarpette al chiodo proprio quando militava nel Monza: per lui si apre la primissima esperienza al settore giovanile e nell’ultima stagione guida la Primavera. Il 13 settembre subentra a Stroppa e si afferma nell’immediato con tre vittorie consecutive, con Juventus, Samp e Spezia.

Il Monza è l’unica squadra in seria A a non aver perso nel 2023 e attualmente è undicesima in classifica con 26 punti, grazie a 7 vittorie (Juventus, Samp, Spezia, Verona, Salernitana, Cremonese e ancora Juventus), 5 pareggi (Lecce, Fiorentina, Inter, Sassuolo e Samp) e 9 sconfitte (Torino, Napoli, Udinese, Roma, Atalanta, Empoli, Milan, Bologna e Lazio); 27 gol fatti e 30 subiti; tendenza più o meno simile al Bologna, che di reti ne ha fatte 28 e prese 31.

I brianzoli, dicevamo, si sono rivoluzionati l’estate scorsa e si sono perfezionati nel recente mercato invernare, ma è opportuno ricordare che molti giocatori sono arrivati in prestito. I più titolati: da Cragno a Sensi, da Pessina a Izzo, da Petagna a Rovella, da Carlos Augusto a Caprari: proprio questi ultimi due sono i migliori realizzatori della squadra con 4 reti a testa. Il brasiliano ventiquattrenne Carlos Augusto è forse il giocatore più rappresentativo. Arrivato l’estate del 2020 dal Corinthians, per 4 milioni di euro, il difensore-centrocampista è stato uno dei protagonisti della promozione in serie A e oggi si distingue per essere il giocatore con più minutaggio e maggiore continuità, temperamento e fisicità: oltre alle 4 rete, ha realizzato anche 3 assist. Dal suo piede sono passati 809 passaggi. Per lui 11 occasioni gol, grazie a 9 tiri in porta, 8 fuori e 8 ribattuti. Lo segue Stefano Sensi, arrivato in prestito dall’Inter. Dai piedi dell’ex sassolese passa buona parte del gioco dei biancorossi: in campionato 759 passaggi totali di cui 17 passaggi chiave e altrettanti occasioni da rete (3 reti, 6 tiri in porta, 2 fuori e 5 parati).

 

I PRECEDENTI – Il Bologna ha vinto quattro delle ultime sei partite contro il Monza tra Serie A e Serie B, inclusa la gara di andata terminata per 2-1 (alla rete dell’ex spallino Petagna, risponde Ferguson, poi la rete decisiva di Orsolini). In generale – si legge nel match program della partita – considerando le due massime categorie i brianzoli hanno battuto solo una volta in nove confronti gli emiliani (il 23 gennaio 1983 in Serie B, 2-1 con le reti di Boris, Peroncini e Gibellini su rigore).

Due vittorie emiliane e due pareggi nei quattro precedenti disputati dal Bologna in casa contro il Monza, entrambi in Serie B: l’ultimo al “Dall’Ara” risale al 17 gennaio 1993 (1-1, reti di Turkyilmaz e Robbiati).

Il Bologna è imbattuto in tutte le tre partite giocate contro squadre neopromosse in Serie A, da quando è alla guida Thiago Motta: due vittorie e un pareggio nel parziale, dopo aver perso tre delle cinque precedenti (2N) contro queste avversarie.

 

Prossimi appuntamenti di febbraio
Sab 18 febbraio – 15:00 Sampdoria -BFC
Dom 26 febbraio – 12:30 BFC-Inter

SHARE

Lascia un commento

Please enter your comment!
Please enter your name here