Quanto conta la testa nel pedalare!
Ho sempre più la convinzione che puoi avere la preparazione migliore, puoi impegnarti e sacrificarti quanto vuoi, ma se la testa non pedala, le gambe stanno ferme. Nel ciclismo, nella bicicletta, l’ottanta per cento è dato dalla testa, il venti dalle gambe.
Lo ha dimostrato Giulio Ciccone nella prima tappa alpina, andando a vincere di cattiveria, scattando, rimontano staccando. Ha voluto la fuga, l’ha voluta a tutti i costi e a tutti i costi l’ha portata fino in fondo.
Ineos davanti a tirare, il rischio preso di far riposare tutti i super gregari e lasciare solo Carapaz nella tappa pazza di Torino, ha consentito allo squadrone britannico di scortare la maglia Rosa fino a Cogne. Lasciata andare la fuga la Ineos si è messa davanti e non si è più spostata.
Vince Giulio Ciccone in solitaria a Cogne, vince rischiando di saltare ma sapendo bene che sarebbe arrivato fino in fondo. Giulio pensava di aver trovato la sua dimensione nelle corse a tappe. Al secondo tentativo fallito di fare classifica, il chiaro segnale è che la dimensione da trovare deve essere un’altra.
In questi giorni sto guardando molto le facce dei corridori. E le facce che avevano in passato. I giovani come Giulio, come Jai, come Wilco, prima avevano altre facce. Anche Joao aveva un’altra faccia. Ma quanto è migliorato il suo stile? E sicuramente non solo quello?
Prima erano giovani, ora lo sono meno, prima erano novità, ora non lo sono. Croce e delizia, più delizia che croce, di questo Giro 2022.
I vecchi invece, tipo Vincenzo, tipo Domenico, ma anche tipo Alejandro le facce che gli vediamo in questi giorni non le vedevamo da un po’, ma le avevano già avute.
Vincenzo sembra tornato indietro nel tempo, una sicurezza, uno stile, agilità divertita, il pedalare allegro, invoglia a pedalare, è lo stesso che abbiamo visto altre sole 4 volte. E che volte.
In quelle 4 volte ha una sola cosa in più nell’immagine, quella collana che gli penzola dal collo. Oro su oro. Sicurezza su sicurezza.
Difficile poter vedere vincitore Vincenzo a Verona, ma sognare non costa veramente nulla, anche perché dove non arriva il venti per cento delle gambe, Vincenzo sa far arrivare l’ottanta della testa.
Foto da immagini RAI