Il Bologna gioca contro l’Atalanta, nel posticipo di domenica sera, alle 20,45, ma in questo momento l’attenzione è posta altrove poiché una comunità sportiva intera attende il rientro in città del Presidente Joey Saputo, che ricordiamo è assente da metà dicembre: in quell’occasione il proprietario del Bologna F.C. 1909 presenziò alla sconfitta per due a zero contro la Juventus e prima di volare in Canada si era intrattenuto per il brindisi di Natale, con squadra, dipendenti del club e sponsor. Saputo avrà l’opportunità di vedere il suo Bologna contro l’Atalanta, che nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi due turni, la sconfitta a Roma e il pareggio interno con il Genoa, è approdata ai quarti di finale di Europa League (affronterà il Lipsia) grazie alla vittoria sul Bayer Leverkusen per 1 a 0, rete del nuovo acquisto Boga, attaccante ivoriano di 25 anni prelevato dal Sassuolo in gennaio. Sulla scrivania del Presidente ci sono diversi temi da affrontare, a cominciare dalla mancanza di risultati preventivati ad inizio stagione, sui quali l’imprenditore canadese si è già espresso nell’intervista esclusiva rilasciata al Resto del Carlino. Saputo, dicevamo, manca da Bologna da tre mesi e proprio in questo lungo periodo non sono arrivati i risultati tanto auspicati. Sul tavolo degli imputati sappiamo che ci sono finiti Sinisa Mihajlovic e Riccardo Bigon, ma Saputo avrà modo di ampliare il confronto a tutta la dirigenza per comprendere che aria tira in città. E non è escluso che affronterà anche la questione sulla ristrutturazione stadio che pare essere caduta in un vortice senza uscita, tra lievitazione costi per il rincaro della materia prima e le difficoltà emerse per costruire ex novo l’impianto provvisorio (nell’area FICO-CAAB), che dovrà ospitare la squadra durante la ristrutturazione dello storico impianto di piazza della Pace.
Questione tecnica. Come sappiamo i ragazzi di Mihajlovic si sono arenati davanti ai problemi subentrati in questi primi due mesi giocati nel nuovo anno: 6 punti in 9 gare. Continuando su questo passo (media 0,6 punti a partita), il Bologna chiuderebbe la stagione a 39 punti, troppo poco rispetto all’obiettivo di massima indicato al proprietario del club dalla sua dirigenza. Lo stesso Saputo nella recente intervista ha rimarcato come un investimento deve essere supportato dai risultati e se questi non arrivano bisogna analizzare i motivi. In poche parole, ricco sì, scemo no: Zanetti docet. E quindi è probabile che il confronto nella stanza dei bottoni non sarà una mera discussione. Anche perché l’andamento della stagione si riflette sul mercato e più specificatamente sulle plusvalenze, che il club auspicava fare per abbattere parte del passivo registrato (purtroppo) nell’ultima chiusura di bilancio al 30 giugno 2021. E a proposito di mercato è probabile che saranno affrontati anche il tema sui rinnovi di alcuni giocatori, anche se lo stesso Saputo in più occasioni ha ribadito che certe operazioni si fanno a campionato concluso, compreso la permanenza o meno dell’allenatore e dello staff tecnico. Gary Medel, Diego Falcinelli, Federico Santander, Nicolas Viola e Bardi sono in scadenza di contratto e l’impressione è – che l’unico giocatore su cui il Bologna si esporrà – è il centrocampista colombiano utilizzato fin qui come baluardo difensivo, anche se ogni operazione dovrà essere avallata dall’allenatore nuovo o vecchio che sia. Ma le scadenze imminenti sono poco al confronto dei contratti che terminano nel giugno 2023 e qui la partita si fa complessa. Infatti, ci sono in palio i rinnovi di Svanberg (che al momento non vuole affrontare l’argomento), Skorupski, Dijks e Mbaye, oltre i senatori De Silvestri e Soriano. Insomma, al di là del rendimento di ogni singolo elemento, Saputo (e il Bologna) dovrà iniziare a gettare le basi sul futuro.
L’Atalanta e il nuovo corso. Come è risaputo anche il club bergamasco è in qualche modo passato in mano ad una governance americana. Infatti, un mesetto fa un gruppo di investitori guidati da Stephen Pagliuca, presidente di Bain Capital e co-proprietario dei Boston Celtics, ha rilevato il 55% della Dea Srl, sub-holding della famiglia Percassi, detentrice dell’86% del capitale sociale dell’Atalanta. In tutti i modi la famiglia Percassi manterrà una quota importante, il 45%, rimanendo come maggior singolo azionista della società, ma la gestione, ancora tutta in divenire, sarà sostanzialmente a due mani in quanto si prevede – scrive il Sole 24 – una governance paritetica, ovvero con Antonio e Luca Percassi a ricoprire la carica rispettivamente di Presidente e Amministratore Delegato dell’Atalanta, invece Stephen Pagliuca verrà nominato Co-chairman del club. Intanto, nell’organigramma della società bergamasca è entrato Lee Congerton, in qualità di responsabile per lo sviluppo internazionale dell’Area sport. Forse per questo motivo dopo otto anni il responsabile dell’area sportiva Giovanni Sartori è in uscita, anche se gli indizi portano anche al forte dissenso che l’ex direttore sportivo del Chievo ha con l’allenatore Gian Piero Gasperini. Sartori – per la cronaca – è nel mirino della Juventus.
Il campo. Dicevamo dei problemi della formazione bergamasca, in parte imputabili ai numerosi infortuni fin qui capitati e alla lunga assenza di Ilicic, ma è pur sempre una delle più importanti realtà del nostro campionato. Vediamo i numeri. L’Atalanta è al sesto posto in classifica, ad un punto della Lazio, ma a differenza dei biancocelesti ha una gara da recuperare con il Torino. Sesta anche la posizione per tiri realizzati, 413 complessivi di cui 129 in porta, invece è quarta per assist (33) a dimostrazione che l’allenatore Gasperini dispone di giocatori decisivi nell’ultimo passaggio. Una squadra ben oleata la Dea che predilige anche il gioco sulle fasce, infatti sono 165 i suggerimenti andati a buon fine, 135 i cross sbagliati. Tuttavia, i bergamaschi non possiedono veri e propri uomini assist, come può essere il caso dell’Inter con Barella e Calhanoglu o il Sassuolo con Berardi, che è il numero uno assoluto con 10, ma si fanno notare anche Sergej Milinkovic-Savic della Lazio e Veretout della Roma, che sono dirette concorrenti dei neroazzurri: per loro annotiamo i più rappresentanti Pasalic con 5 e il duo Zapata-Muriel con 4. I bomber: bisogna scende nella dodicesima posizione della classifica generale per trovare il bomber dell’Atalanta, Zapata che ne ha segnati 9 in 17 incontri (oggi fermo per un problema muscolare rimediato nell’ultima partita giocata con il Genoa) di cui 3 rigori (a differenza di Arnautovic che ha segnato le stesse reti in 25 incontri). Il suo alter ego è il centrocampista tedesco Pasalic con 9 realizzazioni in 27 presenze. Altri da tenere sotto osservazione sono l’ucraino Malinovskyi (6 su 23) e Muriel (4 su 18). Da sottolineare che Muriel l’anno scorso aveva chiuso l’annata con 22 reti in 36 incontri, mentre Zapata con 15 in 37 incontri.
Ad oggi non si sono ripetuti per i problemi fisici in cui sono incappati. Un discorso a parte va fatto per Ilicic: il fantasista bosniaco è sempre stato un valore aggiunto per la squadra guidata di Gasperini, ma quest’anno, per motivi fisici si è fermato a 3 reti in 19 presenze. Per lui si parla di una ricaduta dopo la depressione accusata un anno fa durante il primo lockdown, che aveva segnato il suo rendimento (6 reti in 28 presenze).
I punti fin qui incamerati sono 48 in 28 giornate, 13 vittorie, 9 pareggi, 6 sconfitte, 50 reti realizzate (media a partita 1.79), 31 subite. Il trend fuori casa non ha nulla da invidiare al ruolino interno: infatti in 14 giornate la Dea fuori dal Gewiss Stadium ha collezionato la bellezza di 30 punti in 14 giornate (in casa 18 punti). Eppure, l’Atalanta non possiede un realizzatore principe.
In casa Bologna Sinisa Mihajlovic dovrà fare a meno degli squalificati Bonifazi e Sansone, ma avrà a disposizione De Silvestri che ha lavorato a parte fino a ieri. Ad oggi si registra un lavoro differenziato solo per i lungo degenti Michael Kingsley, Nicolas Dominguez e Federico Santander. Il tecnico rossoblù pare essere intenzionato a confermare il modulo 3-5-2 con Soriano assorbito a centrocampo, ma non è escluso l’impiego dal primo minuto di Barrow (era fuori contro la Fiorentina) e quindi schierare l’undici con Soriano in luogo di Svanberg e in avanti giocare con le tre punte.
Probabili formazioni: Bologna (3-5-2): Skorupski; Soumaoro, Medel, Theate; De Silvestri, Schouten, Svanberg, Soriano, Hickey; Orsolini e Arnautovic. Squalificati: Bonifazi, Sansone. Indisponibili: Dominguez (2 mesi), Kingsley (10 giorni), Santander (da valutare). Diffidati: Arnautovic, Soriano.
Atalanta (3-4-1-2): Musso; Toloi, Palomino, DjimsitI; Maehle, Freuler, De Roon, Pezzella; Koopmeiners; Malinovskyi e Boga. Squalificati: Zappacosta. Indisponibili: Ilicic (da valutare), Zapata (40 giorni), Toloi (da valutare). Diffidati: De Roon.
Conclusa la 30.a giornata, il campionato si ferma per permettere alla Nazionale italiana di giocare i play off di qualificazione ai Mondiali di Qatar 2022. Gli azzurri sono attesi prima alla semifinale giovedì 24 contro la Macedonia del Nord (stadio ‘Barbera’ di Palermo): se vincono giocheranno la finale contro la vincente di Portogallo-Turchia (martedì 29 marzo, a Oporto o Konya). Il Commissario Tecnico Roberto Mancini ha convocato 33 giocatori e tra questi spiccano due volti nuovi, Luz Felipe (Lazio) e Joao Pedro (Cagliari).
Tornando al Bologna, il campionato riprenderà con il match contro il Milan, domenica 3 aprile alle ore 15.00 allo Stadio Giuseppe Meazza di Milano. Gli impegni delle Nazionali riguardano anche il Bologna, che dovrà fare a meno di nove convocati. Ecco il dettaglio dei convocati e i relativi impegni: Gary MEDEL, 24/3 Brasile-Cile a Rio de Janeiro, 29/3 Cile-Uruguay a Santiago; Lukasz SKORUPSKI, 24/3 Scozia-Polonia a Glasgow; Mattias SVANBERG, 24/3 Svezia-Rep. Ceca a Stoccolma; Ibrahima MBAYE, 25/3 Egitto-Senegal a Il Cairo, 29/3 Senegal-Egitto a Diamniadio; Marko ARNAUTOVIC, 24/3 Galles-Austria a Cardiff; Aaron HICKEY, 24/3 Scozia-Polonia a Glasgow; Musa BARROW, 23/3 Ciad-Gambia a Yaoundè, 29/3 Gambia-Ciad ad Agadir; Michael AEBISCHER, 26/3 Inghilterra-Svizzera a Londra, 29/3 Svizzera-Kosovo a Zurigo; Arthur THEATE, 26/3 Irlanda-Belgio a Dublino, 29/3 Belgio-Burkina Faso a Bruxelles.
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