“Di fronte a quello che sta succedendo non si può stare a non far nulla, ma ognuno nel suo piccolo deve dare una mano “ci dice Giacomo Rialti, direttore sportivo dell’associazione calcistica Vergato Asd.
“La nostra realtà vede lo sport come tramite di giusti valori (vedasi varie attività contro la violenza sulle donne, il bullismo…la giornata della legalità, quella dei calzini spaiati,…) e anche per questa assurda guerra dovevamo muoverci!
In queste settimane i nostri ragazzini si sono fatti messaggeri di messaggi di pace (gli Esordienti sono scesi in campo con scritta in varie lingue ”No alla guerra”, i Pulcini con il simbolo della pace disegnato sulla guancia), i nostri preparatori sono stati invitati a parlar loro, con giusto tatto, di quello che sta succedendo in Ucraina e sono state invitate le famiglie a contribuire alla raccolta di cibo/medicinali che, tramite la Parrocchia di Riola, sono in viaggio verso il punti di raccolta al confine con l’Ucraina.
Proprio questa mattina poi sono stato in Federazione poiché alla nostra Presidente è venuta altra idea, che non potevo non condividere: dare possibilità ai bambini ucraini di far calcio!! Volevamo saper se burocraticamente fosse possibile (per questione documenti da presentare) e abbiamo avuto ok…Non solo! Il direttivo Vergato Asd era pronto ad “autotassarsi “ per coprire spese di tesseramento (senza gravare sulle casse dell’associazione) ma poche ore fa abbiamo avuto comunicato ufficiale dalla federazione: la FIGC si fa carico anche degli oneri previsti per il tesseramento e della copertura assicurativa. Grande Gravina e tutto il movimento calcistico! Permettetemi di dirlo!!
Ed eccoci quindi: le porte della Vergato Asd si apriranno a tutti i bambini ucraini che son dovuti scappare dalla guerra…Bambini e bambine naturalmente!!
“Abbiamo già inoltrato comunicazione al Centro per le famiglie dell’Unione Appennino e ai vari Sindaci delle nostre zone, affinché tengano presente che Vergato Asd c’è ed è pronta a far tornare il sorriso sui volti di questi bambini.
Se si può aiutare, perché non farlo?”
G.R.