Schouten – foto tutto bologna web
Si riparte da Salerno, Stadio “Arechi”, il tempio nobile dedicato al duca Arechi II di Benevento, poi trapiantatosi a Salerno. Dopo la vittoria salvacrisi contro lo Spezia, il Bologna si ritrova a giocare contro un’altra squadra pericolante, la Salernitana, matricola che nel girone di andata del campionato in corso ha visto le pene dell’inferno: ultima in classifica con 3 vittorie, 2 pareggi e 16 sconfitte.
Breve e dovuto inciso sui granata. Solo pochi mesi fa il club era ancora in mano alla famiglia Lotito (il figlio del presidente della Lazio, Enrico Lotito, era in comproprietà con Marco Mezzaroma, cognato di Claudio Lotito). E siccome le carte federali vietano ai proprietari di club di possedere due società operative nello stesso campionato, dopo la promozione nella massima serie i granata hanno rischiato di non essere ammessi. La Figc aveva fornito una deroga, la cui scadenza era a fine dicembre, e solo sul fil di lana l’imprenditore Danilo Iervolino, napoletano 43enne e fondatore dell’Università Pegaso, è riuscito a subentrare alla vecchia gestione. Parte la rincorsa contro il tempo. Iervolino è già operativo, ma si rogita il 12 gennaio. Anno nuovo, nuova proprietà, nuovo direttore sportivo (tale Walter Sabatini), nuovo allenatore, Davide Nicola, che subentra all’incolpevole Colantuono il 15 febbraio scorso, che a sua volta aveva sostituito Castori. Nel mercato di riparazione di gennaio parte la rivoluzione e oggi la Salernitana, si può dire, si avvale di una squadra combattiva e un percorso tutto da riscrivere. Il pareggio con il Milan (2 a 2) ha aperto il nuovo corso e il miracolo salvezza non è così impossibile alla luce dei due match che dovrà recuperare. Infatti, recentemente il Giudice Sportivo si è espresso sulle due gare che sono da recuperare, annullata anche la penalità in classifica.
Veniamo ai rossoblù di Sinisa Mihajlovic. La vittoria contro lo Spezia ha senz’altro rigenerato l’ambiente, al contrario la mancata vittoria avrebbe aperto una crisi senza eguali (nel nuovo anno aveva raccolto solo un punto in cinque partite, ma più in generale il bilancio degli ultimi 10 incontri non è esaltante: siamo a 2 vittorie e 1 pareggio, 17 gol subiti, 8 realizzati). Ancora una volta il tecnico serbo ha rivisitato lo schieramento; infatti, contro gli spezzini ha forgiato il 3-4-3 che ha permesso di schierare il tridente A.B.O. (Arnautovic, Barrow Orsolini). Fino a prova contraria i risultati si sono visti, poiché Barrow e Orsolini hanno sfiancato gli avversari e aperto varchi per il rigenerato Arnautovic, autore della doppietta vincente. Sull’attaccante austro-serbo bisogna tuttavia soffermarsi. Sulle qualità dell’ex attaccante dello Shanghai SIPG non c’è nulla da obiettare, ma se in 23 gare aveva segnato solo 6 reti, un motivo ci sarà. Arna da Vienna è un attaccante duttile e tatticamente utile alla causa, ma se non tira in porta non può fare gol. Le perplessità tattiche sono state confermate dallo stesso Mihajlovic dopo la vittoria contro lo Spezia. Arnautovic gli ricorda Mancini: “gli piace più fare assist che gol e io gli ho detto di tirare”. Ebbene, evidentemente ci sono volute 23 gare perché l’allenatore parlasse al suo giocatore per invitarlo a osare di più. Nulla di drammatico. Ritrovato Arnautovic auspichiamo che i rossoblù abbiano ritrovato la strada che riporti all’obiettivo, la zona sinistra della classifica, che al momento è a 2 punti, mentre il sesto posto utile per l’Europa Conference League è a 12: meglio non parlarne.
Alla vigilia del match contro la Salernitana (si gioca domani, sabato alle ore 15, diretta Dazn), parlando dell’avversario Mihajlovic la butta sulla diplomazia. Gli piace la gente del sud e si augura che la Salernitana si salvi, ma lo dovrà fare vincendo da domenica prossima. D’altronde difronte ritroverà il suo amico Sabatini che in 15 giorni ha rivoluzionato la rosa (dieci acquisti, dal portiere Sepe ai difensori Dragusin e Fazio all’esterno destro Mazzocchi, dai centrocampisti Radovanovic, Ederson, Bohinen e Perotti al fantasista Verdi – ex di turno – per finire agli attaccanti Mousset e Mikael Filipe).
A proposito di Sabatini, per l’ex coordinatore delle aree tecniche di Bologna e Montreal non sarà una partita come le altre. Intervistato dal Corriere dello Sport Stadio, il direttore sportivo della Salernitana non l’ha mandata a dire, a Saputo, reo di essere addirittura peggiore dell’ex presidente della A.S. Roma Pallotta
Walter Sabatini – foto calcio style
In altre parole, Sabatini pensava che con i rossoblù “fosse amore e invece era un calesse”. E su Mihajlovic aggiunge che è un ottimo allenatore a cui augura di “uscire dal grigiore” scegliendo una società altamente competitiva. Sputare sul piatto su cui si è mangiato fino a poco tempo fa è un classico già sentito e se pensiamo ai lauti guadagni che girano nel mondo professionistico calcistico, sarebbe quanto meno opportuno tenere la bocca cucita. La diplomazia alla Mihajlovic ha un valore e il buon Sinisa ribatte sulla “profonda amicizia” che lo lega al direttore perugino. “Spero che questo salto lo si possa fare anche con il Bologna, una città e una società dove sto benissimo”. Ci fermiamo qui, meglio parlare di calcio. Il miele è per i suoi ragazzi. Per il bomber Arnautovic che “sta bene, ha segnato e deve continuare su questa strada”, mentre il suo Barrow “ha preso le botte” e in fondo bisogna pensare positivo, “significa che è forte e temuto”. Al suo fianco Schouten, rientrato da un lungo stop. “A Jerdy manca il ritmo partita, ma è intelligente e diventerà il cervello di questa squadra”. Rientrano Medel e Svanberg e soprattutto a centrocampo c’è l’imbarazzo della scelta. Svanberg da affiancare a Schouten? Risponde direttamente il giocatore olandese, al fianco del mister in conferenza stampa: “Sono due compagni con caratteristiche diverse – afferma – Soriano è più offensivo di Svanberg, ma mi trovo bene con entrambi”. Facile chiedersi se con la Salernitana vedremo un altro Bologna. “Con Medel e Svanberg avremo più soluzioni per i cambi” quindi la panchina dovrà farsi trovare pronta. conclude Mihajlovic.
Gli indisponibili in casa Bologna scendono a tre, un trionfo: Dominguez (90 giorni), Kingsley (10 giorni) e Santander (30 giorni). Sulla formazione da opporre alla Salernitana, Mihajlovic dovrà scegliere se mantenere lo schieramento 3-4-3 utilizzato contro lo Spezia (Skorupski; Bonifazi, Medel, Theate; De Silvestri, Schouten, Svanberg, Hickey; Orsolini, Arnautovic, Barrow), ma non è escluso che rispolveri il suo tanto amato 4-2-3-1 per mantenere in squadra il suo capitano. In questo caso avremmo Skorupski; De Silvestri, Medel, Bonifazi; Schouten, Svanberg; Orsolini, Soriano, Barrow; Arnautovic.
In ultimo la Salernitana. Settimana difficile per Ribery e Perotti, ma dovrebbero essere convocati, mentre è a rischio l’ex Radovanovic, al rientro invece l’ex Verdi.
I granata campani sono all’ultimo posto in classifica con appena 14 punti, ma come dicevamo hanno due gare da recuperare, con Venezia e Udinese, saltate per i numerosi casi Covid. In 24 incontri ha vinto 3 volte, pareggiato 5 e perso 16 incontri, 19 i gol realizzati, 55 subiti, che fanno della difesa salernitana la più perforata.