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CALCIO – Bologna: a Verona per raddrizzare l’asticella?

Mihajlovic

Anno nuovo e soliti problemi che tornano a riaffiorare. La compagine allenata da Mihajlovic si trova nuovamente alle prese con disattenzioni difensive e un attacco sterile. È ciò che emerge dalle prime uscite dell’anno con Cagliari e Napoli, al netto delle problematiche incontrate per la positività di alcuni giocatori e di alcuni tesserati alle prese con diversi infortuni, che non hanno permesso al gruppo di preparare al meglio le partite. Eppure, i Felsinei avevano chiuso il girone di ritorno a 27 punti (nei campionati con i tre punti a vittoria il club aveva fatto meglio solo nella stagione 2002-03, toccando quota 28), a più 7 rispetto al precedente campionato, 27 reti realizzate e 39 quelle subite. E fin qui il campionato sarebbe in linea con il decantato salto di qualità atteso (e fissato) dalla società presieduta dall’italo-canadese Joey Saputo.

L’anno scorso la produzione offensiva del Bologna nel girone di andata si chiuse a 24 reti (51 reti complessive), grazie anche alla verve di Soriano che ne realizza 6 (8 complessive), mentre Barrow e Orsolini si fermano a quota 3 segnature. Ai giorni nostri invece il miglior realizzatore del club bolognese è l’austro-serbo Marko Arnautovic con 6 reti, il compagno di reparto Barrow si trova a 5, il difensore Hickey a 4.

Se da una parte la comparazione con l’anno scorso mostra un oggettivo miglioramento dei rossoblù in termini di punti e reti segnate, dall’altra evidenzia una crescita moderata della squadra guidata dal mister serbo. In altre parole, cambiano i protagonisti, ma non il risultato. L’anno scorso il Trenza Palacio, alla tenera età di 39 anni, chiuse la sua avventura in rossoblù a quota 5 reti e 6 assist, ma si sapeva in partenza che l’argentino non aveva le stigmate dell’attaccante centrale. Nel campionato in corso dopo 19 giornate il suo sostituito, Marko Arnatutovic, ha sì già superato le segnature stagionali di Palacio e fin qui i conti tornano, ma complessivamente sul piano realizzativo ci aspettavamo una produzione maggiore di reti da parte sua e della squadra. Motivo per cui la famosa asticella si è sì alzata, ma allo stesso tempo ha fatto presto ad abbassarsi. Forse complice anche il cambio di modulo, che ha inevitabilmente prodotto l’involuzione di Orsolini e Skov Olsen, costretti a giocare in ripiegatura.

 

Orsolini

UNA ROSA NON ALL’ALTEZZA DELLE AMBIZIONI. L’alibi per la positività al Covid-19 di alcuni elementi chiave e per gli infortuni fin qui capitati alla squadra, è fuori discussione; tuttavia, è opportuno ricordare che anche altre squadre si sono trovate in piena emergenza, vedasi Torino e Verona, eppure hanno stretto i denti, giocato e prodotto risultati. Dopo la partita sospesa di Bergamo, i granata hanno superato brillantemente la Fiorentina (4-0) e la Sampdoria (2-1). Il Verona, invece, con una squadra ridotta al lumicino si è imposta con lo Spezia (2-1), pagato pegno con la Salernitana (2-1), ma si è riscattato con il Sassuolo con un netto 4 a 2.

Il Bologna, come dicevamo, non è riuscito a superare le criticità e le due sconfitte rimediate con Cagliari e Napoli hanno di fatto azzerato la dote prodotta nella prima parte di campionato. A Cagliari – come abbiamo visto – il Bologna è stato costretto a scendere in campo appena uscito dalla quarantena, per una scelta scellerata finché si vuole della Lega, ma forse si poteva fare qualcosa di più, soprattutto nei cambi in corsa. Invece contro il Napoli, squadra destinata a lottare per lo scudetto, il Bologna è parso davvero spento. I giocatori contati, soprattutto a centrocampo, e una condizione atletica alquanto precaria di diversi atleti (Soumaoro, Sansone e Hickey appena usciti dalla quarantena, Arnautovic alle prese con ricorrenti fastidi muscolari, Theate involuto, Viola costretto a giocare fuori ruolo in luogo di Dominguez a mezzo servizio, a causa di una spalla fuori uso, in occasione della sosta sarà sottoposto ad intervento chirurgico), hanno senz’altro tolto lucidità e freschezza alla squadra e il risultato finale contro una BIG non poteva che essere segnato. Ma ogni ragionamento è fine a sé stesso. E non ci sarà controprova se la squadra fosse o meno più attrezzata per affrontare un campionato a certi livelli. In altre parole, se un club ambisce a conquistare la zona UEFA (obiettivo più o meno dichiarato) deve disporre di una rosa competitiva, altrimenti è quantomeno discutibile parlare di piazzamento UEFA.

ALLO STATO ATTUALE. Pur avendo un incontro da recuperare con l’Inter (anche se in merito il giudice sportivo deve ancora emettere un verdetto chiaro), le due sconfitte hanno prodotto la caduta al tredicesimo posto (8 vittorie, 3 pareggi e 10 sconfitte, 15 reti realizzate e 35 subite).

PROSSIMO INCONTRO. L’avversario Verona (si gioca venerdì sera alle 20,45, Stadio Marcantonio Bentegodi) gode di una posizione in classifica di tutto rispetto: decimo con 30 punti nelle 22 gare fin qui giocate, 8 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte, 41 reti realizzate, di cui 5 di testa, 37 quelle subite.

La squadra allenata dall’ex juventino Tudor (l’anno scorso vice di Pirlo) ha tirato complessivamente 289, di cui 95 in porta. I gialloblù sono il quinto attacco del campionato con 41 reti all’attivo, con una media a partita di 1.86, decima difesa insieme a Sassuolo con 37 reti subite, quarta per assist realizzati (26) e sesta per chilometri macinati, 108.923, a differenza dei rossoblù scesi all’ultimo posto con 104.714.

Uno dei protagonisti dell’ottima stagione degli scaligeri è senz’altro il bomber argentino Giovanni Simeone (classe 95), terzo nella graduatoria dei marcatori in serie A con 12 reti in 21 gare, ma non sono da meno il centrocampista ceco Barak (classe 94, 8 segnature in 18 presenze) e l’attaccante Caprari (7 in 20 presenze). E dire che la partenza sottotono dei veneti faceva pensare ad un campionato di grande sofferenza (3 sconfitte consecutive con Sassuolo, Inter e Bologna – 1 a 0 all’andata con rete di Svanberg -), ed invece i ragazzi di Tudor hanno gradualmente ripreso terreno e portato a casa alcune vittorie di spessore con Lazio, Juventus e pareggiato con Napoli e Fiorentina, giusto per citare alcuni risultati.

I precedenti in Serie A tra Verona e Bologna sono 45: i rossoblù ergono per 15 vittorie a 10, 20 i pareggi.

Hickey

LA FORMAZIONE DEI FELSINEI. Anche in questo turno l’allenatore Mihajlovic è alle prese con diverse assenze e ipotizzare l’undici di partenza non sarà un gioco da ragazzi. Così l’allenatore dei rossoblù: “In base alle disponibilità di alcuni giocatori sceglierò la formazione.  L’emergenza continua e rispetto all’ultima partita non è cambiato molto, con il Covid non si hanno certezze, è subdolo, sai quando sei positivo ma non quando torni negativo. Peraltro, per recuperare la condizione atletica ci vuole tempo, se ricordate successe anche a Barrow. La situazione è difficile per tutti. Non so quando ne usciremo e la sosta di campionato arriva al momento più opportuno”.

Veniamo alle certezze: Soumarou dovrà scontare un turno di squalifica, mentre Barrow e Mbaye sono impegnati in Coppa d’Africa e Kingsley è nella fase di recupero dopo la frattura al perone. Santander è tornato dal Paraguay nelle ultime ore e non sarà convocato, per ammissione dello stesso Mihajlovic. Sono a disposizione, anche se non sono al meglio della condizione, Dijks, Dominguez, Orsolini e Arnautovic, mentre l’olandese Schouten ha ripreso gli allenamenti in parte con il gruppo, ma non rientra fra i convocati, come anche De Silvestri per un’indisposizione dell’ultima ora.

 

Probabile formazione Bologna (3-5-2): Skorupski; Bonifazi, Medel (Binks) e Theate; Skov Olsen, Soriano, Dominguez, Svanberg, Hickey; Orsolini, Arnautovic (Falcinelli).
A disposizione: Bardi, Bagnolini, Annan (77), Binks (Medel), Dijks, Stivanello (31), Viola, Pyyhtia (33), Raimondo (76), Vignato, Pagliuca, Van Hooijdonk, Sansone, Cangiano, Falcinelli (Arnautovic).
Squalificato: Soumarou.

Indisponibili: Kingsley (20 giorni), Schouten (7 giorni), Santander (Covid: rientrato oggi, non disponibile), De Silvestri, Mbaye (Coppa d’Africa), Barrow (Coppa d’Africa).
Diffidati: Medel, Svanberg, Hickey, De Silvestri, Theate.

 

Probabile formazione Verona (3-4-2-1): Montipò; Casale, Gunter, Ceccherini; Faraoni, Tameze, Veloso, Lazovic; Barak, Caprari; Simeone.
A disposizione: Pandur, Ruegg, Ilic, Bessa, Depaoli, Coppola, Terracciano, Kalinic, Lasagna, Cancellieri, Ragusa.
Indisponibili: Hongla (Coppa d’Africa), Dawidowicz (4 mesi), Sutalo (Covid), Berardi (Covid), Cetin (Covid), Frabotta (Covid).
Diffidati: Casale, Faraoni, Veloso, Simeone.

 

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