Al di là della sconfitta interna con il Venezia, che per l’allenatore dei Felsinei, Sinisa Mihajlovic, è stata solo un “incidente di percorso”. In fondo vogliamo crederci e non c’è momento in cui da queste parti si auspica che i rossoblù possano davvero fare il salto di qualità annunciato in più occasioni e finora mai raggiunto, per un motivo o l’altro. Intanto il dato di fatto: nella “prima stagione piena” dell’allenatore serbo con il Bologna (che allena pienamente sin dal ritiro, si intende), i baldi giovanotti rossoblù sono stati finora protagonisti nel bene e nel male. Afferma Mihajlovic: “Abbiamo perso qualche punto per nostro demerito (sconfitte ad Empoli e con il Venezia nel Belvedere “Dall’Ara”) e qualche altro per decisioni altrui”, vedasi le decisioni arbitrali discutibili con Genoa e Udinese. Serve tuttavia poco rimescolare i soliti pensieri, che le decisioni arbitrali facciano la differenza, la realtà è un’altra e con i Lagunari i rossoblù si sono fatti raggirare a vantaggio del Verona, che è tornata a riprendersi il nono posto in classifica. Sarà una questione di destino incrociato con le squadre venete: un tempo era il Chievo a ritrovarsi spesso davanti al Bologna. Ora il testimone è passato al Verona, di tale Maurizio Setti, già vice del presidente Albano Guaraldi, in quella società salvata in extremis dal “banchiere” Giovanni Consorte. Da due anni il Verona chiude la serie A davanti al Bologna. Un dato di fatto.
Venendo all’avversario Spezia, visto il bacino di utenza e i valori visti in campo, misurati ai modesti investimenti di Volpi prima e di Platek poi, quello che esprimono è da incorniciare. Chissà se i liguri rimarranno attaccati al massimo vascello ancora per molto tempo, glielo auguriamo, ma il Bologna, almeno sulla carta, ha potenzialità da vendere al pari passo delle velleità di Mihajlovic di volere portare la sua squadra più in alto possibile. Al Centro Tecnico di Casteldebole Niccolò Galli il tecnico serbo recita il tarlo dell’ambizione, che di per sé è la presunzione in prima persona. Evidentemente la sconfitta con il Venezia non ha dimostrato nulla.
“Dobbiamo pensare in grande – dice Mihajlovic – e dare quel qualcosa in più che è mancato in certe partite. Proviamoci”. L’allenatore serbo rifiuta a priori che i suoi ragazzi si accontentano di quanto è stato fatto fino a questo momento”. Le statistiche dicono che la squadra Felsinea è quella che macina meno chilometri di tutta la serie A e a ragion veduta i numeri si misurano in rapporto al gioco sviluppato, eppure quel chilometro in più servirebbe per coprire zone di campo in cui l’avversario potrebbe trovarsi in difficoltà.
Come al solito sarà il campo a dire la verità e alla luce della vittoria dell’Empoli nell’anticipo giocato contro la Fiorentina (passando davanti in classifica), per i Felsinei vincere diventa un imperativo assoluto. Intanto dall’infermeria esce Skov Olsen, che rientra nella lista convocati, non ce la fa Lollo De Silvestri, che si conta sia pienamente recuperato per il turno infrasettimanale contro la Roma (mercoledì 1° dicembre alle 18,30) e sono ancora fermi ai box Schouten (che si cura in Olanda) e Kingsley (il centrocampista nigeriano è alle prese con un programma di recupero dopo la frattura al perone sinistro). A La Spezia con molta probabilità rivedremo gli undici che hanno giocato contro il Venezia, infatti in conferenza stampa Mihajlovic lancia miele e assist per Orsolini, “ha fatto bene e potrebbe toccare anche a lui”.
Lo Spezia. L’Aquila Bianca qualche scherzetto al Bologna l’ha fatto, specie in Coppa Italia, ma strada facendo i rossoblù hanno preso le misure e nella passata stagione si sono imposti con un pareggio 2 a 2 ed una netta vittoria 4 a 1. Più in generale i precedenti tra le due formazioni allo stadio “Alberto Picchi”(che ha un rettangolo di gioco più contenuto rispetto agli altri campi di serie A) sono appena 4, tra serie A e serie B: una vittoria per parte e due pareggi, di cui uno nella massima serie.
La squadra di Thiago Motta, attualmente al diciassettesimo posto con 11 punti in 13 gare (3 vittorie, 2 pareggi e 8 sconfitte), per inciso ha lo stesso trend di Vincenzo Italiano, è la formazione che ha subito più reti di tutta la serie, 30. Ne ha però realizzate 15 grazie al senso cooperativistico della rosa, a segno con 9 giocatori. Il più prolifico è l’attaccante Daniele Verde, napoletano classe 96, che in stagione ha realizzato 3 reti in 12 incontri (21/6 nella passata stagione). Per Motta spiccano le vittorie a Venezia e in casa con Salernitana e Torino. Sarà assente Gyasi (all’attivo 2 reti) per squalifica e c’è chi scommetterebbe sull’impiego del gambiano Colley, grande amico di Musa Barrow, cresciuti nella loro Banjul a pane e pallone e arrivati a Bergamo per conquistare la serie A. Storie da incorniciare.