CALCIO: Bologna, i rossoblù in casa della Beneamata

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Medel – foto Tutto Bologna Web

 

Ritorna lo storico match con l’Inter. Negli ultimi 9 anni i rossoblù vincenti a Milano 4 volte. Bilancio allenatori in equilibrio: Inzaghi avanti una vittoria. Sarà la centesima per Barrow?

Inter-Bologna, sfida a pari punti. Entrambe a 7 dopo 3 giornate. La prima in virtù delle vittorie in casa con il Genoa 4 a 0 e a Verona 3 a 1 e del pareggio con la Samp 2 pari, vale a dire 9 reti realizzare e 3 subite. Il Bologna, come sappiamo da queste parti, per via delle vittorie con Salernitana e Verona e il pareggio con Atalanta: 4 gol fatti, 2 subiti, dalla neo promossa Salernitana. Le statistiche, in questo caso, contano il giusto anche perché siamo appena alla quarta giornata ancora da giocare, ma aiutano a comprendere quale può essere il corso di queste due formazione.

La qualità e la potenza dell’Inter, campione d’Italia in carica, non la scopriamo di certo oggi e poco importa se ha perso un casa con il Real Madrid nella prima uscita in Champions League, la prima di sei partite, dopo una gara ben giocata.

L’allenatore Inzaghi, peraltro ex compagno di squadra di Mihajlovic proprio alla Lazio, si affrontano per la nona volta (2 vittorie per il rossoblù, 3 per il nerazzurro, 3 pareggi), non è amante del turn over (il limite di molti allenatori di squadre di vertice, non essere in grado di gestire rose altamente competitive), quindi è facile chiedersi se dopo le prime 5 partite ufficiali (fra campionato e coppa) in cui hanno giocato più o meno gli stessi undici, contro il Bologna l’allenatore piacentino possa presentare un undici davvero alternativo. Anche in virtù dei prossimi impegni ravvicinati (4 gare in due settimane).

L’Inter scudettata è orfana di due campioni quali sono Lukaku e Haikimi e non è più la difesa arcigna proposta dall’ex allenatore Conte, ma ha nelle corde numeri di prim’ordine. Al contrario i rossoblù studiano per essere più abbottonati: il “sarto” serbo “attacca bottoni” e forse ha trovato la chiave di volta per ballare in questo campionato: più coperti, forse più brutti, senz’altro più efficaci per fare risultato. I fronzoli fino a prova contraria sventolano altrove e la vittoria con il Verona testimonia questo andazzo: non portare l’avversario a concludere in porta.

Il Verona non è di certo l’Inter, e siamo tutti d’accordo, ma se Sinisa da Vukovar ha preparato una gara accorta e gli attori in campo la interpreteranno a dovere, ecco che al “Meazza” di Milano i rossoblù potranno fare bene, al di là del risultato che premia solo chi la mette dentro, uno più dell’altro.

Il dubbi in casa rossoblù sono analoghi a quelli dei nerazzurri, spremere i soliti o farli rifiatare, dicevamo prima, anche perché già martedì alle 18.30 (the stew Championship) Il Bologna gioca il primo turno infrasettimanale nell’anticipo con il Genoa di Ballardini e Regno, di Destro, Bani e Radovanovic.

Che partita sarà prova a dirlo Mihajlovic alla presentazione pre match, puntando sui suoi cavalli di battaglia: concentrazione e mentalità dovranno fare la differenza. “Loro non hanno più Lukaku e Hakimi, ma ci sono Dzeko (5 reti ai rossoblù in 11 incontri) e Dumfries, sono forti e noi andremo là per cercare anche di vincere”. Giusto crederci, ma sono vietati i voli pindarici. Schouten e Kingsley non recuperano, probabili ballottaggi Hickey-Dijks, Barrow-Sansone, Medel-Soumaoro, ma in pochi credono che il cileno possa saltare l’appuntamento con la sua ex. Se il gambino Barrow gioca taglierà il traguardo della centesima partita con il Bologna, mentre Sansone all’Inter in carriera ha già bollato già 4 volte. Giusto per la cronaca. Arnautovic non è al meglio “ma è stato preso per giocare”  aggiunge l’allenatore. Sensazioni: per l’austriaco solo straordinari, forse anche con il Genoa.

Al fianco dell’allenatore uno dei protagonisti della vittoria con il Verona, il portiere Lukasz Skorupski. La sua uscita sui piedi di Simeone per rimediare all’errore di Bonifazi, è da manuale, ma anche da infarto. Avvisati i cardiopatici. È cambiato il modo di difendere – afferma il polacco – e su questo siamo d’accordo. La ricerca del bel gioco è in archivio ed oggi si gioca per essere concreti: “prima cosa non dobbiamo subire” per il resto “davanti siamo forte e il gol si può sempre fare”. Giusto Lukasz. Ma ciò che conta è il clima spogliatoio che pare essere cambiato a sentire il portiere della nazionale polacca: “Abbiamo un bel gruppo e ci complimentiamo a vicenda. Ognuno di noi è felice per ciò che fa il compagno”. In altre parole, tira aria diversa. Chissà in quale direzione.

I convocati:
Portieri: Bardi, Molla, Skorupski.
Difensori: Amey, Binks, Bonifazi, De Silvestri, Dijks, Hickey, Mbaye, Medel, Soumaoro, Theate.
Centrocampisti: Dominguez, Soriano, Svanberg, Vignato.
Attaccanti: Arnautovic, Barrow, Cangiano, Orsolini, Sansone, Santander, Skov Olsen, Van Hooijdonk.

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