Una finale è sempre una finale, ossia la partita più attesa e più carica di aspettative dal punto di vista dello spettacolo. L’ultimo atto dell’Euro 2020, in programma domenica sera allo stadio di Wembley nella periferia di Londra, vedrà i padroni di casa dell’Inghilterra sfidare l’Italia in un duello mai registrato prima in una finale. Entrambe le squadre arrivano piuttosto bene a questo scontro decisivo, sebbene si tratti di due compagini diverse. Di sicuro lo spettacolo sarà importante, anche se la paura di perdere potrebbe magari giocare qualche brutto scherzo.
Da un lato vi sono gli inglesi che conteranno sul pubblico di casa in un Wembley che potrebbe essere gremito, fattore non ininfluente e che fa pendere l’ago della bilancia delle scommesse oggi in favore degli inglesi. Dall’altra ci sono gli azzurri, i quali arrivano lanciati dopo aver realizzato un torneo nettamente sopra le righe. Questa sfida così importante e decisiva verterà senza dubbio su alcune dinamiche di gioco particolari. La più importante riguarderà sicuramente il controllo del gioco a centrocampo: l’Italia può contare su una mediana più creativa con Jorginho, che ha vinto la Champions League con il Chelsea, a dettare i tempi accompagnato dal tecnico Verratti e dal dinamico Barella. Senza ombra di dubbio il regista di origini brasiliane è il generatore di gioco azzurro, e i suoi compagni al Chelsea, come ad esempio Mason Mount, potrebbero andare a rendergli difficile il primo controllo per snaturarne il gioco.
L’Inghilterra, la quale preferisce lasciare il possesso palla agli avversari ed effettuare principalmente attacchi diretti, vive invece dell’ispirazione dei suoi grandi attaccanti. Se in condizione, infatti, Kane, Sterling e Saka possono essere devastanti, come dimostrato nella vittoria in semifinale contro la Danimarca, quando ai supplementari la nazionale dei Tre Leoni si è imposta su quella scandinava. Il modo di giocare della squadra di Gareth Southgate è più verticale e sparagnino rispetto a quello dell’undici di Mancini, il che lascia immaginare una preventiva fase di studio nella grande finale prima che da ambo le parti si inizi ad attaccare con concretezza. Toccherà con ogni probabilità a capitan Chiellini vedersela con Kane, ultimamente molto ispirato, per evitare che l’attaccante del Tottenham possa generare gioco in modo pericoloso dalla trequarti in su.
Quel che è certo è che entrambe le squadre arriveranno alla finale stanche al netto delle semifinali terminate ai supplementari. Da un lato gli azzurri possono vantare un giorno in più di riposo, ma non va dimenticato che i britannici avranno da loro il sostegno di un intero stadio. L’impressione è che a decidere potrebbe essere un goal isolato, un acuto a sé stante indipendente dalle dinamiche globali della partita. Chiesa da un lato e Sterling dall’altro potrebbero essere le frecce più spinose e affilate, mentre Donnarumma e Pickford saranno impegnati a guidare la loro difesa per evitare di subire un goal che in una finale potrebbe pesare come un macigno.