Nei primi due incontri della finale scudetto abbiamo visto una Virtus quanto mai decisa e compatta guidata da Teodosic, vero leader in campo e in panchina, capace di dominare e controllare l’avversaria (primo e secondo tempo di Gara1), e brava a rispondere colpo su colpo e a sorpassare (Gara2) nel momento più delicato in Gara 2. Djordjevic ha presentato in questi ultimi confronti una squadra ben diversa da quella che avevamo visto in precedenza, in particolare con una difesa molto aggressiva e pronta a cambi e spostamenti. Sono cresciuti di livello in tanti. Weems, Markovic, Gamble e Ricci sono tornati ai rendimenti visti lo scorso anno, ma quello che ha fatto (FINALMENTE !) il salto di qualità è stato Abass. Col suo atletismo, con la sua presenza sotto le plance è diventato prezioso per tutta la squadra. Belinelli non è stato costante, ma ha saputo mettere i tiri pesanti nel momento giusto e offrire assist ai compagni. Tutto ha ruotato intorno a Teodosic che con le solite “magie” ha dato punti e assist ai bianconeri e caricato di falli gli avversari.
“Sono cambiati i giudizi sul coach….non deve più essere esonerato… “ dice qualcuno. E’ vero, in molti hanno cambiato parere. Io sono tra quelli che l’hanno criticato in occasione di partite in cui la Virtus doveva rincorrere nella seconda frazione di gioco per le maglie difensive troppo larghe nei primi 20’, per cambi molto discutibili, per minutaggio strano a giocatori già conosciuti e a quelli voluti dallo stesso tecnico. Ora Djordjevic ha cambiato molte cose tattiche e minutaggi ruotandone meno (vedi il caso di Adams sempre in panchina negli incontri con Milano) e quindi è logico rivedere le critiche su di lui.
Cosa succederà stasera ? Milano ha disputato due gare poco belle, poco brillanti, la brutta copia dell’Armani vista in Europa, con un attacco che ha concluso con cifre piuttosto basse. Merito sicuramente della difesa bolognese ma anche delle polveri bagnate forse per scorie dopo Eurolega e match contro Venezia. E’ ovvio che non ci si poteva aspettare la stessa Armani vista nelle gare continentali dove il coach poteva disporre di un roster diverso. Ma ora i meneghini sono (quasi) con le spalle al muro e sono obbligati ad una svolta. Messina non potrà schierare Delaney per infortunio (ufficialmente), lo sostituirà con un tiratore (Micov) o con un lungo (Tarczewski)? ma forse non sarà l’unica novità.