CICLISMO – GIRO D’ITALIA : Le pagelle del Potter

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Ecco le mie personalissime pagelle di questo Giro d’Italia 2021.

GIRO D’ITALIA Voto 8

È stato un bel Giro, con un padroncino dai modi gentili ma molti efficaci, che non è mai riuscito a chiuderlo ma che lo ha sempre portato saldamento in mano.

Come percorso siamo stati un po’ in Altalena, da belle tappe, Sestola, Campo Felice, i Sibillini, Montalcino, Sega di Ala, Alpe Motta, ad altre insulse, Modena Cattolica esclusivamente in via Emilia ha toccato l’indecenza, e Termoli quasi, fino al taglio del tappone dolomitico, tagliato esclusivamente per paura. I tempi della paura sono questi, comprensibile, ma sarebbe stato bello avere un segnale in controtendenza, nella tappa più in contropendenza di tutte. Pazienza, tutto sommato, comunque ce lo siamo goduti appieno e finito da poco, non nascondiamocelo, ci manca già tanto.

SIAMO TUTTI ORGOGLIOSAMENTE ROSA

EGAN BERNAL Voto 8,5

Gli manca qualcosa rispetto a rivali come Pogacar o Roglic, e forse senza la sua squadra non avrebbe vinto il Giro, non è un Padrone, non è un dittatore, è un ragazzo di 24 anni vincitore già di un Giro e di un Tour, un ragazzo con le sicurezze di un adulto, le idee chiare e l’amore sconfinato per la sua terra. Ha vinto sfruttando al meglio la preparazione effettuata nella sua alta Colombia, accumulando secondi su secondi con piccoli attacchi che gli sono bastati per gestire la condizione in calando nella terza settimana e per gioire a Milano in Maglia Rosa. Ora vuole la Vuelta, ora vuole la tripla Corona e poi potrebbe lasciare per un po’, o per sempre, il ciclismo agonistico. Per questo bisogna sperare che la vinca il più tardi possibile.

In bicicletta si pedala più con la testa che con le gambe e questo ragazzo, questo uomo, ha una bellissima testa sulle spalle.

CAMPIONE VERO!

INEOS GRANADIER Voto 9,5

Lo scorso autunno hanno reinventato il Giro dopo aver perso il loro Generale nei primi chilometri.

Hanno cominciato a correre ogni tappa come fosse una classica, e hanno cominciato a scalare la classifica con un giovane britannico, ai più sconosciuto, riuscendo a vincere il Giro con lui all’ultima Tappa. Questa primavera hanno costruito la squadra per portare Egan in Rosa a Milano e costruzione migliore non gli poteva riuscire.

Ganna e Moscon vere locomotive nelle prime due settimane, con Ganna vincitore di due tappe e 3 giorni in Rosa, e con Moscon rinato, altro grande successo dello Staff Ineos.

Nell’ultima settimana le prestazioni mostruose di Castroviejo e Martinez, Voto 10, con quest’ultimo che meriterebbe metà maglia rosa per quello fatto nelle ultime due tappe, vero salvatore di Egan Bernal, riconosciuto e lodato dallo stesso Colombiano.

Non è più la squadra cinica, calcolatrice e avida che era marchiata Sky, ha sviluppato quelle caratteristiche esaltandole nelle fantasia del ciclismo antico portandolo nel futuro.

VERI INNOVATORI.

 

DAMIANO CARUSO Voto 10

Clonatelo, fatelo subito ma fatelo dandogli 10 anni in meno, dandogli le possibilità che non gli sono state date in questa carriera, sfruttate come meglio non poteva alla prima occasione. Altro che Gregario, ruolo bellissimo sia chiaro, ma che come si è visto alla fine, gli va molto stretto.

Ci ha fatto sognare, in molti non ci credevano ma lui, con la tranquillità che lo ha sempre contraddistinto, è andato avanti, tappa dopo tappa, salita dopo salita, pedalata dopo pedalata, arrivando a sfiorare il gradino più alto del podio.

Ci ha regalato le immagini più belle del Giro, la pacca sulla spalla a Pello e la montagna esplosa di gente impazzita, ma estremamente composta, al suo passaggio solitario in attacco a Bernal.

Gli è mancata solo la Lode Rosa, ma non poteva di più nelle condizioni in cui la sua squadra si trovava.

Tornerà a fare il Gregario dopo questo Giro, ma sarà sempre e comunque:

GREGARIO PER SBAGLIO

 

SIMON YATES Voto 6

Nascosto per metà Giro sembrava bluffare una condizione che non c’era, finché alle prime salite importanti è riapparso dietro ad Egan come un falco affamato. Bluffava, e forse nel farlo non si è accorto che le gambe effettivamente non erano quelle del Tour of Alps dominato. Ha provato a riaprire il Giro a Sega di Ala, ma non ci è riuscito, troppo solo, troppo poco le sue gambe al confronto di Egan e di Damiano, che lo ha silurato anche nella cronometro finale.

Era uno dei tre miei favoriti, è giunto sul podio, quindi bene, ma senza lottare più di tanto, quindi male.

Merita la sufficienza per la maturazione vista rispetto al Simon del 2018 disintegrato da Froome sul Colle delle Finestre, ma gli manca sempre qualcosa per poter vincere un grande Giro.

INCONSISTENTE.

 

JAI HINDLEY Voto 4

Era l’altro mio favorito insieme a Bernal e Yates, non si è mai visto ed è sparito dal Giro la mattina dello Zoncolan. Le avrebbe prese di santa ragione, un problema al soprassella non lo lasciava pedalare come è in grado di fare. L’avvicinamento al Giro non era stato ottimale, cadendo al Tour of Alps e ritirandosi anche lì.

Un peccato, ma ha tutto il tempo per dimostrare che il secondo posto del 2020 non è stato un caso.

Certo che occasione sprecata.

RIMANDATO

 

VINCENZO NIBALI Voto 6,5

Meriterebbe 10 e lode per essersi presentato con un polso rotto e aver finito il Giro dopo una caduta sullo stesso polso, dimostrando cosa è veramente un ciclista. Poteva abbandonare come hanno fatto decine di suoi colleghi, eppure è arrivato a Milano.

Ma da lui ci si aspetta sempre qualcosa in più, anche senza gambe, un colpo di fantasia, una fuga tentata, una discesa azzardata, una volata accennata, qualcosa di romantico, che per due Giri consecutivi non abbiamo visto.

Il tempo passa per tutti, anche per lo Squalo e sono questi forse i segnali che più lo fanno notare.

Penso comunque che a Vincenzo non si possa dire niente, tanto ha dato e nonostante quel tanto è ancora lì a pedalare.

FATICANTE

 

ALESSANDRO DE MARCHI Voto 8

Eccolo il gregario che conquista la vetta e fa commuovere. Commuove prima perché conquista la Rosa e la porta con rispetto onore e grande portanza, poi perché, dopo averla persa, lo vediamo all’improvviso a terra immobile, circondato da medici e infermieri e facendoci preoccupare non poco. Torna a casa in un Giro che meritava di finire, torna a casa malconcio ma si fa rivedere nei social sorridente e pronto per ripartire. Mette voglia di pedalare il Rosa di Buia.

MOTIVATORE

GAVIRIA-MOLANO Voto 6

Nella prima parte di Giro ci hanno fatto ridere con volate orribili, mal interpretate, indecenti, satiriche. Ad un certo punto Gaviria pur di non avere vicino Molano si è messo ad andare in fuga. Molano invece continuava a vagare nel mezzo delle volate, cercando e mai trovando il suo Capitano, che davanti a lui, o dietro, rimaneva ben lontano da qualsiasi pericolo, e pure dalla vittoria.

Non vincono niente, eppure finiscono il Giro e lo onorano fino a Milano, al contrario di altri velocisti, Ewan-Merlier voto 1, che scappano con la valigia piena di scusa pietose. Un bravo al duo più divertente del Giro va concesso, e magari adesso a casa provate a conoscervi meglio…

STANLIO E OLIO IN BICICLETTA

SIMON PELLAUD-UMBERTO MARENGO Voto 8

La Coppia d’oro delle fughe verso la fine del Giro si separa. Umberto punta ai traguardi volanti, arrivando secondo nella speciale classifica dietro Dries De Bont, mentre Simon continua a fuggire conquistando la speciale classifica, primo proprio davanti al compagno di fughe impossibili di questo Giro 2021. Non so se tra i due ci sia amicizia, o solo rapporto lavorativo, certo è che dopo questa primavera niente sarà più come prima per loro due.

ROMANTICI

DECEUNINCK QUICK-STEP Voto 5

Tanto forti nelle classiche quanto impreparati e insoluti nelle corse a tappe. Sacrificano Almeida e Masnada per il bimbo prodigio Evenerpoel, alla sua prima corsa dopo il volo al Lombardia. Lo hanno assunto, pagandolo profumatamente per i grandi Giri, ma questo non lo porta ad avere più esperienza dei suoi Venti anni di età.

Masnada si ritira, VOTO 5, ma Almeida, VOTO 7, dopo aver perso tempo aiutando Remco, ma anche per una prima settimana a corto di condizione, riesce a scalare importanti gradini nella generale, calandosi protagonista nelle tappe più importanti.

Il bimbo va fatto crescere i grandi vanno resi Generali.

DELUDENDI DI DELUDENDO

REMCO EVENERPOEL Voto 4,5

È forte, fortissimo, i numeri e la sua breve carriera nei dilettanti lo dicono, e le prime gare vinte nei professionisti, lo scorso anno prima della Pandemia, lo confermano.

Ma per primeggiare nel mondo dei grandi non basta la classe e la potenza, ci vuole anche l’esperienza che solo la strada ti riesce a dare. A Remco ne serve ancora tanta, deve imparare a guidare la bici, corre solo da tre anni, gli incidenti avuti al Giro sono la prova che ha ancora tanto da imparare e anche che il volo dal ponte al Lombardia ha lasciato più di uno strascico.

Deve divertirsi in bici e deve liberarsi da pressioni che ancora può evitare. Doveva venire al Giro con l’anima leggera e invece il nervosismo mostrato nella tappa di Montalcino ha fatto vedere che di leggero non aveva niente.

Tocca anche alla sua squadra aiutarlo, saprà farlo?

INCERTO

LORENZO FORTUNATO Voto 9

Bologna è tornata tra i professionisti vincenti grazie a questo ragazzo di grande passione e fisico esile, che sullo Zoncolan ci ha esaltato con un’impresa stupenda riuscendo a resistere al ritorno dei Generali e alzando le braccia al cielo sul Kaiser friulano. Finisce il Giro al sedicesimo posto, 17 minuti davanti a Nibali, e 47 minuti dietro ad Egan. Un ottimo risultato dopo la gavetta dei primi anni, ora nella Eolo Kometa di Basso e Contador, fantastica la sua esultanza per la vittoria di Lorenzo, può diventare veramente grande!

GUELFO VINCENTE

GIOVANNI ALEOTTI Voto 7

Il neo professionista modenese fnisice il suo primo Giro d’Italia dei grandi con anche un bel tentativo di fuga. Lo sognavo in fuga già alla terza tappa, nella sua terra modenese, ma gli ordini di scuderia lo hanno lasciato al fianco dei suoi Generali e lui, diligentemente, ha ubbidito. Ha 22 anni, ha faticato ma non si è consumato, ha un fisico da scalatore che farà divertire, conclude il Giro in ottantesima posizione a più di tre ore da Egan. Se pensate sia deludente vi sbagliate di grosso, esperienza, gamba e relax, un Giro perfetto per lui e lo vedrete scalare in pochi anni queste 80 posizioni in classifica.

E se nascesse una rivalità, un derby, tra questo Ghibellino e il Guelfo vincente di Castel de Britti?

Che spettacolo sarebbe!

GHIBELLINO NEL FUTURO

POTTER PASINI 6,5

Secondo anno consecutivo che mi si dà la possibilità di commentare il Giro su queste pagine virtuali. Il grazie al Direttore Mario Becca non è un dovere, è soprattutto di cuore.

Un onore e un divertimento per me, la fatica non è stata poca, ma la passione è riuscita ad alleviarla senza farla praticamente sentire. Arrivare a casa del lavoro e guardare subito la tappa, i momenti salienti, le immagini, le cronache, le interviste, fatica, splendida fatica, che mi mancherà non poco. Due su tre sul podio li avevo pronosticati vincitori, non male tutto sommato, anche se erano i due più papabili. I miei sogni purtroppo non hanno mai oltrepassato il confine della realtà, anche se poi ci ha pensato Caruso a trasformare in realtà il mio pensiero, che lo prevedeva sul podio e perché no, vincitore, ci è mancato poco, quando tutti lo vedevano crollare da un momento all’altro.

Pedalare è stupendo, ma anche vederlo fare ha qualcosa di speciale.

W LA BICI!

Immagini  RAI 

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