Filippo Ganna
Tripudio Ineos Granadier, TopGanna vince la crono finale, Egan Bernal il Giro d’Italia 2021.
È forse ingeneroso verso il Colombiano, ma non è neanche esagerato dire che la Ineos Granadier ha vinto il Giro d’Italia.
Egan merita la vittoria sia chiaro, è l’uomo, uomo, ragazzo, che ha interpretato meglio la corsa nelle tre settimane, il più costante, il più intelligente, il più forte anche nelle debolezze mostrate, ma senza la corazzata che aveva al suo fianco forse la Maglia Rosa non sarebbe arrivata.
Forse si, forse no, non si può proprio dire, ma c’è da dire che Egan è sicuramente il primo Colombiano a vincere un grande Giro preparandosi nel suo paese d’origine, quella Colombia che tanto soffre, quanto tanto è alta.
Egan Bernal
Che Egan poteva perderlo questo Giro2021 lo ha detto un ragazzo venuto dal Sud, venuto dalla terra dei limoni e del fuoco, un ragazzo venuto da Ragusa che per anni ha fatto il Gregario, per caso, nonostante avesse tutte le qualità per fare il Generale.
Damiano Caruso, 32 anni, ragazzo pronto a diventare uomo.
Egan vince, Damiano fa sognare, anche alla fine, anche nell’ultima tappa, trenta chilometri di cronometro dove toglie 30 secondi a Bernal e ne guadagna 82 su un distrutto e deluso Simon Yates.
Simon era il favorito, si è nascosto poi è uscito allo scoperto facendo credere di esserci, per poi sparire nelle ultime due tappe decisive.
Damiano consolida il secondo posto e rende molto meno netta la vittoria di Egan, che ha sfruttato al meglio i piccoli vantaggi accumulati nella prime due settimane. Ha rosicchiato il piccolo Roditore Colombiano, quel poco che ha spaziato tanto.
Onore a Egan che qui in Italia è nato ciclisticamente e che qui in Italia è diventato grande. Questo Giro lo voleva vincere a tutti i costi, onore a Egan che dopo il Tour mette nella bacheca anche il Giro puntando direttamente alla Vuelta, per fare un’accoppiata che manca da qualche anno, e che gli regalerebbe la tripla Corona, Giro Tour e Vuelta, come in pochi sono riusciti a fare.
In una cronometro dove succede di tutto, Ganna che fora, Cavagna vicino all’impresa di spodestare il giovane piemontese dalla prima posizione che tira dritto nell’ultima curva e cade, Sombrero, alla migliore cronometro della sua vita, che viene stretto e rallentato dall’ammiraglia della Groupama-Fdj e che la sposta prendendola a cazzotti, la consacrazione della Ineos è totale. Ganna riesce a vincere la Ineos con un cambio bici da F1 e Bernal esulta a braccia alzate come avesse vinto una gara in linea.
La squadra dell’Ineos Granadier
È stato un bel Giro, intervallato da alcune tappe insulse ma comunque ricco di belle strade, montagne lussureggianti, meteo a volte inclemente, che ha esaltato la bicicletta, ma l’ha anche respinta.
Un Giro che ha mostrato grandi campioni e ne ha fatto intravedere di nuovi, da tenere sott’occhio in un futuro molto prossimo. Un Giro mosso, vivace, brioso, che merita di essere valutato nei prossimi giorni con pagelle speciali.
Un Giro che allungo di un altro giorno, giusto per farmelo mancare un pochino meno.