Furio Veronesi, dalla vasca e dalla scuola a Delegato provinciale del Coni

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Furio Veronesi in panchina con i suoi ragazzi

 

Dal bordo vasca dello Sterlino, dove ci trovavamo a fine gara per discutere di espulsioni giuste, ingiuste o almeno discutibili, all’ufficio del CONI dove da un mese ricopre la carica di nuovo Delegato per la provincia di Bologna. E’ solo passato qualche mese…..

– Il tempo passa e purtroppo non sono mesi, ma anni. – mi risponde col suo solito largo sorriso – Ora collaboro con la società De Akker Bologna nella più bella piscina d’Italia che è la “Carmen Longo Olimpionica” presso lo stadio Dall’Ara condotta da un team organizzato da un presidente, Alberto Vecchi, che ha idee molto chiare e precise sia per il settore agonistico che per quello gestionale. Ciò ha consentito al settore nuoto di ottenere ottimi risultati a livello sia regionale che nazionale e al settore pallanuoto di costruire una squadra in lotta per la promozione in serie A1.

 Come arrivasti alla pallanuoto, una scelta non facile verso uno degli sport più duri.

-Questa a scelta fu una evoluzione naturale, dopo 10 anni di nuoto agonistico. Dopo i risultati individuali più che discreti ottenuti nel nuoto puro, ho optato per uno sport di squadra, sempre nell’acqua, che è diventato negli anni una vera malattia. Ora da “vecchio saggio” sono impegnato nell’organizzazione del settore giovanile della De Akker insieme al un gruppo di tecnici molto preparati e motivati, e nella prima squadra metto la mia esperienza al servizio dello staff tecnico guidato da Arnaldo Deserti e Amaurys Perez, due campioni del mondo nel 2011.

Come vedi ho sempre privilegiato il lavoro di gruppo perché non ho mai creduto all’idea che l’uomo solo al comando sia vincente.
Dalla calottina alla palestra, ti porti dietro una lunga esperienza e tanti ricordi.
– Rimane tutto,  è impossibile cancellare. Ai ricordi delle tante vittorie, dei podi ai campionati nazionali, delle vittorie sofferte nella pallanuoto, dei titoli con le squadre giovanili  e delle categorie conquistate fino alla serie A2 con le squadre maschili, delle finali scudetto con la squadra femminile, si alternano quelli dell’amicizia con tanti atleti e dirigenti avversari e non con cui mi sono incrociato in questo mondo. Purtroppo rimangono non solo ricordi felici, ma ci sono anche quelli più tristi legati alla perdita di compagni di viaggio che sono mancati troppo prematuramente.
E tanti anni anche nella scuola…
La “cattedra” è stata una scelta di vita, la più importante e la più significativa. Un viaggio di 44 anni che mi ha aiutato a crescere come persona e che è sempre stato un punto di riferimento anche nelle scelte sportive. Il contatto quotidiano con le generazioni via via sempre più giovani e con i colleghi via via sempre più “maturi” mi è stato di grande aiuto nel capire e soprattutto nel dover risolvere nel modo più proficuo per tutti i problemi con cui la vita ti mette a confronto.
La mia nomina a vice preside, prima nella scuola media ed ora nella scuola superiore, mi ha aiutato anche nel districarmi fra le carte, i codici e codicilli dei decreti legge, delle circolari, delle comunicazioni e soprattutto è stata fondamentale nei rapporti con gli altri.
Questa nomina al CONI è giunta inaspettata e devo dire mi ha molto sorpreso. Al momento mi sto guardando attorno e sto cercando di mettere in fila le priorità che il ruolo impone. Ho sempre visto il mondo sportivo dal piano vasca piuttosto che dal campo sportivo o della palestra e quindi devo cambiare il punto di vista che non è così semplice come sembra. Mi ritengo comunque fortunato ad operare in una città ed in una provincia tutto sommato all’avanguardia in questo campo, poi si può e si deve cercare di fare sempre meglio senza pensare però di essere Dio. Qualche idea ce l’ho, per ora mi sono concentrato nella formazione della squadra dei fiduciari provinciali che mi dovrà supportare per questo mandato e con cui spero di trovarmi al più presto per mettere sul tavolo idee, proposte, suggerimenti.
Furio Veronesi nel settore della pallanuoto ha allenato la Rari Nantes dal 1980 al 2000, la President dal 2000 al 2009, il CUS nel 2009, Reggio Emilia nel 2010, dal 2016 è entrato a  far parte del progetto De Akker partendo dalla serie D ed ora in A2….con ambizione di salire. Da questo difficile anno è atteso da nuove e non facili responsabilità in tutta la provincia e in tutte le discipline in un territorio ricco di tradizioni sportive. Lo affiancheranno i Fiduciari territoriali che andrà a nominare a breve.
Tutta la provincia ha bisogno di ripartire, ma direi in particolare il territorio dell’Appennino che credo tu conosca piuttosto bene. 
– Direi molto. Ci ho lavorato come docente a più riprese, da Pianoro fino a Porretta passando da Loiano, Monzuno, Castiglion De’ Pepoli, Camugnano, Castel di Casio, Vergato. Abito a Monte San Pietro e mia moglie ha lavorato a San Benedetto, Sasso Marconi, Castel D’Aiano, Gaggio Montano e ora è a Bazzano e Monteveglio……Conosco abbastanza la situazione, almeno quella scolastica. Ho sempre trovato disponibilità e motivazione allo sport ed all’attività motoria in genere e penso ci siano grandi energie da liberare e da convogliare. Credo sia necessario dedicare molte attenzioni, soprattutto in questo momento molto particolare, dove le chiusure delle attività e le conseguenze che ciò ha generato rischiano di allontanare le persone dalle attività sportive e di spogliare territori interi, sia in Appennino che in pianura, di idee, passioni, di risorse che invece sono vitali.
Spero di riuscire a fare questo lavoro nel migliore dei modi, ci metterò tutte le capacità, tutta la volontà e tutta l’onestà intellettuale. Confido in una proficua collaborazione con le istituzioni locali, con i fiduciari, e con tutto il mondo dello sport.
foto 1x2pallanuoto.com
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