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CALCIO: Il Crotone di Mister Cosmi aspetta il Bologna

Serse Cosmi – foto Calcio Grifo
Curva Andrea Costa – 
Ounas, da nessuno a centomila 

Non so bene se di Serse Cosmi in questi giorni faccia notizia più la battaglia per la libertà di … bestemmia che ha intrapreso o la difficilissima avventura intrapresa, quella di salvare il Crotone. Sta di fatto che i destini dei calabresi e del Bologna si intrecciano proprio al prossimo incontro. Ed è di questo che voglio dirvi due costine.

Ho seguito le recenti partite dei rossoblù del sud: aveva ragione Giovannino Stroppa, quasi del tutto. La squadra è viva, la squadra ci crede, la squadra ha armi da giocare. E poi, questo sì, ha pure debolezze evidenti che sono poi all’origine di tutti i mali.

Ha ragione Stroppa, che tuttavia confidava troppo sulle qualità senza preoccuparsi dei difetti. Una visione del gioco decisamente zemaniana. Non preoccuparsi di prendere un gol, ma di farne uno di più dell’avversario, ecco cosa conta.

A Cosmi, che è pragmatico e giustamente amareggiato per essere stato accantonato dal grande calcio così presto, è bastato qualche piccolo ritocco tecnico di uno scacchiere già predisposto. Ed è bastata una considerazione semplicissima. Se hai un fuoriclasse, lascialo libero di fare ciò che vuole.

Rispetto all’inizio del campionato, il Crotone ha questo fuoriclasse “occulto”. Un giocatore sottovalutato, stritolato dalle gerarchie nella grande squadra, che in Calabria può godere della sua geniale libertà. Si chiama Ounas.

Ancelotti, Gattuso, forse pure De Laurentiis, chiusi nei limiti del calcio di oggi, non sapersi aprire a qualche novità, hanno sottovalutato le potenzialità del ragazzino. Talento purissimo. Ma il Napoli rispecchia l’Italia delle enormi bellezze architettoniche e artistiche. Dovrebbe essere sufficiente la valorizzazione dei beni culturali per garantire al Paese una condizione economica agiata, invece buona parte di noi non conosce le fortune che ha ereditato.

Il Napoli dovrebbe veleggiare in cima alla classifica, se avesse lasciato libertà di azione e fantasia di calcio ai suoi geniacci. Ingabbiare in obblighi tattici, nella ricerca giusta ma talvolta uniforme di equilibrio, vuol dire accettare le regole tattiche di squadre, da questo punto di vista, più attrezzate. Con Mertens, con Ounas, con Insigne, con Zielinski e forse anche con Fabian, che pure è lento come un bradipo, il Napoli avrebbe dovuto essere un “piccolo Man city”, che crea attorno all’estro dei suoi inventori una struttura in grado di reggerli tutti insieme. Con Guardiola ciò che De Laurentiis ha basterebbe e avanzerebbe.

Scusate la divagato, ma tornando a Crotone-Bologna, bisognerà stare molto attenti alle invenzioni del folletto franco-algerino. Uno che dal nulla ha tirato fuori una palla gol con un lancio trasversale di 30 metri, nel recente Crotone-Torino.

Non solo Ounas, comunque. Occhio a Simy, che segna gol brutti ma… gol. Che è il pianeta attorno a cui si muovo tutti i satelliti. Occhio a Messias, peccato per i suoi 30 anni, giocatore in grandi condizioni. Il Bologna dovrà stare attento e poi affondare là dove le debolezze calabresi sono palesi: enormi difficoltà in difesa, Magallan, Golemic e Luperto vanno in confusione, Djidji non usa bene i mezzi che madre natura gli ha dato.

Match importante, crocevia per due: il Bologna, dando continuità ai risultati recenti, si ritaglierebbe un fine torneo dove poter esprimere tutte le qualità tecniche del gruppo, e magari dare spazio ad altri giovani (Baldursson, per esempio). Per il Crotone, quest’ultima decina di gare rappresenta il famoso “torneo dei bar” di Ulivieriana memoria. Bisogna sempre vincere per tenere accesa la fiammella.

Diverse sfumature di rossoblù. Guai sottovalutarle.

 

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