Nella foto: Battisodo, Bishop, Begic, Williams e D’Alie
Nel settore maschile le acque si sono un po’ agitate (esonero di Sacchetti e poi quello rientrato di Djordjevic) mentre il veliero della Virtus rosa ha sempre navigato in acque tranquille sospinto da un vento favorevole rimanendo al vertice fino allo scontro con la Reyer di coach Ticchi. Ora al giro di boa si presenta sul secondo posto ed ha alle spalle avversarie storiche, e sempre forti, come Schio e Sesto S.Giovanni.
Williams – Virtus Segafredo
Il basket femminile felsineo ha una lunga tradizione, purtroppo non ricco di trofei ma pur sempre vivo e con un buon numero di appassionati che hanno seguito le cestiste allo Sferisterio, al PalaDozza, al CRB, al PalaFiera ed in questo periodo, a causa dei provvedimenti anti covid, soprattutto da casa sul computer o sul tablet. Tra coloro che partecipano alle vicende della prima squadra rosa di Basket City non possono non esserci ex coach ed ex giocatrici che hanno militato nella mitica Libertas di Civolani o nella Fontana di Baratti o nel DLF di Casarini e Monari.
Antonio Coraducci quando era il più giovane coach della serie A femminile
Sulle gradinate si è visto spesso, fino a quando si è potuto, Antonio Coraducci, ex allenatore.
Un periodo particolare del basket femminile bolognese è stato quello che ha visto il binomio Libertas – Plia Castelli. Il campo di gioco era il PalaDozza per motivi pratici: Civolani abitava dall’altra parte dei giardinetti e dire che si giocava a “Palazzo” faceva colpo sugli sponsor. L’orario di gioco fu alterno. Il Civ cercava pubblico, provò alla domenica come prepartita del maschile, alle 11 della domenica mattina, al sabato pomeriggio, al sabato sera, ma il riscontro non fu mai felicissimo.
Tra le protagoniste sul parquet negli anni ’70 ricordiamo Adele Menabue, pivot.
– Cominciai nel 1970, da Castelfranco Emilia venni a Bologna a trovare degli amici e qui, scesa dal pulmann a Porta San Felice, mi contattò un signore chiedendomi se giocavo a basket. Io ero 1,83 cm, più tacco alto, ero una donna inusuale a quel tempo ed io, che non sapevo nemmeno cosa fosse il basket, pensai fosse uno dei soliti approcci…..invece poi si presentarono a casa mia ( abitavo con i genitori senza telefono) il Dott. Civolani, Presidente Libertas Bologna, e Franco Lanfranchi, allenatore della serie A. Mi proposero di venire a Bologna a provare, così feci ed ebbe inizio questa splendida avventura. Prima in B con la Odorici come sponsor, poi Viro, in seguito in A con Plia Castelli.
Sono stata molto fortunata in quanto gli allenatori che ho avuto ( Lanfranchi, Samoggia Marchi e Comastri) hanno sempre creduto in me, non tanto per l’altezza quanto per il mio carattere… compensavo la carenza di fondamentali con una certa grinta.
Bitu (Standa) e Menabue (Plia Castelli)
Il mio passaggio dalla B alla A è stato determinato dal mio solito caratterino, ci fu una “discussione” con coach Marchi, uno dei due doveva cambiare aria. Lui andò al maschile e io rimasi con Civolani che ci portò in A dove ci piazzammo al terzo posto: un risultato clamoroso e meritatissimo. Nel 1978/79 feci mio ultimo campionato, le amicizie fatte in quel periodo sono rimaste intatte. Seguo con interesse ma non proprio da vicino il basket femminile attuale perchè non è quello vissuto da noi. Non riesco a vedere lo stesso spirito di abnegazione. Facevamo trasferte massacranti specie quando ci mettevano nel Girone Sud. Partivamo su treni che parevano delle tradotte ed essendoci pochi soldi si mangiavano solo panini… Ma c’era voglia di essere SQUADRA, voglia di vincere sempre…. e tanta allegria…Alla ragazze della Virtus rosa attuale non posso che dire BRAVE !! Fatevi valere e portate Bologna in alto !!