BASKET: La Virtus rosa di oggi e protagonisti del passato

Coraducci, ex coach Libertas:" Penso occorrano due acquisti per puntare allo scudetto"

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Nella foto: Battisodo, Bishop, Begic, Williams e D’Alie

Nel settore maschile le acque si sono un po’ agitate (esonero di Sacchetti e poi quello rientrato di Djordjevic) mentre il veliero della Virtus rosa ha sempre navigato in acque tranquille sospinto da un vento favorevole rimanendo al vertice fino allo scontro con la Reyer di coach Ticchi. Ora al giro di boa si presenta sul secondo posto ed ha alle spalle avversarie storiche, e sempre forti, come Schio e Sesto S.Giovanni.

Williams – Virtus Segafredo

 

Il basket femminile felsineo ha una lunga tradizione, purtroppo non ricco di trofei ma pur sempre vivo e con un buon numero di appassionati che hanno seguito le cestiste allo Sferisterio, al PalaDozza, al CRB, al PalaFiera ed in questo periodo, a causa dei provvedimenti anti covid, soprattutto da casa sul computer o sul tablet. Tra coloro che partecipano alle vicende della prima squadra rosa di Basket City non possono non esserci ex coach ed ex giocatrici che hanno militato nella mitica Libertas di Civolani o nella Fontana di Baratti o nel DLF di Casarini e Monari.

Antonio Coraducci quando era il più giovane coach della serie A femminile

 

Sulle gradinate si è visto spesso, fino a quando si è potuto, Antonio Coraducci, ex allenatore.

 – Ho fatto 10 anni sulla panchina della Libertas in 3 periodi. Prima in A1 poi in A2 e in B, sempre col “Civ” presidente. Tra i nostri migliori risultati ricordo una salvezza in A1 con giocatrici quali Corsini, Martini, Goggioli…  e un 4° posto in A2.
Era molto difficile fare di più perchè c’erano problemi soprattutto dovuti a budget molto limitati, quindi dovevamo fare le nozze con i fichi secchi…
La Virtus rosa sta andando molto bene e ne sono ovviamente contento. Penso che sia stata un’ottima scelta quella di Serventi come coach, un allenatore bravo tecnicamente e nel pieno della maturità sportiva.
Hanno indovinato le straniere in quanto tutte e tre sono “tuttofare” e non “mangiapalloni” e  hanno preso due italiane di categoria, che lo scorso anno mancavano..
Ritengo che per fare il salto finale ed essere competitivi per lo scudetto servano un play ed un 3/4 più forti che consentano a Battisodo e Barberis, pur ottime e da confermare, di partire dalla panchina.
Plia Castelli  –  campionato 1975/6 – Adele Menabue n.11

Un periodo particolare del basket femminile bolognese è stato quello che ha visto il binomio Libertas – Plia Castelli. Il campo di gioco era il PalaDozza per motivi pratici: Civolani abitava dall’altra parte dei giardinetti e dire che si giocava a “Palazzo” faceva colpo sugli sponsor. L’orario di gioco fu alterno. Il Civ cercava pubblico, provò alla domenica come prepartita del maschile, alle 11 della domenica mattina, al sabato pomeriggio, al sabato sera, ma il riscontro non fu mai felicissimo.

Tra le protagoniste sul parquet negli anni ’70 ricordiamo Adele Menabue, pivot.

Cominciai nel 1970, da Castelfranco Emilia venni a Bologna a trovare degli amici e qui, scesa dal pulmann a Porta San Felice, mi contattò un signore chiedendomi se giocavo a basket. Io ero 1,83 cm, più tacco alto, ero una donna inusuale a quel tempo ed io, che non sapevo nemmeno cosa fosse il basket, pensai fosse uno dei soliti approcci…..invece poi si presentarono a casa mia ( abitavo con i genitori senza telefono) il Dott. Civolani, Presidente Libertas Bologna, e Franco Lanfranchi, allenatore della serie A. Mi proposero di venire a Bologna a provare, così feci ed ebbe inizio questa splendida avventura. Prima in B con la Odorici come sponsor, poi Viro, in seguito in A con Plia Castelli.

Sono stata molto fortunata in quanto gli allenatori che ho avuto ( Lanfranchi, Samoggia Marchi e Comastri) hanno sempre creduto in me, non tanto per l’altezza quanto per il mio carattere… compensavo la carenza di fondamentali con una certa grinta.

Bitu (Standa) e Menabue (Plia Castelli)

Il mio passaggio dalla B alla A è stato determinato dal mio solito caratterino, ci fu una “discussione” con coach Marchi, uno dei due doveva cambiare aria. Lui andò al maschile e  io rimasi con Civolani che ci portò in A dove ci piazzammo al terzo posto: un risultato clamoroso e meritatissimo. Nel 1978/79 feci mio ultimo campionato, le amicizie fatte in quel periodo sono rimaste intatte. Seguo con interesse ma non proprio da vicino il basket femminile attuale perchè non è quello vissuto da noi. Non riesco a vedere lo stesso  spirito di abnegazione. Facevamo trasferte massacranti specie quando ci mettevano nel Girone Sud. Partivamo su treni che parevano delle tradotte  ed essendoci pochi soldi si mangiavano solo panini… Ma c’era voglia di essere SQUADRA, voglia di vincere sempre…. e tanta allegria…Alla ragazze della Virtus rosa attuale non posso che dire BRAVE !! Fatevi valere e portate Bologna in alto !!

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