Dopo il pareggio infrasettimanale a La Spezia, il Bologna torna di nuovo in campo nella trasferta allo “Stadio Olimpico Grande Torino”. Da una parte i granata di Giampaolo sono alla ricerca di punti, vista la precaria situazione di classifica, dall’altra i rossoblù guidati da Mihajlovic devono superare il momento delicato dovuto a risultati altalenanti e ad una sicurezza smarrita forse dovuta anche all’eccessivo ‘malumore’ mostrato dal proprio allenatore.
Archiviato il ritiro ‘punitivo’, dopo il chiarimento fra i capitani Poli e Palacio e l’allenatore serbo, a Torino la squadra felsinea ha dimostrato d’essere viva forgiando una prestazione sopra le righe. Al vecchio “Olimpico” si è infatti rivisto il gioco e soprattutto il carattere che non si vedevano da tempo.
Al di là dello spessore tecnico dei granata, a tratti una buona squadra, sin dall’avvio della partita i rossoblù hanno mostrato di essere competitivi, anche se il vero Bologna, fino a prova contraria, lo si potrà vedere solo quando l’infermiera chiuderà i battenti.
Già nei primi minuti la conclusione debole di Palacio e la traversa dello svedese Svamberg sono un buon biglietto da visita, ma il Torino non rimane inerte e in avanti prova ad impensierire con il duo Bonazzoli-Belotti, ma questa volta i difensori in forza al club bolognese sono ben vigili: l’ex De Silvestri ferma più volte Belotti e Danilo non si fa intimorire dai centimetri di Bonazzoli, poi uscito anzitempo per infortunio.
I primi 45′ si chiudono a reti inviolate e nella seconda frazione di gioco il ritmo si alza gradualmente. Le squadre osano più di quanto si possa pensare, visto l’importanza della posta in palio, soprattutto per i padroni di casa. La manovra dei granata più delle volte passa dai piedi di Rincon, non sempre lucido, ma regala un assist non sfruttato da Belotti e si propone anche al tiro, per l’occasione ribattuto da Danilo.
Il Bologna combatte ma non finalizza e in un capovolgimento di fronte l’ex Verdi, subentrato a Bonazzoli, si accende a ragion veduta. Sente la partita e deve pur aiutare i compagni ad uscire dall’impasse. Il timer scocca il 60°, tiro dalla sinistra, le mani di Da Costa sono calde.
Due minuti più tardi sarà Barrow ad uscire dal torpore, prima un tiro fuori portata, poi al minuto 65 dal suo repertorio esce uno dei suoi classici tiri dalla distanza: palla insidiosa smanacciata in angolo dall’estremo Milinkovic-Savic.
La legge della rete mancata e del gol subito è dietro l’angolo. Al 69° punizione a favore dei granata per un fallo discutibile. Verdi alla battuta, un tiro verso la porta diventa un suggerimento per Belotti: il portiere Da Costa nell’anticipare l’attaccante la insacca con la coscia nella propria rete. Il classico degli autogol, ma la Lega (unico organo depositario delle statistiche ufficiali) assegna la rete a Verdi.
Il Bologna riordina le idee e si rende pericoloso con Svamberg, murato dall’ex Lyanco e sulla ribattuta Palacio non è lucido a ribattere in porta. La palla si spegne sul fondo.
Tre minuti più tardi Rincon non chiude sul giovane Vignato, già protagonista contro l’Inter con la prima rete in serie A. Il ragazzo veneto indossa i panni di assist man: diagonale superba per Soriano in area, che non ci pensa un attimo a ribadire in rete. È il pareggio dei felsinei necessario per la classifica.
Per Soriano è il sesto gol in campionato (6 gli assist). Un plauso al capocannoniere assoluto della squadra e una menzione per la giovane e veloce ala di Negrar, che in questo momento non sta facendo rimpiangere Orsolini, ormai pronto al recupero.
A fine gara l’allenatore dei felsinei Sinisa Mihajlovic a modo suo sottolinea la prestazione dei suoi ragazzi: “Sono contento dell’atteggiamento della squadra, che ha fatto quanto doveva e meritava la vittoria. Abbiamo stabilito un nuovo record: gol preso senza subire tiri in porta. Meglio il secondo tempo del primo, peccato perché con più cambi offensivi negli ultimi minuti si poteva vincere. Piano piano stiamo recuperando gli infortunati, è importante che oggi sia tornato in campo Dijks, ora ci vorrà un po’ per ritrovare la forma migliore. I più anziani qui danno l’esempio positivo, e in questo modo i nostri giovani crescono bene e capiscono l’importanza di certi principi morali. Mercoledì spero di avere Orsolini almeno per 20-30 minuti, poi dopo la sosta confido di recuperare anche altri”.