La rete di Soriano
La squadra Felsinea interrompe la striscia negativa: in campionato prendeva gol da 41 partite consecutive.
Anche lo stadio “Renato Dall’Ara” si tinge d’azzurro per salutare Diego Armando Maradona, scomparso mercoledì scorso nella sua casa di Benavides. Per chi segue il match in televisione il minuto di raccoglimento tocca i milioni di cuori infranti. La coreografia virtuale di Sky è impeccabile, AD10S DIEGO e i giocatori di casa anticipano la dedica al “Pibe de oro” durante il riscaldamento: alcuni giocatori indossano una maglia con il numero dieci. Altre emozioni.
La partita, invece, se possiamo chiamarla tale, non regala grandi sussulti. Nel primo tempo i pericoli sono misurati, da una parte e dall’altra. Poi il calcio stantio. D’altronde la posta in palio è importante per entrambi gli undici scesi in campo e in particolare nei rossoblù di casa si intravede insicurezza e paura di sbagliare. Evidentemente nelle menti dei ragazzi ripassa ancora il film sull’eliminazione inaspettata in Coppa Italia (2-4 per lo Spezia) e magari rimbombano anche le affermazioni dell’allenatore Mihajlovic.
Prima gli alibi: “manca la punta e i soliti errori difensivi ci penalizzano” (4 tiri in porta e altrettanti gol), poi il serbo recita il mea culpa. “Nella scorsa stagione è successo di tutto, abbiamo sofferto insieme, ho cercato di giustificare certe situazioni”. Nulla da dire, perché la malattia dell’allenatore e lo stop per la pandemia, tutto in una unica stagione, avrebbe tagliato le gambe a chiunque. Però il mondo professionistico non aspetta e non concede alcun bonus. Il rientro ‘al miele’ del mister era evidente e ieri Mihajlovic l’ha ammesso. Giustificazioni gratuite per questo e quello e di fatto si perde la misura dell’allenamento mirato alla crescita, che non c’è stata.
Contro il Crotone dicevamo di un incontro sottotono nel primo tempo, ma la musica cambia nella seconda frazione di gioco nonostante gli ospiti mantengono il possesso palla, ma non la sostanza: per il Bologna 11 tiri complessivi contro i 6 ad opera dei calabresi (7 a 1 in porta). Finalmente la difesa esce indenne dalla contesa: subiva da 41 partite consecutive in campionato. Solo questo aspetto è sinonimo di ripartenza.
La vittoria del Bologna, la seconda consecutiva, la quarta in stagione, è maturata su misura. Pochi fronzoli, tanta sostanza, quella richiesta alla vigilia. Orsolini si ferma subito per problemi muscolari, aveva segnato alla Samp, lascia il testimone all’onnipresente Soriano. L’Italo-tedesco ci mette la testa e bolla per la quinta volta in campionato, incrementando lo score personale (15 tiri complessivi, 5 reti, media 3, altrettanti assist). Imprescindibile, anche in una giornata in cui non ha propriamente brillato. Non a caso il CT Mancini lo ha rispolverato per l’azzurro. Per lui l’Europeo è più vicino.
La classifica parziale sorride, i 12 punti rispecchiano il decimo posto, grazie anche allo Spezia che impatta 2 a 2 a Cagliari. Bisogna però attendere le sorti della Sampdoria nel posticipo di lunedì in casa del Torino. Poi la trasferta a Milano dove sabato sera si giocherà la ‘classica’ Inter-Bologna: inevitabile evocare le emozioni del passato. Quell’ultimo scudetto vinto dai rossoblù di Bernardini ai danni dell’Internazionale guidata da Herrera è indelebile. Altri tempi, altre storie, altre emozioni.
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