E venne il giorno del derby. Non sarà però IL DERBY causa covid -19.
L’atmosfera che si respira in città non è tanto proiettata sui fatti dello sport. Le paure, i timori che attanagliano buona parte dei bolognesi hanno frenato tutto. Non solo gli acquisti ma anche le chiacchiere, gli entusiasmi, gli slogan. Si riversa tutto solo nei social.… Al derby che si disputa in era covid mancherà un elemento determinante: il pubblico. I tifosi sono il 6° uomo in campo durante la partita, ma sono anche coloro che danno i colori e i suoni nell’atmosfera pre-durante-dopo il fatto sportivo. Nei tempi passati le cronache dei giornali erano piene di sondaggi sui bolognesi, di inchieste tra gli sportivi, di previsioni degli ex e dettate dagli oroscopi basati sulle date di nascita delle due Società e dei singoli giocatori. Si andavano a cercare i bioritmi dei probabili protagonisti ed i tanti aneddoti di un passato ricchissimo ( è il derby nr.106 !) di eventi, di grandi personaggi arrivati anche dall’estero per l’avvenimento. Quest’anno è tutto sotto tono, ma è pur sempre derby.
I due punti in palio fanno gola a entrambe: la Virtus per risalire dal terzo posto, la Fortitudo per lasciare l’ultima casella della classifica.
Sasha Djordjevic in maglia Fortitudo,- foto Roberto Serra
Chi ha favori del pronostico ? “I pronostici sono fatti per essere smentiti” dice la tradizione, ma in questa occasione direi che pende molto a favore dei bianconeri. Sulla panchina di casa troviamo Meo Sacchetti, allenatore della nazionale azzurra e grande ex della mai dimenticata Fernet Tonic, , sull’altra Sasha Djordjevic, ex coach della nazionale serba ed anche x di turno. Sfida tecnica quindi ad alto livello ma sono i giocatori in campo che decidono. Non tutti sono al meglio della forma su entrambe le sponde, per motivi vari (dagli infortuni alla quarantena causa virus) Ed oggi si registreranno assenze importanti – Happ, Aradori, Fantinelli tra i biancoblù, Abass e Nikolic tra i bianconeri – anche se all’ultim’ora gli allenatori sperano in qualche sorpresa.
Fuori dal campo mancheranno le tradizionali coreografie. Gioca in casa la Fortitudo e quindi mancherà quel momento di suspense quando il grande telone biancoblù si alzava lentamente nella gradinata della Fosse dei Leoni per scoprire l'”invenzione” del momento…sempre seguita da grandi risate condite da applausi.