Il protocollo Figc si scopre vulnerabile e cresce l’incertezza sulle sorti del campionato. Sul campo i rossoblù rimediano la quinta sconfitta
Il campionato di calcio di serie A è giunto alla settima giornata e nonostante qualche rocambolesco risultato che ravviva un fine settimana rabbuiato dai confusi lockdown, l’attenzione va altrove i risultati del campo. Il Covid, infatti, è riuscito ad impensierire anche il mondo ovattato del calcio professionistico.
La querelle Lazio, con i tamponi ad esito alterno, apre inevitabilmente il fronte di incertezze scientifiche per le quali servono risposte chiare. Rimanendo in tema è sempre più chiaro che il protocollo FIGC non può reggere e sarebbe quantomeno costruttivo metterlo in discussione. Il Napoli – com’è risaputo – è stato fermato dall’Asl locale e ieri altre Aziende sanitarie locali si sono mosse per bloccare i nazionali di Roma, Lazio e Fiorentina. A questo punto bisogna senz’altro rivedere la posizione del Napoli, restituirgli il punto di penalizzazione e permetterle di rigiocare l’incontro con la Juventus (aggiudicato dai piemontesi a tavolino).
Il Sistema calcio, piaccia o non piaccia, ci porta quindi davanti ad una realtà per certi versi sconcertante: che la tamponite serve davvero a poco in quanto non vi è certezza sugli esiti dei tamponi. A meno che ci si trovi difronte a sintomi chiari per i quali bisogna intervenire.
Se il campionato italiano perde credibilità per le falle di un protocollo senza senso, non è da meno il calcio mondiale, che nonostante l’estensione pandemica non ferma il baraccone del mondo palla. Se anche la Fifa si svegliasse e decidesse di fermare le Nazionali (anche a tutela degli stessi giocatori) forse diventeremmo un mondo più coeso al cospetto di una pandemia che ci sta distruggendo l’anima.
Non è comprensibile perché i comuni cittadini siano soggetti a chiusure e limitazioni più o meno incisive, in base a classificazioni territoriali, e i giocatori possono tranquillamente girare il mondo per rispondere alle convocazioni dei rispettivi Paesi di origine. Tutto questo è assurdo e irresponsabile. A ragion veduta qualche club ha già preso posizione per contrastare questa situazione: posizione legittima, come afferma il massimo esperto in diritto sportivo, l’avvocato bolognese Mattia Grassani.
Queste le prime considerazioni dovute al cospetto dei verdetti di campo, che sono, se non lo abbiamo ancora compreso, fortemente condizionati. Poniamo proprio l’esempio di Bologna-Napoli. Non ci sarà mai una controprova (il prof. Scoglio era solito affermare che con il senno di poi non si va da nessuna parte), ma nel caso dei rossoblù, è difficile accettare di giocare contro una formazione arrabbiata per quanto il giudice sportivo le ha tolto.
Medel
foto transfermarkt.it
Il Napoli, verosimilmente, sta attraverso un buon periodo e fino a prova contraria lotterà per lo scudetto, ma è altrettanto vero che le partite impossibili possono diventare possibili se affrontate in un clima equo. Il Bologna, contro il Napoli, è partito da una posizione svantaggiata e per quanto abbiamo visto il campo poteva raccogliere qualcosa di più. Contro i Partenopei, i rossoblù erano privi di otto infortunati, Santander, Poli, Medel, Sansone, Mbaye, Diijks e Skov Olsen, quest’ultimo appena sottoposto ad intervento di vertebroplastica, e nonostante tutto sono riusciti a tenere testa alla formazione guidata da Ringhio Gattuso.
Mbaye
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Contro il Napoli non è stata una partita semplice anche perché gli ospiti, con il minimo sforzo, si sono trovati a comandare la gara grazie anche alle solite incertezze difensive. Un tarlo, per Sinisa Mihajlovic, una disdetta per i tifosi, costretti a vedere i propri beniamini in perenne affanno. Siamo a 40 gare consecutive in cui il Bologna subisce gol.
Il Napoli si è seduto sulla propria presunzione e i rossoblù si sono ripresi la partita solo a cambi avvenuti. Vignato e Svamberg, in luogo di Danilo e Denswil, fanno crescere la squadra Felsinea, che in due occasioni sfiorano il pareggio.
Svamberg
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Il Bologna esce sconfitto dallo Stadio “Dall’Ara” per la seconda volta, ma salgono a 5 le sconfitte in 7 turni. I conti non tornato e i rossoblù si trovano a leccarsi le ferite come già avvenne a Benevento e in casa con il Sassuolo.
Il campionato si ferma per concedere spazio alle nazionali in un clima, come abbiamo già scritto, non certamente idilliaco. Il Bologna ne ha 10 di convocati di cui 2, Orsolini e Soriano, sono stati chiamati dalla Nazionale Italiana. E a proposito di Azzurri, il CT Roberto Mancini si ferma per Covid e non potrà seguire i propri ragazzi impegnati nel triplice impegno: nell’amichevole Italia-Estonia di mercoledì a Firenze e nei due impegni di Nations League contro la Polonia a Reggio Emilia e con la Bosnia a Sarajevo.
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