La vittoria di Ben O’Connor
Trasformare il peggior incubo nel sogno migliore mai fatto nella vita è impresa che spetta a pochi, riuscirci in 24 ore è impresa che spetta a soli fenomeni.
Ci è riuscito Ben O’Connor che nella tappa numero 2000 del Giro aveva rimontato il fuggitivo Jan Tratnick per poi farsi staccare da lui sull’ultimo strappo e vedere andare in frantumi il sogni di vincere.
Ma quel sogno era così potente che non poteva rimanere un incubo.
Così Ben questa mattina è scattato e ed è andato in fuga insieme ad altri e sull’ultima salita, prima ha inseguito l’indemoniato DeGent, poi ha provato ad allungare da solo, prendendo ventidue secondi che nessuno è più riuscito a recuperare.
Una vittoria voluta, fortemente voluta, e da strappare una standing ovation per la caparbietà e la voglia con cui l’australiano è andato a prendersela. Per sé stesso, per la squadra e per il proprietario che sta cercando in tutti i modi di salvarla.
La caparbietà e la voglia di vincere invece non ce l’hanno i primi in classifica che si fanno prendere ancora dalla paura di perdere rimanendo fermi, paurosamente fermi, e lasciando ancora tutto Rosa il giovane portoghese Almeida.
Unico sussulto uno scatto deciso di Hyndlei prontamente, e inspiegabilmente, stoppato dal suo compagno di squadra e capitano Wilco Kelderman. Nessuna spiegazione, ma l’ennesimo favore fatto a Joao Almeida.
Nibali rimane fermo a ruota, spendendo poco ed entusiasmando zero.
L’ho sempre difeso, e continuo a farlo, ma nella mia visione del ciclismo preferirei molto di più vederlo scattare, provarci, e poi magari scoppiare e staccarsi, piuttosto che continuare a vederlo passivo e inattivo aspettando l’occasione migliore.
Di occasioni ne sono passate già diverse, eppure nessuno, ne Nibali ne altri, hanno provato ad impensierire Almeida. E ora potrebbe esser tardi.
Oggi lo Stelvio imbiancato e la sua discesa che si dice sarà più selettiva della salita, una discesa gelida che potrebbe creare parecchi problemi a tanti prima della salita finale verso i Laghi di Cancano.
Tutti aspettano questa tappa, questa volta la fuga non andrà in porto, sarebbe ridicolo, ma siamo nel 2020 quindi occhio, e tutti probabilmente proveranno a sorprendere e fiaccare il folletto portoghese, questo ventiduenne dallo stile un po’ troppo ballerino, ma dall’audacia del grande eroe, che spera di arrivare lassù e tenersi la maglia rosa.
E a questo punto perché non tifare proprio per questo ventiduenne che è stato l’unico ad onorare la Rosa, e anche la corsa, attaccando più volte?
Agnello, Isoard, Monginevro non si scaleranno sabato, sarà tre volte di Sestiere, sullo Stelvio, o giù dallo Stelvio, si deciderà l’ottanta per cento del Giro, che è nelle mani di un grandissimo corridore Portoghese.
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