Jan Tratnick – foto raiplay
Il sogno di ogni uomo, o donna, che sale in sella ad una bicicletta per correre una corsa, è quello di vincere una gara andando in fuga, alzando le braccia al cielo solo, e in tranquillità, tagliando il traguardo.
L’incubo, almeno uno dei tanti, di ogni uomo, o donna, che sale in sella ad una bicicletta, è di andare a rimontare in maniera incredibile una fuga, e poi perdere lo stesso da essa.
Il sogno lo vive Jan Tratnick, altro forte sloveno, che tutto il giorno in fuga scappa dai suoi compagni insieme a Boato, rimane solo, si fa raggiungere da Ben O’Connor, poi lo stacca sull’ultima salita di un circuito stupendo disegnato attorno a San Daniele del Friuli.
L’incubo lo vive Ben O’Connor che compie una rimonta straordinaria sull’ultima salita e ci lascia le penne sul muro finale, scattando troppo presto, senza la cattiveria necessaria per farlo.
Dietro i big fanno riposo dopo il giorno di riposo. Duecento venti e passa chilometri non sono certo pochi ma percorsi a quasi venti minuti dalla fuga sono una comodità che si potevano permettere in pochi, e che invece si sono concessi tutti.
La maglia rosa Almeida, che poteva stare tranquillo in mezzo al gruppo, è graziato ancora una volta dai rivali, ed è l’unico ad attaccare e guadagnare una manciata di secondi a Kelderman, che sprinta per rimanere davanti a Nibali, un Nibali rilassato e perplesso nel guardare Kelderman, ma un Nibali che però continua a eseguire un tatticismo a catenaccio mentre è sotto sei a zero.
Sicuramente non era la sua tappa, ma aspettare le prossime continua ritardare un attacco che poteva esserci già sull’Etna.
Si farà lo Stelvio nel gelo d’autunno e di fianco a muri di neve fresca, che è molto diversa dalla vecchia di Maggio, ma quasi sicuramente non si farà il Colle dell’Agnello con annesse Monginevro e Izoard.
Un vantaggio per i giovani davanti, che comunque dovranno avere i watt necessari per fare due volte Sestiere a tutta e l’energia mentale necessaria a spingere quello che gli è rimasto.
Intanto domani si arriva a Madonna di Campiglio e non ci si potrà trattenere. Quattro salite con il Bondone a metà gara come seconda. Chi vuole vincere deve andare e deve spingere forte la tappa numero 2001 del Giro d’Italia.
A San Daniele infatti si è corsa la tappa numero 2000 del corsa rosa, in una anno speciale che difficilmente dimenticheremo, in un Giro che molti stanno bistrattando ma che ci sta regalando panorami e paesaggi speciali, e che, volenti o nolenti, ricorderemo per sempre.