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Bentornato Peter. Bentornato con le braccia alzate verso il cielo e il sorriso guascone di chi sa che l’ha fatta bella.
Hai vinto a modo tuo, come hai detto dando spettacolo, scattando fin dall’inizio e fiaccando i compagni di Arnaud che di lasciarti andare proprio non volevano. Ma sei scappato insieme ad altri e quando hai capito che non ne avevano te ne sei andato di nuovo portandoti dietro Ben Swift, gran corridore, che però ad un certo punto non è più riuscito a starti dietro. Lo hai lasciato lì da solo mentre da dietro Pello Bilbao vi stava venendo a prendere. Ma tu non lo volevi. La mattina ti eri alzato avevi aperto la finestra e hai pensato di essere in Belgio. Con l’altimetria della tappa sul letto un po’ ci hai creduto, niente pavé ma i muri c’erano insieme a tanta pioggia, strade scivolose, freddo. Vincere in quelle condizioni sarebbe stato fantastico.
E lo è stato, forse non lo hai visto, ma mentre scattavi e pennellavi la discesa viscida un arcobaleno gigante ti accompagnava verso il traguardo, verso il mare verde smeraldo, colorato da nuvole nere e tetre che ti avevano scaricato addosso già parecchia acqua.
Dietro, lo immaginavi, stava succedendo di tutto. Come era successo di tutto nella mattina, 6 positivi nella Mitchleton Scott, la squadra del capitano Yates, già ritirato, perché trovato contagiato, aveva altri sei dello staff contagiati dal Corona virus, la decisione di ritirare la squadra per salvaguardare tutto il giro, era stata inevitabile.
Positivo anche Matthews della SunWeb e Kruijswijk della Jumbo.
Il forte scalatore olandese era andato in difficoltà nella tappa di Roccaraso e forse era questo il motivo.
Il motivo invece per cui la Jumbo ha deciso di ritirarsi non è ben chiaro. Accuse pesanti all’organizzazione, una bolla con troppe falle, troppi intrusi, ma il non rispetto del protocollo è la mancanza di rispetto verso tutti quelli che invece continuano a correre e a far sognare i tifosi.
E tu Peter hai risposto subito nelle interviste dopo il tuo trionfo con parole importanti e chiare.
“… Alla fine noi atleti siamo gli ultimi che possiamo lamentarsi, tutti dobbiamo cercare di fare il nostro meglio».
Hai vinto alla grande Peter, anche dopo la vittoria vera e propria.
Ma insieme a te hanno vinto anche altri. Ha vinto tutta la tappa, spettacolare, nel percorso e nei paesaggi, ha vinto Domenico Pozzovivo, incredibile corridore, una forma splendida che vince anche una foratura a 22 km dalla fine e alla sua età, dopo tutto quello che ha passato, porta miglioramenti impressionanti in discesa, dove fino a due anni fa non riusciva quasi a pedalare.
Non vince la sfortuna, e la foratura, Jakob Fulsang, che sbanda a 10 km dalla fine per la ruota dietro a terra, si fa dare la bici dal grande Felline ma perde un minuto dai diretti avversari per la rosa.
Ha vinto Brandon McNulty, 22 anni come Pogacar, e come lo sloveno corridore della UAE Emirates.
Ha vinto Almeida che si tiene la Maglia rosa, ha vinto Pello Bilbao che per pochissimo non si è riuscito ad agganciare alla locomotiva Peter.
Per pochissimo Peter non ti prendeva, anche se alla fine sei stato tu a non farti prendere. Te ne sei andato solo a vincere alla grande, la tua 115° vittoria, il corridore numero 100 a vincere tappe nei tre grandi giri.
Bentornato alla vittoria campione e grazie di aver onorato questo Giro d’autunno Pandemico.