Iddu li guarda passare sotto di lui, dopo averli ospitati il giorno prima i girini lo circumnavigano per raggiungere Villafranca Tirrena da Catania. Metà salita salendo verso Portella Mandrazzi e metà discesa verso il mare di Villafranca.
Tappa da velocisti, l’unica in Sicilia e una delle poche in tutte il giro, gli uomini veloci devono approfittarne e gli uomini di classifica non devono farsi sorprendere dalla foga estrema che queste tappe possono portare.
Mister G. Thomas non c’è, non parte, ancora un ritiro per lui, ancora un ritiro causa caduta, caduta stupida, causata dalla malefica sfortuna, come tre anni fa. Una piccola frattura al bacino lo costringe a non partire, lui era già pronto comunque nonostante gli 11 minuti di ritardo, ma non può, deve scendere dalla bici, deve rinunciare nuovamente alla rosa in una 2020 per la Ineos Granadier ancora più tremendo di quanto non lo sia per tutti.
Il Giro perde il favorito, dopo aver perso Lopez e con Yates attardato già alla prima salita, c’è chi parla di disastro ma forse non è così, le seconde linee scalpitano e i favoriti rimasti se le sono già date di santa ragione alla prima occasione. Un giro vivo in cui basta vedere difficoltà nell’avversario per attaccarlo immediatamente.
Succede anche con un arrivo in volata come quello di Villafranca Tirrena. Gaviria buca, la Bora come il vento comincia a spingere il gruppo verso l’arrivo con una rabbia agonistica che non lascia scampo al colombiano.
Con pochi arrivi in volata per Ferdinando un’occasione da mangiarsi le mani anche se con il Demare del 2020 c’è poco da fare.
Sagan svetta nel gruppo, sempre coperto non sbaglia niente, evita ogni pericolo e ha anche il tempo di voltarsi indietro a guardare chi fa a spallate.
Poi parte, uno scatto deciso da dietro che però non sorprende Demare che lo affianca subito. Ballerini come una furia si avventa sui due, sembra possa rimontarli, il colpo di reni dei tre è da olimpiade di nuoto sincronizzato, il Francese riesce a buttare la ruota un millimetro più avanti degli altri e a vincere la tappa.
Un millimetro, forse meno, una precisione da ingegnere per il forte galletto francese classe 1991, alla sua tredicesima vittoria in questo corto e veloce anno pandemico.
Almeida rimane in maglia rosa, non prende rischi e rimane sempre coperto nelle prime posizioni, Sagan elegante e guascone come sempre, personaggio fondamentale in questo scientifico ciclismo, prende con filosofia la sconfitta e insieme anche la maglia ciclamino che tenterà di portare indosso fino alla fine.
Iddu saluta i girini, il Giro saluta la Sicilia, da domani si risale il continente, la lunga e ondulata Calabria porterà molte sorprese.
Le stiamo solo aspettando!