CICLISMO- GIRO D ‘ITALIA: Caceido stacca tutti sulla salita dell’Etna

Almeida nuova maglia rosa

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L’arrivo solitario di Jonathan Caceido  –   foto atn news

 

Siamo talmente abituati a copioni spesso troppo uguali gli uni con gli altri, per pensare che la terza tappa del Giro, con una veloce scalata inedita su Iddu, il vulcano, l’Etna, possa portare sconvolgimenti importanti alla classifica generale.

E invece, nonostante quello che stiamo passando, non riusciamo a capire che questo 2020 non potrà mai essere uguale ad un altro anno qualsiasi, e che dobbiamo aspettarci di tutto, nella vita di tutti i giorni, ma ancor di più nello sport, specie in uno sport di resistenza e testa come il ciclismo, dove le abitudini e la costanza sono tutto e il Corona Virus quel tutto lo ha distrutto.

E allora capita di vedere, non uno dei favoriti, ma il favorito, cadere addirittura prima che la tappa abbia inizio, durante il trasferimento, troppo spesso percorso a velocità elevate. Velocità che fanno saltare le borracce dalla bici sulla strada e schizzano sotto la ruota di Geraint Thomas, che al Giro era caduto nel 2017, favorito anche in quell’anno, ma costretto a ritirarsi.

Geraint cade male, il video è già virale in rete, ma non molla, rimane con il gruppo fin quasi all’inizio della salita poi comincia a perdere terreno, poche centinia di metri, ma la Trek Segafredo di Nibali se ne accorge e si mette a tirare, Jacopo Mosca guida il gruppo per diversi chilometri mentre, tristemente, la maglia rosa Filippo Ganna trascina Thomas e prova a limitare i danni, ma per Geraint le botte son troppo dolorose, e i metri diventano minuti, minuti incolmabili.

Vedere la Maglia Rosa staccarsi dal gruppo per fare il gregario fa male e anche un po’ di rabbia, se poi la maglia rosa è sulle imponenti spalle di un ragazzo di classe come Filippo Ganna la rabbia cresce. Ma il ciclismo è anche questo, è anche saper restare dentro i propri spazi, nonostante quegli spazi non ti si addicano più e siano diventati estremamente piccoli.

Davanti rimangono in due, la fuga del mattino si sfalda, ma Caicedo e il nostro intramontabile Visconti, siciliano vero, sfrecciano sul vulcano senza lasciare possibilità al gruppo dei migliori di riprenderli. I migliori che si contengono, fanno infuriare uno splendido Matteo Fabbro, mingherlino e con il viso da bambino ma con la fotta del navigato professionista, tira il gruppo e lo stacca, è costretto a rallentare e borbotta, si sbraccia, non capisce questa staticità dei migliori, con la maglia bianca Almeida che si stacca ma che grazie al rallentamento forzato di Fabbro riesce a rientrare.

Quei chilometri con il giovane friulano davanti a tutti han fatto male un po’ a tutti ma soprattutto, e a sorpresa han fatto male a Simon Yates.

Yates senza accorgersene comincia a perdere terreno e quando davanti se ne notano quei metri di distacco cominciano a scattare. Nibali prende la lima e con costanza e calma disarmante risponde a tutti gli scatti, lima ogni ruota, salta chi lo rallenta e si aggancia ad un altro, Centelli , finché anche lui prova la gamba e accelera. Fulsang gli risponde, Vincenzo rallenta ma il ritmo rimane indiavolato.

Davanti Caicedo e Visconti cominciano a sentire il fiato degli inseguitori, Caicedo lo capisce per primo e scatta, nei suoi occhi tutta la rabbia convinta di chi vuole arrivare primo sulla preda, di chi ha sognato in notti insonni quel momento, che ora è davanti a lui e niente e nessuno deve solo provare a portarglielo via. Visconti non riesce a tenerlo, nei suoi occhi invece l’orgogliosa consapevolezza di non poter seguire chi ha sognato tanto, e ancora il sogno non lo ha realizzato. Perde poco ma quel che basta per finire secondo la tappa di casa.

Caicedo vince, alza le mani e si fa il segno della croce. Gli sfugge la maglia rosa, che finisce per pochi centesimi sulle spalle di Joao Almeida che con grinta è riuscito a rimanere sulla scia dei migliori e che ora è diventato uno dei migliori.

Iddu ha stravolto il Giro e tutti i suoi pronostici.

Thomas fuori quasi definitivamente, Yates a tre minuti da Nibali ora primo tra i favoriti, con uno splendido e mai, mai, domo, Domenico Pozzovivo.

Subito dietro di loro a diciotto e venti secondi, Jacob Fulsang e Steven Kruijswijk, poco più dietro Rafa Majka.

Nella vecchia Magna Grecia un portoghese e un ecuadoregno si dividono la Rosa, e se tanto mi da tanto ci vorranno altre tappe scatenate per svegliargli da un sogno che faranno di tutto per realizzare. .

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