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Dialogo immaginario con la mia bici nei tempi del virus

 

 

Lo so stai passando un periodo difficile, ma devi capire, lo stiamo attraversando tutti.

Lo so, Gennaio è volato via con tre weekend orrendi, due consecutivi chiusi in casa. A Febbraio c’è stato il trasloco, smonta, sposta di qua, sposta di là, rimonta, poi ti ho dato l‘illusione che tutto riprendesse normalmente e invece è arrivato il Corona Virus e ci siamo fermati di nuovo.

Lo so non sei abituata, non lo sono neanche io, ma non devi fare così, prima o poi torneremo in strada e ti prometto che qualche sterrato te lo porterò a fare. Hai i nuovi tubeless che ha montato Paolo, centonovanta chilometri li han fatti, e han dato sensazioni molto positive, almeno a me, vedrai che non ci tradiranno.

Bene, mi fa piacere che ti sei trovata bene anche tu con i Tubeless, quindi su con la vita, non ti posso vedere così sconsolata a guardare la strada.

Si è vero quante volte l’abbiamo fatta quella salita, più di cento, e pensare che oggi, domenica, sarebbe stata percorsa da centinaia di ciclisti come tutti i weekend, e invece?

Deserta. Anche se uno prima è stato visto, forse era il solito deficiente, o forse era solo andato a prendere il giornale a Monteveglio.

Appunto? Appunto cosa?

Non lo faccio per dispetto nei tuoi confronti ad andare a lavorare con la Mtb. Anzi!

È vero in parte preferisco la Mtb per andare a lavorare perché faccio più fatica, mi sembra di fare più chilometri, io e te eravamo abituati a salire fino a Tolè usciti dal lavoro, come ci staresti se ti portassi direttamente a casa?

Vedi che mi dai ragione?

Poi diciamolo chiaramente, la sicurezza è fondamentale, dobbiamo essere visibili, mai vorrei qualche automobilista frustrato ti stirasse e ti distruggesse sotto il peso della sua quattro ruote.

Non me lo potrei perdonare.

Le lucine te le metto volentieri, ma il faro da Ciao che ho messo sulla Mtb non te lo metterei mai, piuttosto mi farei arrestare.

Grazie, anche io ti voglio bene, ora è tempo di tornare in casa.

Certo che te lo do un bacino, anche due.

Su non far così.

Brava sorridi, torneremo presto in strada.

 

 

I rulli?

No, lascia perdere. Ho già dato.

Ma vai ….

Preferisco ingrassare a cento chili, poi dimagrirò sotto il peso dei km che macineremo.

Soffrirai un pochino ma puoi farcela.

I Rulli in casa basta, ho già dato in gioventù, il sol pensiero e mi do al Baseball…

Vedi che mi capisci, meglio stare fermi e ricominciare pian piano dopo, con ancor più voglia di prima. I rulli lasciamoli a chi aveva programmato una gran stagione e purtroppo dovrà rinunciarci, loro devono rimanere magri e in forma, noi li riprenderemo.

Ma non disperare forse, forse, il prossimo weekend una pazzia la facciamo.

Se Ramon fa 5 ore sui rulli noi possiamo fare di più

Cosa ho in mano?

Integratori.

In vetro?

Si è la nuova linea di un produttore che mi ha consigliato Loris.

Fanno integratori a base di uva e Luppolo. Fidati, un’altra categoria.

Ti voglio bene anche io cara, adesso ti rimetto al calduccio. Saluta la salita di casa e andiamo.

Cosa dici?

Sarebbe stato un bel giorno per uscire in bici?

Ma no ho visto mezza nuvola verso est, poi fa un po’ troppo caldo per essere primavera, poi c’è vento e all’ombra fa freddo, e l’umidità ti avrebbe arrugginito le brugole.

No con i miei integratori non ci si arriginisce tranquilla.

Vuoi un favore?

Certo se posso.

No il parafanghino non te lo tolgo.

Perché?

Perché tanto lo so, quando tutto questo finirà, pioverà!

 

Foto di Enrico Pasini

 

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