I Comuni di Bologna, S.Lazzaro di S. e Marzabotto con il Biodistretto per diffondere la cultura del cibo e del territorio

Isabella Conti: “La mensa scolastica di cui noi abbiamo bisogno oggi: un luogo capace di contribuire al benessere, alla crescita educativa e al miglioramento della qualità della vita di bambini e ragazzi. Con il Bio-distretto possiamo costruire questo nuovo modello”. 

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Dall’innovativa esperienza di Qualità & Servizi di Sesto Fiorentino nasce un progetto virtuoso di mensa scolastica del Bio-distretto Appennino Bolognese, per avvicinare i giovani alla produzione biologica e locale e creare nuove opportunità per agricoltori, allevatori e artigiani del territorio.

Bologna, 19 marzo 2025 – “È importante fare sistema per tracciare insieme la strada verso un’alimentazione più consapevole e sostenibile nelle scuole”. Queste le parole dell’Assessora al Welfare della Regione Emilia-Romagna, Isabella Contiintervenuta al convegno “Coltiviamo il futuro: cibo, scuola, comunità, sostenibilità”, organizzato dal Bio-distretto Appennino Bolognese.

L’iniziativa, come ha ricordato l’Assessora regionale al Welfarepone al centro le sfide, sempre più complesse e interconnesse, che oggi dobbiamo affrontare: il disagio giovanile evidenzia numeri preoccupanti in temini di solitudine, alienazione e isolamento, mentre si aggravano le condizioni di precarietà economica, che in primo luogo impattano sulla qualità alimentare delle famiglie; soffre anche il comparto agricolo locale, soggetto a rischio di reale residualità, pur restando un patrimonio di inestimabile valore”.

Con competenze altamente professionali e prodotti di qualità, infatti, il settore agrocolturale del territorio rappresenta un potenziale ancora da valorizzare, una risorsa strategica con cui è possibile costruire nuovi percorsi educativi e di partecipazione in un’ottica di economia circolare e sviluppo sostenibile.

Di qui la scelta del Bio-distretto Appennino Bolognese di promuovere un progetto virtuoso per portare nelle mense scolastiche i cibi del territorio, con gli obiettivi di avvicinare i giovani alla produzione biologica e locale, creare opportunità concrete per gli agricoltori, gli allevatori e gli artigiani del territorio, oltre ad assicurare la sostenibilità economica del servizio.

Con un cambio di prospettiva, le mense scolastiche possono diventare elemento di conoscenza promozione e sostegno della produzione agricola e artigianale dei nostri territori, e non solo. Le mense scolastiche diventano presidio di salute e anche di educazione alimentare”, conclude Isabella Conti.

 

L’idea vede già riuniti i Comuni di Bologna, Marzabotto e San Lazzaro di Savena insieme al Bio-distretto Appennino Bolognese, per sviluppare un servizio di mensa scolastica che utilizzi i prodotti locali e del biologico: “La mensa scolastica di oggi deve essere più di un semplice luogo di consumo; – afferma Lucio Cavazzoni, Presidente del Bio-distretto Appennino Bolognese – deve diventare uno spazio in cui i giovani scoprono il valore della comunità e del territorio; allo stesso tempo, può essere uno sbocco importantissimo per far crescere le realtà locali e del biologico”.

Ne è convinto anche Luca Vignoli, Sindaco del Comune di Marzabotto, che insieme al Bio-distretto sta mettendo a punto il sistema per garantire l’approvvigionamento dei prodotti e del servizio mensa sotto ogni aspetto: “Si partirà da noi, in via sperimentale. – afferma il primo cittadino di Marzabotto – Siamo una realtà più piccola rispetto a Bologna e le nostre scuole hanno dimensioni che rientrano assolutamente negli standard di produzione degli agricoltori riuniti nel Bio-distretto. E direi che, in un’ottica di programmazione, riusciremo a far sì che i produttori locali diventino i più grandi clienti delle mense”.

E continua: “Come istituzione pubblica noi abbiamo il dovere di andare in questa direzione e ci auguriamo che questa iniziativa possa diventare un volano non solo per sostenere le aziende agricole esistenti, ma anche per incentivare i giovani a intraprendere questa professione favorendo l’insediamento di nuove realtà produttive”, conclude Vignoli.

Per Daniele Ara, Assessore alla Scuola e Agricoltura del Comune di Bologna, è molto importante innescare una filiera che faccia da traino e sia coerente con le politiche del cibo: “Servono volumi di produzione capaci di soddisfare le esigenze di quantità, qualità e varietà dell’approvvigionamento alimentare e oggi questa possibilità esiste: ci sono già aziende biologiche strutturate che potrebbero avviare attività di orticoltura, ampliando l’offerta locale; in questo ritengo che un’alleanza tra pianura e montagna sia fondamentale”.

Ex vicesindaca di Bologna, esperta in welfare e istruzione, e ora Sindaca del Comune di San Lazzaro di Savena, Marilena Pillati sottolinea: “Sul tema delle mense scolastiche credo che negli ultimi anni i Comuni e le pubbliche amministrazioni abbiano fatto dei passi da gigante. Durante la mia esperienza da assessora alla scuola del Comune di Bologna e adesso come sindaca di San Lazzaro ho avuto modo di capire che non basta offrire un pasto di qualità, puntare su ingredienti biologici o a km zero se non c’è un reale coinvolgimento dell’intera comunità scolastica nelle scelte che vengono fatte. Serve puntare su un’informazione attenta che coinvolga bambini, genitori e personale scolastico.”.

Prezioso in questo senso è stato il contributo di Claudia Paltrinieri, Fondatrice, Presidente e responsabile editoriale di Foodinsider, l’associazione che monitora lo stato della ristorazione scolastica, promuove abitudini alimentari sane e sostenibili e diffonde conoscenza e consapevolezza sui temi ambientali e sociali: “Siamo gli unici a monitorare la qualità delle mense scolastiche da oltre 10 anni, stilando una classifica nazionale con l’obiettivo di aiutare i Comuni ad avviare un progressivo processo di miglioramento. Di volta in volta osserviamo che quando vengono applicati i nuovi C.A.M. per il servizio di ristorazione collettiva e fornitura di derrate alimentari, il menu della mensa fa un salto di qualità: questo però significa introdurre alimenti biologici, locali e menu basati sulla biodiversità e su un’alimentazione più sana e bilanciata”.

 

L’iniziativa del Bio-distretto prende ispirazione da una best practice di successo: quella di Qualità & Servizi di Sesto Fiorentino, che da oltre vent’anni fornisce pasti alle scuole, un’azienda pubblica al 100%, di proprietà dei comuni toscani di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Signa, Calenzano, Carmignano, Barberino di Mugello e Capannori.

La sfida è nata da un obiettivo ambizioso: recuperare il paesaggio della Piana Fiorentina – una pianura un tempo orto e granaio di Firenze – per favorirne la biodiversità e ristabilire un legame tra le persone e la terra”, spiega Filippo Fossati, CEO di Qualità & Servizi di Sesto Fiorentino. Ma come invertire una tendenza che vedeva il settore agricolo, dopo decenni di abbandono, apparire fragile, impoverito e privo di risorse?

Il primo passo per il cambiamento è arrivato proprio dalle mense scolastiche, – continua Fossati – che i sindaci di questi comuni virtuosi hanno trasformato in una vera e propria food policy locale, dando vita a un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Si tratta di una trasformazione radicale, che richiede competenze specifiche per rivoluzionare l’approvvigionamento, la cucina e il rapporto con gli utenti e le loro famiglieE’ in questo contesto che, nel 2016, è nata Qualità & Servizi con un obiettivo chiaro: acquistare prodotti freschi direttamente dai produttori locali, privilegiando il biologico. Un modello che coniuga qualità, sostenibilità e valorizzazione del settore agricolo, dove i bambini fanno esperienza diretta e, ad esempio, diventano piccoli degustatori di olio imparando a riconoscerne le differenze”.

Lucio Cavazzoni, Presidente Bio-distretto Appennino Bolognese, conclude: “Il nostro vuole essere un progetto dedicato alla cura del territorio, partendo dall’educazione dei più piccoli, per invertire una tendenza che separa sempre di più i luoghi di produzione dai luoghi di consumo, indebolendo un legame essenziale per la consapevolezza e la crescita delle nostre comunità”.

A sostegno dell’iniziativa del Bio-distretto sono intervenuti anche Claudio Pazzaglia, Direttore generale CNA Bologna, Andrea Flora, Direttore di Confagricoltura Bologna, oltre a Antonio Ciappi, Gastronomo e consulente mense.