L’Ente Parchi Emilia Orientale e la Federazione Italiana Pesca Sportiva si sono incontrati,
lunedì 10 marzo u.s., per una verifica sullo stato degli invasi idroelettrici Santa Maria,
Brasimone e Suviana in vista della riapertura della stagione di pesca, prevista per
domenica 30 marzo 2025.
La ricognizione ha evidenziato le situazioni particolarmente problematiche di Santa Maria
e Suviana. Nell’invaso di Castiglione il livello dell’acqua è oltre modo basso a causa di
lavori di manutenzione di ENEL tutt’ora in corso. Anche a Suviana il livello dell’acqua è
soggetto a periodiche e imprevedibili variazioni in funzione delle esigenze tecniche dei
cantieri allestiti a seguito dell’esplosione della Centrale di Bargi nell’aprile 2024.
In conseguenza di queste difficoltà, e in particolare della imprevedibile variabilità dei
livelli dell’acqua degli invasi, la Regione Emilia- Romagna (Servizio Territoriale Agricoltura,
Caccia, Pesca) ha ritenuto di non procedere, per la stagione 2025, alla immissione di Trote
Fario nei laghi di Santa Maria e Suviana. Lo stesso per il Brasimone, dove la priorità, come
di consueto, è assegnata al “Carpfishing”.
Le Trote Fario “Pronta pesca” verranno invece immesse in ambito di media-alta montagna
nel Fiume Reno e a Castel dell’Alpi.
L’Ente Parchi e la FIPSAS hanno, inoltre, esaminato il vigente Regolamento regionale di
pesca nei bacini artificiali di Suviana, Brasimone e Santa Maria, voluto a suo tempo dalle
associazioni piscatorie di riferimento per disciplinare in particolare l’attività di Carpfishing
e che stabilisce anche le caratteristiche di altre specie oggetto di pesca, tra cui la misura
minima di 28 centimetri per la Trota Fario trattenibile.
Questo limite, voluto ormai sei anni fa, con l’obiettivo di favorire la riproduzione naturale
in sito della Fario riducendo progressivamente le immissioni di Trote allevate ed
acquistate per la “Pronta pesca”, non pare avere prodotto i risultati attesi.
Pertanto, essendo questo regolamento giunto al sesto anno di vigenza, l’Ente Parchi e la
FIPSAS hanno convenuto di promuoverne una verifica critica alla luce dell’esperienza
maturata, aggiornando la disciplina dell’attività alieutica in vista della stagione di pesca
2026, coinvolgendo le necessarie competenze tecnico-scientifiche, i diversi portatori di
interesse, gli organi di vigilanza e controllo, gli uffici regionali preposti.