APPENNINO: NO alle pale eoliche

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Ad oggi, 25 febbraio 2025 , sono state depositate sul sito del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica circa 250 osservazioni (e destinate a crescere di numero) redatte e inviate da Enti, Aziende, Associazioni, Professionisti e Cittadini per esprimere contrarietà e perplessità sul progetto eolico da 36 MW di Santa Chiara Energia s.r.l. presentato a Roma a livello Nazionale, dopo che la Regione Emilia Romagna aveva dichiarato qualche mese fa l’improcedibilità ad un progetto identico all’attuale, ma di potenza leggermente inferiore. Tutte le strade dunque portano a Roma, e i cittadini di Camugnano e Castiglione dei Pepoli non si sono certamente tirati indietro e – anzi – si sono impegnati a scrivere materialmente e inviare (tramite raccomandate, PEC e procedure digitali con SPID) le più diverse e pertinenti osservazioni di contrarietà ad un progetto che, se approvato, con le sue pale alte 232 metri devasterebbe il crinale di Fontanavidola rischiando, tra l’altro, di innescare frane e smottamenti su un territorio già fortemente interessato da dissesto idrogeologico ed instabilità dei versanti.
 Una partecipazione importante da parte delle persone che vivono e lavorano su questi pendii ricchi di biodiversità e bellezze naturali tali da definire proprio il Comune di Camugnano come “la terrazza dell’Appennino”.
 Fra le tantissime osservazioni (che per numero sono enormemente più consistenti rispetto ad altri progetti eolici Italiani presentati presso il Ministero, dove spesso i cittadini non si sono mossi affatto per esprimere un parere, oppure l’hanno espresso inviando – sì e no – poche decine di opposizioni), possiamo trovare anche qualificatissime relazioni di Tecnici, Ingegneri, Architetti, Geologi, Naturalisti, Fisici, Botanici, Ornitologi che, con scrupolo e competenza, hanno depositato in poche settimane centinaia di pagine di studi, informazioni e dati, rilevando tutte le carenze, le contraddittorietà e le criticità progettuali, geologiche e strutturali. Addirittura, per la causa si sono mobilitati anche alcuni turisti residenti in altri Comuni o Regioni, che hanno così fornito il proprio supporto al Comitato a Tutela del Paesaggio, in nome di quei luoghi che hanno nel cuore, spesso come meta primaverile/estiva di cammini e soste rigeneranti in mezzo a panorami da favola.
 Osservazioni di contrarietà sono state ufficialmente presentate anche dai Comuni interessati, ossia Camugnano (dove si sono espressi all’unanimità i consiglieri di maggioranza e opposizione) e Castiglione dei Pepoli, oltre che dall’ARPA Emilia Romagna, la Coldiretti Emilia Romagna, la Slow Food Bologna, e come accennato prima, numerose Aziende Agricole e Apistiche. Dalle modalità con cui i proponenti di questi progetti eolici si sono orientati negli ultimi mesi, si evince una strategia di insistenza istigata chiaramente dalla legge del Governo Draghi del 2022, che semplifica e accelera le procedure di approvazione dei progetti, riducendo al lumicino (30 giorni) il tempo a disposizione dei cittadini per organizzarsi ed esprimere una propria contrarietà, e non curandosi minimamente di individuare zone idonee di collocazione. In altre parole, non si passa mai attraverso un’attenta scelta e indagine dei territori, magari supportati da fondamentali caratteristiche necessarie (quali ventosità dei siti), ma si presentano progetti senza alcun senso logico, individuando preferibilmente solo Comuni a bassa densità abitativa per evitare eccessive .
 A sommo ludibrio dei residenti nel territorio (che tra l’altro, dovrebbero subire la formula dell’esproprio forzato dei terreni, a tutto vantaggio di gruppi industriali, in una perfetta logica neocolonialista), si osservi che nei due Comuni interessati ai progetti eolici vi è una scarsa attività ventosa dimostrata dai dati storici registrati negli ultimi decenni, tale da rendere gli impianti totalmente improduttivi. Basterebbe consultare le carte dei venti per realizzare, ad esempio, che vi sono altre aree assai più ventose, come ad esempio l’Appennino Modenese e Reggiano, ma forse chiediamo uno sforzo eccessivo ai proponenti. Per concludere, la ditta Energia Pulita Tre s.r.l. (l’altra contendente, insieme a Santa Chiara Energia) ha ritirato pochi giorni or sono l’istanza relativa al secondo progetto eolico proposto per la zona di Camugnano e Castiglione dei Pepoli, e ha richiesto che venga trattenuto quanto versato per gli oneri istruttori a favore di una nuova istanza che a breve verrà ripresentata.
Come detto sopra, ci riprovano.
Comitato a tutela del territorio di Camugnano/Castiglione